Rimborso IVA 2019: cos'è come funziona domanda, soglia limite credito

Rimborso IVA 2019 soglia limite a 30.000 euro oltre la quale i rimborsi credito IVA necessitano di visto di conformità garanzie e modello TR agenzia entrate

Redazione
di Redazione
12 ottobre 2019 13:08
Rimborso IVA 2019: cos'è come funziona domanda, soglia limite credito

Rimborso IVA 2019: con l'entrata in vigore della legge di conversione del Dl 193/2016, sono state introdotte diverse ed importanti novità circa i rimborsi Iva in quanto è stata aumentata la soglia limite entro la quale, il rimborso IVA può essere erogato senza ulteriori adempimenti.

 

L’aumento della soglia rimborso IVA a 30.000 euro, consente pertanto ai contribuenti di ottenere la restituzione del credito IVA senza dover presentare garanzie, visto di conformità, attestazioni di solidità patrimoniale, continuità aziendale o DURC.

 

Vediamo quindi il rmborso IVA 2019 cos'è e come funziona la domanda e cosa succede se il credito è superiore alla soglia limite di 30.000 euro.

 

Rimborsi IVA 2019: novità

Rimborsi IVA 2019 novità: grazie alla conversione del decreto 193/2016, è cambiato il rimborso IVA 2019 semplificando di molto l'erogazione del credito IVA per i contribuenti che non superano la nuova soglia limite. 

 

Un norma contenuta nel decreto prevede, infatti, che a partire dall’entrata in vigore del suddetto decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, la soglia limite oltre la quale il rimborso credito IVA viene erogato senza dover presentare documenti, attestazioni, certificati etc, è aumentata da 15.000 a 30.000 euro.

 

Nello specifico il comma 32 della conversione del decreto 193/2016:

innalza da 15.000 a 30.000 euro l'ammontare dei rimborsi IVA subordinati a prestazione di apposita garanzia da parte del beneficiario (a tal fine modificando l'articolo 38-bis del D.P.R. n. 633 del 1972.

 

Rimborso IVA 2019 soglia limite a 30.000 euro:

Soglia lmite rimborsi IVA 2019 a 30.000 euro: con l'entrata in vigore della legge di conversione del decreto 193/2016, è cambiata la procedura per il riconoscimento del rimborso del credito IVA senza dover presentare garanzie, visto di conformità, attestazioni di solidità patrimoniale, continuità aziendale o DURC.

 

L’innalzamento della soglia rimborsi Iva a 30.000 euro, rispetto ai precedenti 15.000 euro, non vale però per le compensazioni, per cui possono verificarsi 3 ipotesi:

 

1) Rimborso IVA annuale o trimestrale sotto la soglia di 30mila euro: il rimborso "libero", quindi senza ulteriori adempimenti, per i crediti che non superano la nuova soglia a 30mila euro, spetta anche ai soggetti a rischio, ai sensi dell’articolo 38 bis, comma 4, Dpr 633/72.

Rientrano in questa fattispecie ad esempio, le neo imprese diverse dalle start up innovative, in attività da meno di 2 anni. In questi casi, il recupero del rimborso IVA potrebbe però essere ostacolato dalla presenza di carichi pendenti. A tale proposito, vedi il paragrafo 2 della circolare 33/E/2016.

 

2) Rimborso IVA oltre i 30.000 euro: se il rimborso del credito Iva supera la nuova soglia, il contribuente, è obbligato a richiedere il visto di conformità crediti Iva o la prestazione di garanzia, ma solo se non rientra tra i soggetti considerati a rischio.

In questi casi, la richiesta di rimborso va corredata dalla seguente documentazione:

  • Visto di conformità o dalla sottoscrizione dell’organo di controllo;

  • Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la contemporanea sussistenza delle condizioni di: solidità patrimoniale/immobiliare, continuità aziendale, mantenimento del controllo ma solo se si tratta di una società di capitali, e DURC regolarità contributiva 2019 - regolarità contributiva e assicurativa, previste dall’art. 38 bis, comma 3 del decreto Iva;

3) Rimborso IVA superiori a 30mila euro contribuenti a rischio o per coloro che non provvedono a dotarsi del visto e delle attestazioni: per queste categorie di contribuenti, l’unica possibilità di ottenere un rimborso superiore a 30mila euro rimane quella della prestazione della garanzia bancaria, assicurativa o in titoli di Stato. 

 

Contribuenti esclusi dal dover presentare le garanzie: ricordiamo che sulla base dei chiarimenti dell’Agenzia delle entrate con la circolare 33/E/2016 rimborsi IVA, sono esentati dal richiedere la garanzia, i contribuenti che hanno soddisfatto interamente, anche attraverso la definizione agevolata, avvisi d’accertamento o rettifiche notificate nei 2 anni precedenti alla domanda di rimborso IVA.

 

Sempre secondo l'Agenzia delle Entrate, non sono tenuti alla garanzia neanche i contribuenti che chiedono la restituzione di crediti Iva maturati durante il periodo di liquidazione, in quanto non vi è ancora la cessazione dell’attività.

Peranto, possono chiedere il rimborso IVA senza garanzia, anche i soggetti in liquidazione.

 

Rimborsi IVA 2019 domanda con o senza visto di conformità:

In base a quanto sancito dalla conversione decreto 193/2016, l'innalzamento della soglia a 30mila euro, parte dalla dichiarazione Iva annuale e dalle domande rimborso credito IVA primo trimestre, tramite modello TR Agenzia delle entrate.  

Riassumendo, il credito IVA trimestrale non superiore a 30,000 euro è rimborsabile liberamente senza bisogno di ulteriori adempimenti come garanzie o visti.

Oltre tale importo, invece, la garanzia non serve solo se la domanda di rimborso IVA è corredata di visto di conformità.

Ricordiamo che il visto non è necessario se il modello TR è presentato ai fini di compensazione orizzontale (circolare 42/E/2016).

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