Totalizzazione contributi pensione: domanda INPS e quando conviene

Totalizzazione contributi pensione INPS cos'è e come funziona, a chi spetta e quando fare domanda pensione vecchiaia, anzianità, indiretta e inabilità

Totalizzazione contributi pensione: domanda INPS e quando conviene

La totalizzazione contributi INPS è il meccanismo che permette al lavoratore che ha versato contributi obbligatori in gestioni diverse di cumulare i periodi assicurativi, al fine di ottenere la pensione di vecchiaia, anzianità, inabilità o pensione indiretta.

 

In altre parole, i lavoratori che nel corso della vita lavorativa hanno svolto lavori diversi, versando i propri contributi per esempio nella gestione separata come liberi professionisti e poi nell’AGO come dipendenti perché assunti da un datore di lavoro privato, possono richiedere, prima di raggiungere i requisiti di pensionamento, l’unificazione di tutti i contributi versati, arrivando quindi alla pensione. 

 

Vediamo quindi cos’è e come funziona la totalizzazione contributi INPS, come, dove e quando fare la domanda, se ci sono eventuali costi da sostenere per effettuare il cumulo.

 

Totalizzazione contributi INPS cos’è e come funziona?

Che cos'è e come funziona il cumulo contributivo? 

La totalizzazione contributi INPS è il meccanismo che serve ai lavoratori che hanno svolto diverse attività lavorative e versato contributi diversi nelle varie gestioni, di riunire tutti i contributi in modo gratuito, al fine di ottenere l’erogazione di una pensione che sia data dalla somma di tutti i trattamenti di competenza dei vari enti.

 

Per cui se un lavoratore ha versato nel corso della sua vita lavorativa contributi in diverse gestioni, fondi previdenziali o casse e con nessuna di queste ha raggiunto i requisiti per la pensione, può richiedere di far unificare la contribuzione totale versata e perfezionare così il requisito retributivo richiesto per la pensione di vecchiaia 2020 a chi ha raggiunto:

  • 67 anni per le dipendenti privati iscritte all'AGO;

  • 67 anni per le donne del settore pubblico;

  • 67 anni per le lavoratrici autonome.

Per i lavoratori uomini il diritto alla pensione di vecchiaia è:

  • 67 annidi età con almeno 20 anni di anzianità contributiva ed il requisito minimo a 42 anni e 7 mesi. 

A differenza della ricongiunzione, pertanto la totalizzazione consente che i contributi non vengono trasferiti da una gestione previdenziale all'altra ma che siano utilizzati solo per il raggiungimento del diritto alla pensione.

 

Per richiedere la totalizzazione contributi, va presentata specifica domanda all’ultimo Ente al quale il lavoratore ha versato gli ultimi contributi, o presso il quale è stato iscritto prima di un’eventuale cessazione del rapporto di lavoro.

 

Vi ricordiamo che nel 2020 è in vigore anche la pensione di cittadinanza.

 

Chi può richiedere la totalizzazione contributi?

Chi ha diritto alla totalizzazione? La totalizzazione contributi può essere richiesta dalle seguenti categorie di lavoratori:

  • Dipendenti;

  • Autonomi;

  • Professionisti,

che hanno versato contributi in fondi pensionistici o in casse e che non possono in base alla normativa vigente, o non vogliono perché troppo costosa, avvalersi della ricongiunzione dei contributi in un unico fondo di previdenza.

Pertanto, possono richiedere la totalizzazione dei periodi assicurativi, al fine di ottenere un'unica pensione, i lavoratori iscritti:

  • a 2 o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e indiretta;

  • a forme di assicurazione sostitutiva, esclusiva ed esonerativa dell’assicurazione generale obbligatoria;

  • a forme pensionistiche obbligatorie, gestite da Enti previdenziali privati;

  • alla gestione separata dei lavoratori parasubordinati;

  • al fondo di previdenza per il clero secolare e per i ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica.

  • Altresì, possono accedere alla totalizzazione anche i lavoratori in possesso di soli contributi INPS versati ad esempio come lavoratori dipendenti e/o lavoratori autonomi nella gestione separata.

  • Inoltre, la totalizzazione può essere esercitata anche dai superstiti, per il lavoratore deceduto prima di aver raggiunto il diritto alla pensione.

Si ricorda infine, che per il raggiungimento dell'anzianità contributiva necessaria per il diritto alla pensione in totalizzazione, possono essere utilizzati anche i periodi contributivi versati all'estero in Paesi UE o in Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di Sicurezza Sociale con l'Italia.

