Credito d'imposta Turismo: cosa era e come funzionava l'incentivo

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Redazione
di Redazione
11 settembre 2019 11:15
Credito d'imposta Turismo: cosa era e come funzionava l'incentivo

Il Credito d'imposta turismo per la digitalizzazione delle strutture ricettive per le spese sostenute nel 2016, è stata un'importante misura introdotta con il decreto cultura 83/2014 cd. art bonus in favore delle imprese alberghiere ed extra-alberghiere, dagli esercizi ricettivi aggregati e dalle agenzie di viaggio e tour operator.

 

La domanda per otttenere il riconoscimento del credito d'imposta sulle spese sostenute l'anno scorso, doveva però avvenire dal 22 febbraio al 28 febbraio con modalità telematica sia del modulo che della documentazione attestante l'avvenuto sostegno delle spese sostenute.

 

In cosa consiste l'incentivo? In un credito di imposta pari al 30% per gli imprenditori che investono nell'information technology al fine di migliorare l'offerta e i servizi turistici e per predisporre i servizi di rete wifi per i clienti.

 

Vediamo in dettaglio cos'è e come funziona l'agevolazione, a chi e per cosa spetta e da quando è possibile richiedere l'incentivo fiscale.

 

Credito d'imposta Turismo:

Che cos'è il credito d'imposta turismo?

Il credito d'imposta Turismo è una misura introdotta dal Decreto Cultura Dl 83/2014 cd. art bonus come nuovo incentivo fiscale per il settore turismo.

Nello specifico l'articolo 9 del presente decreto ha inserito un credito di imposta del 30%, le cui modalità sono state poi definite dal decreto attuativo emanato dal Ministero dei beni e delle attività culturali di concerto con Poletti, il Ministero dell'Economie e delle Finanze del 12 febbraio 2015 "Disposizioni applicative per l'attribuzione del credito d'imposta agli esercizi ricettivi, agenzie di viaggi e tour operator" (15A02155) e pubblicato in GU n.68 del 23-3-2015. 

 

Secondo il testo del Dl di attuazione, è stato introdotto ed è subito operativo il credito di imposta per quelle strutture ricettive che trasferiranno i loro servizi sul web, al fine di migliorare la digitalizzazione di queste imprese.

Per le imprese in arrivo il decreto crescita 2019.

 

Credito d’imposta del 30% strutture ricettive: come viene concesso

Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo.

 

Qual è l'importo massimo di spesa? 

L'articolo 6 del decreto 12 febbraio 2015 indica quali sono gli importi massimi di spesa che le strutture ricettive possono far valere come credito di imposta.

L’agevolazione che spetta per gli anni 2014, 2015 e 2016, consiste quindi in un credito d’imposta pari al 30% dei costi sostenuti per lo sviluppo e promozione della digitalizzazione dei servizi turistici. Tale credito, va ripartito in 3 quote annuali per un massimo di 12.500 euro nel corso del triennio.

 

Ricordiamo inoltre che il bonus è "alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con altre agevolazioni di natura fiscale". 

 

Credito d'imposta 30% digitalizzazione turismo: a chi spetta?

Il credito di imposta 30% per la digitalizzazione del settore turistico spetta a:

  • Esercizi ricettivi singoli: ossia strutture alberghiere aperte al pubblico, con più di 7 camere, con o senza somministrazione di vitto o altri servizi ma anche affittacamere, case vacanza, b&b, residence ecc.

  • Esercizi ricettivi aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari: sono le aggregazioni sotto forma di consorzi tra l'esercizio singolo e altri soggetti che forniscono servizi accessori quali la ristorazione, l'accoglienza, il trasporto, promozione turistica ecc.

  • Agenzie di viaggio e tour operator: rientrano nel credito di imposta le agenzie e gli operatori turistici che applicano gli studi di settore, e nello specifico che appartengono al cluster 10 – Agenzie intermediarie specializzate in turismo incoming, oppure al cluster 11 – Agenzie specializzate in turismo incoming.

Si ricorda che per fruire del credito di imposta, gli esercizi ricettivi devono però svolgere le attività indicate alla divisione 55 (alloggio) Codice ATECO 2007 in via non occasionale.

 

Credito d’imposta digitalizzazione turismo: come fare domanda?

Le strutture alberghiere, residence, hotel, villaggi, b&b, agenzie viaggio e tour operator che hanno sostenuto spese per la digitalizzazione, per poter fruire dell'agevolazione fiscale del credito di imposta del 30%, devono presentare la domanda nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono state effettuate le suddette spese.

 

Per fruire del credito d'imposta per le spese effettuate nel corso del 2016, la domanda al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, va presentata tra il 22 e 28 febbraio 2017.

 

Elenco spese ammesse: alberghi, hotel, b&b, residence e case vacanza

Nel credito di imposta del 30% riconosciuto agli alberghi, hotel, b&b, residence, affittacamere, case vacanza, tour operator e alle agenzie di viaggio per il 2014, 2015 e 2016 rientrano le spese indicate all’art. 2, comma 1, del presente decreto.

 

Elenco spese per cui è riconosciuto il credito di imposta del 30% fino ad un massimo di 12.500 euro di spesa:

  • Spese per mettere a disposizione dei clienti un servizio gratuito di velocità di connessione pari ad almeno 1 Megabit/s in download: rientrano quindi le spese per l'acquisto e installazione di modem/router, di antenne terrestri, parabole, ripetitori di segnale per la ricezione del segnale.

  • Spese per l'ottimizzazione dei siti web per il mobile, per l'acquisto di software e app.

  • Spese per acquistare programmi, sistemi informatici, server e hard disk per la vendita diretta di servizi e pernottamento

  • Spese per acquistare spazi e pubblicità online per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici su siti e piattaforme specializzate.

  • Spese per servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale.

  • Spese per strumenti per la promozione digitale di proposte e nuove offerte per i disabili.

  • Spese per formare il personale e il titolare della struttura ricettiva.

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