Quando il Presidente Enrico Letta concluse le consultazioni Governo

Il Presidente Letta conclude i lavori, prende ancora tempo prima di sciogliere la riserva ma il governissimo sembra pronto nonostante gli oppositori

Redazione
di Redazione
13 aprile 2018 12:49
Quando il Presidente Enrico Letta concluse le consultazioni Governo

Le consultazioni per il Governo delle Larghe Intese furono molto lunghe e complicate.

Per la prima volta nella storia il Centrodestra e il Centrosinistra formarono un Governo assieme.

Fu Enrico Letta incaricato di fare questa operazione.

Enrico Letta è stato un Presidente del Consiglio che non ha fatto molto rumore.

Tuttavia ha guidato una scena politica molto complicata in quel momento.

Gli si deve dare atto che riuscì dove molti non sarebbero riusciti.

Ecco come andarono le cose in quell'occasione.

 

Le consultazioni di Enrico Letta

Sarà rimandata di 24 ore la presentazione del nuovo governo. Del resto lo stesso Letta, appena incaricato dal Capo dello Stato, aveva annunciato “ho accettato ma sento questa responsabilità più forte delle mie spalle”. Prende tempo dopo aver ascoltato le richieste degli stessi partiti politici che, ripresi dal giuramento/rimprovero di Napolitano, sono pronti a collaborare alle larghe intese, ma alle loro condizioni. E nella lunga e difficile giornata di oggi, l’incaricato dal Capo dello Stato ha incontrato anche il Movimento 5 Stelle, invitando i capigruppo, Crimi e Lombardi, al dialogo. “Vedremo i fatti e poi valuteremo” commentano fermi sulla loro posizione/opposizione i 5 Stelle di Beppe Grillo.

 

Le conclusioni di Enrico Letta dopo le consultazioni

Alla fine delle consultazioni con tutte le forze politiche, Enrico Letta potrebbe sciogliere la riserva sabato o domenica. Prende tempo. Riflette sulla possibilità di dialogo, vede che c’è la disponibilità, ma nota anche che ci sono le diversità, forse di sempre, con il Pdl e che Movimento 5 Stelle, Sel, Fratelli d’Italia e Lega non intendono collaborare. Con Pd, Pdl e Scelta Civica i numeri per il nuovo governo ci sono. Ma bisogna fare i conti con la restituzione dell’Imu promessa da Silvio Berlusconi.

I punti su cui Enrico letta vuole assolutamente intervenire sono quelli legati all’emergenza economico-sociale, sviluppo, riforma politica e degli stessi accordi con Ue. Riforme che con l’appoggio di Pd, Pdl e Scelta Civica riuscirebbe a portare aventi senza troppi problemi, dato che si ritroverebbe a dirigere un governo (appunto delle larghe intese) con 456 voti alla Camera dei Deputati e 239 voti al Senato della Repubblica. All’opposizione resterebbero cifre irrisorie per contrastare il governo voluto da Giorgio Napolitano, 140 voti a Montecitorio e 79 voti a Palazzo Madama.

Il tutto sta nel mettere d’accordo tutti, unire modi diversi di pensare e di fare politica. Anche sulla durata dello stesso governo le idee non sono chiare: Cicchitto che parla di un governo di 2/3 anni al massimo e Pietro Grasso di una durata di 5 anni.

 

Le consultazioni: Enrico Letta e Movimento 5 Stelle

“Voteremo legge per legge, quando vedremo i fatti valuteremo sul da farsi, perché al momento di cambiamento non c’è neanche l’ombra” questa la risposta dei capigruppo di Camera e Sanato del Movimento 5 Stelle, che confermano la loro opposizione al governo delle larghe intese. Enrico Letta invita la Lombardi e Crimi a prendere, eventualmente, parte al governo anche dopo il voto di fiducia, uscendo dalla “frustante incomunicabilità” che, secondo Letta, è l’unico modo possibile per risolvere i problemi del paese e di uscire dallo stallo politico, invitando i 5 Stelle a scongelare i propri voti “scongelate i vostri voti”. Ma la Lombardi e Crimi sembrano avere le idee chiare sulla posizione del Movimento e ribadiscono: “Noi il dialogo l’abbiamo offerto con la candidatura di Rodotà, il congelamento semmai è quello degli ultimi 20 anni a causa degli stessi partiti che ora intendono governare insieme”.

