Giuliano Poletti: biografia curriculum ex ministro polemica figlio

Giuliano Poletti biografia completa ex ministro del lavoro e delle politiche sociali governo Renzi e Gentiloni famiglia moglie e polemica sul figlio Manuel

Redazione
di Redazione
4 settembre 2019 15:40
Giuliano Poletti: biografia curriculum ex ministro polemica figlio

Giuliano Poletti è un politico italiano ex Ministro del Lavoro, alle elezioni politiche 2018, non si è ricandidato.


E' stato il politico italiano che assieme a Matteo Renzi ha dato vita al Jobs Act.

 

Chi è Giuliano Poletti, qual è il suo curriculum, la carriera politica e la vita privata?

 

Ecco la biografia di Giuliano Poletti.

 

Giuliano Poletti curriculum ex ministro del lavoro:

Giuliano Poletti curriculum: Giuliano Poletti nasce a Spazzate Sassatelli, una frazione di Imola il 19 novembre del 20151 da una famiglie di umili origini contadine.

Il giovane Giuliano Poletti si iscrive all’istituto agrario e si diploma come perito agrario.

 

Si iscrive fin da giovanissimo al partito Comunista e diventa ben presto assessore comunale all’agricoltura e alle attività produttive di Imola nel periodo che va da 1976 al 1979.

In seguito dal 1982 al 1989 Giuliano Poletti diventa segretario imolese del Partito comunista italiano.

Per maggiori informazioni su Giuliano Poletti moglie e famiglia.

 

In seguito Giuliano Poletti entra nel Consiglio della Provincia di Bologna per il Partito democratico di sinistra.

 

E’ dal 1992 al 2000 che Giuliano Poletti diventa presidente di Efeso, un ente di formazione della Legacoop Emila Romagna e fino a settembre del 200 ricopre il ruolo di presidente della Legacoop di Imola e poi della Legacoop regionale Emilia Romagna e poi vicepresidente Legacoop nazionale.

 

Dal 2002 Giuliano Poletti è presidente di Legacoop nazionale e ooi a febbraio del 2013 diventa numero uno dell’Alleanza delle cooperative italiane.

 

Giuliano Poletti bigrafia 2019: alle elezioni politiche 2018 Giuliano Poletti non si è candidato.

 

Biografia di Giuliano Poletti ministro lavoro governo Renzi e Gentiloni:

E’ il 21 febbario del 2014 che l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi chiama Giuliano Poletti a ricoprire il ruolo di Ministro del lavoro, delle politiche sociali e del welfare.

 

Durante l’esecutivo guidato dall’ex sindaco rottamatore Matteo Renzi Giuliano Poletti ha dato vita a numerose riforme nel mercato del lavoro, in primo luogo il Jobs Act che ha modificato radicalmente la tipologia dei contratti di lavoro oggi esistenti, introducendo il cosiddetto contratto a tutele crescenti e modificando una delle garanzie conquistate dai lavoratori l’articolo 18.

 

Ampiamente criticato dai sindacati negli ultimi tempi si parla proprio di un referendum abrogativo del Jobs Act, promosso dalla Cgil di Susanna Camusso.

 

Il referendum costituzionale sulla riforma Boschi, dal nome dell’ex ministro delle Riforme, tenutosi il 4 dicembre 2016 ha sancito la sconfitta dell’ex premier Matteo Renzi che ha così rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio.

 

In seguito il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha incaricato l’ex ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni a formare un nuovo governo.

 

Paolo Gentiloni è diventato così a dicembre 2016, il nuovo Premier e ha indicato la nuova squadra di governo tra cui viene confermato il ministro del lavoro, delle politiche sociali e del welfare Giuliano Poletti, ora alle prese anche con il referendum abrogativo del Jobs Act.

 

Giuliano Poletti figlio Manuel e le polemiche sui giovani all’estero:

Giuliano Poletti figlio Manuel Poletti e le polemiche sui giovani all'estero: E’ degli ultimi giorni una polemica molto accesa attorno proprio alla figura del ministro del lavoro Giuliano Poletti che nel corso di un incontro con i giornalisti a Fano, in provincia di Pesaro Urbino ha snocciolatoi gli ultimi dati su quanti italiani nel corso del 2015 hanno deciso di abbandonare il belpaese e cercare fortuna altrove.

 

Il ministro Poletti in maniera politicamente scorretta si è abbandonato a frasi poco consone al suo ruolo da ministro affermando che se molti italiani sono andati via di certo l’Italia non soffrirà ad averli tra i piedi.

Una frase che ricorda i bamboccioni dell’ex ministro Padoa Schioppa, i choosy di Elsa Fornero e gli sfigati trentenni senza lavoro di cui parlava Michel Martone.

 

Ancora una volta i giovani italiani vengono bistrattati dalle alte cariche governative.

Certo le parole di Poletti non sono passate comunque inosservate e hanno scatenato un mare di polemiche accese specie sui social tra cui Facebook e Twitter con testimonianze di molti giovani che non potendo fare fortuna in Italia perché poco considerati magari sono diventate eccellenze all’estero.

 

Ma la rete comunque non perdona e nelle ultime ore circola la notizia in merito al figlio dello stesso Ministro Poletti Manuel, 42 anni professione giornalista con un passato da cronista a Imola, poi corrispondete all’Unità e oggi direttore di un settimanale da 5mila copie della provincia, SetteSereQui, gestito da Legacoop di cui il padre era presidente a livello nazionale.

 

Ebbene la notizia circolata in rete è che proprio il figlio di Poletti Manuel non emigra dall’Italia perché in tre anni avrebbe ricevuto oltre mezzo milioni di euro di contributi pubblici per l’editoria.

 

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha cercato di correre ai ripari e in un video apparso ai social ha chiesto scusa per le sue frasi ma non voleva in alcun modo offendere qualcuno.

 

Alcuni senatori di Sinistra Italiana, del Movimento cinque Stelle e del gruppo misto hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Poletti.  

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