 

Le consultazioni: Enrico Letta e Silvio Berlusconi

Sa bene Enrico Letta che la carta Silvio Berlusconi è indispensabile per arrivare fino infondo. Il Cavaliere, che si trova negli Stati Uniti, parla della sua posizione e di quella del Pdl, l’attuazione di una parte del programma di centrodestra che prevede la restituzione dell’Imu e l’aiuto immediato alla piccola e media impresa. Ma sembrerebbe che le difficoltà Letta/Berlusconi si siano andate a trovare anche su quelli che sono i ministri che lo stesso Cavaliere intende nominare.

Letta sa bene che le divergenze con il Pdl sono molte e sembra aver ben chiaro che un eventuale suo fallimento equivarrebbe a nuove elezioni. Ma l’incaricato con riserva, trova difficoltà anche nel suo stesso Pd. Benché molti elettori sono indignati per la posizione del Pd (e molti sembrano aver cambiato definitivamente rotta dopo l’accordo Pd-Pdl) le problematiche arrivano dall’interno dello stesso partito. Laura Puppato, Pippo Civati e altri esponenti del Partito Democratico sarebbero pronti a non votare la fiducia. Addirittura arrivano minacce di espulsione per chi si ritrovasse a non sostenere Letta. Del resto, lo stesso Pd si era spaccato a metà su questioni analoghe, come quella delle votazioni del Capo dello Stato.

Mattero Renzi e i suoi intendono sostenere Letta, lo stesso Sindaco di Firenze ha dichiarato: “Saremo al suo fianco per mettere fine ad una delle pagine più brutte e inconcludenti della nostra storia. Ora arriva il momento nel quale gli auspici devono diventare realtà. Chi ha il coraggio delle proprie azioni deve arrivare in fondo, non deve disertare”.

 

Le consultazioni: Enrico Letta e Nichi Vendola

Rimarrà, come già annunciato, all’opposizione il partito di sinistra Sel. Un’opposizione che Vendola definisce matura dato che voteranno volta per volta, in base ai decreti che verranno emanati delle larghe intese. Ma anche un’opposizione isolata dato che lo stesso Sel non farà numero con la Lega e con la destra di Fratelli d’Italia. Se si poteva pensare ad un possibile dialogo con i 5 Stelle (che avevano visto Sel e Movimento uniti nel nome di Rodotà) nella giornata del 25 aprile, Vendola, dopo aver definito fascisti gli esponenti del Pdl, se la prende con Beppe Grillo per il post che appare sul suo blog Il 25 aprile è morto. “Becchino planetario” è così che Nichi Vendola definisce Beppe Grillo, e poi continua parlando del suo Movimento, un Movimento che sferra colpi a destra e sinistra senza distinzione.

Le conclusioni a cui arriva Enrico Letta, alla fine della lunga giornata politica, sono fondamentalmente tre: tempo (quello che vuole prendersi prima di sciogliere eventualmente la riserva); nodi (le perplessità sulle diverse aspirazioni delle forze politiche); incoraggiamenti (che comunque lo stesso Letta dice di aver ricevuto da tutte le forze politiche che intendono sostenere la fiducia delle larghe intese).

“Ho ricevuto tanti incoraggiamenti da parte di tutti e questo mi conforta. Ma l’incoraggiamento, di per sé, non scioglie i nodi che ci sono. Sono lì, oggettivi. Ci sono tutti”. Queste le parole di Enrico Letta a fine giornata.

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