Resta sempre poi, la possibilità di richiedere l'applicazione del cumulo dei contributi, ossia, la totalizzazione contributi in base all'attuale normativa, per i seguenti tipi di lavoratori:

  • Autonomi: artigiani e commercianti, coltivatori diretti e IAP hanno la facoltà di ottenere un'unica pensione, sommando i contributi versati nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi con quelli del fondo pensioni lavoratori dipendenti per attività lavorativa subordinata INPS;

  • Lavoro estero: coloro che hanno svolto in paesi dell’Unione Europea o convenzionati un'attività lavorativa, possono richiedere ai fini del diritto alla pensione, di sommare in modo gratuito, i contributi versati all’estero con quelli dell'INPS.

  • Pensioni con sistema contributivo, per cui assunti dopo il 31.12.1995: possono richiedere di sommare i versamenti INPS, in due o più gestioni;

  • Totalizzazione contributi giornalisti iscritti all'Inpgi e all’Inps nella gestione lavoratori dello spettacolo o per altra attività lavorativa subordinata.

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Condizioni e requisiti domanda unificazione contributi:

Per poter accedere alla totalizzazione contributi 2020 il lavoratore non deve essere già titolare di una pensione liquidata da una delle gestioni, cassa o fondo interessati dall'unificazione dei contributi maturati mentre è possibile richiederla per le pensioni dirette nel caso in cui si è già titolari di una pensione superstiti.

 

Un altro requisito per richiedere la totalizzazione dei periodi assicurativi, è quello di non aver già richiesto ed accettato la ricongiunzione dei contributi così come previsto dalla legge 29/1979 e legge 45/1990. Si ricorda nello specifico che, la ricongiunzione si intende accettata quando il lavoratore, ha già effettuato il primo pagamento o ha versato in un'unica rata l'intera somma per la ricongiunzione. 

Inoltre con il Decreto Legge 201/2011 la totalizzazione è consentita anche per i contributi inferiori ai 3 anni.

 

Chi sono i lavoratori esclusi? La domanda per la totalizzazione dei contributi non può essere effettuata quindi dai lavoratori che:

sono già titolari di pensione diretta erogata da uno dei fondi di previdenza dove hanno versato i contributi;

hanno richiesto e accettato la ricongiunzione dei periodi assicurativi (leggi 29/1979 e 45/1990) dopo il 3 marzo 2006.

 

Totalizzazione Pensione anticipata, vecchiaia, indiretta e inabilità:

La totalizzazione contributi Dlgs 42/2006, consente ai lavoratori che hanno versato contributi nella gestione AGO, FPLD, Fondi sostitutivi, esclusivi, gestione Separata, Casse professionali di cumulare e quindi sommare gratuitamente tutti i periodi coperti da contribuzione obbligatoria al fine di ottenere un’unica pensione.

 

Ma quali tipi di pensione possono essere conseguite per mezzo della totalizzazione? Il lavoratore in possesso dei requisiti, può attraverso la domanda totalizzazione contributi, conseguire una delle seguenti tipologie di pensioni:

  • Pensione di vecchiaia: se si hanno nel 2020, 67 anni e se si sono versati almeno 20 anni di contributi;

  • Pensione anticipata ex anzianità: indipendentemente dall’età, spetta solo se si sono versarti almeno 41 anni e 10 mesi per le donne e di 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Sia per la pensione di vecchiaia che anzianità oltre a questi requisiti, occorre attendere l’apertura della finestra mobile.

  • Pensione di inabilità in totalizzazione: spetta ai lavoratori che versano in condizioni di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi tipo di lavoro, invalidità al 100%. In questo caso, il lavoratore deve presentare la domanda totalizzazione, presso il fondo pensionistico presso il quale risulta iscritto al momento in cui si è verificata l'inabilità. Qualora invece il lavoratore già titolare di un assegno ordinario di invalidità venga riconosciuto inabile, ha la facoltà di presentare domanda per la pensione di inabilità in totalizzazione mentre non può richiedere la trasformazione se titolare di una pensione di vecchiaia.

  • Pensione superstiti o indiretta in totalizzazione può essere richiesta dal familiare superstite, che ha diritto al trattamento. In questi casi, infatti, è possibile chiedere che la pensione venga ricalcolata in regime di totalizzazione per i contributi versati dal lavoratore prima del decesso e prima di aver acquisito il diritto a pensione.

 

Calcolo importo pensione in regime di totalizzazione:

Come si calcola la pensione in totalizzazione? Il sistema di calcolo applicato in caso di domanda di totalizzazione contributi da parte del lavoratore, si effettua attraverso la cd. in pro-quota per ciascuna gestione interessata, in funzione dei periodi in cui il lavoratore è stato iscritto ed ha quindi maturato. La misura invece si calcola con il sistema contributivo.

 

Per i periodi contributivi invece che coincidono con quelli versati in diverse gestioni, non valgono ai fini di ottenimento della pensione ma valgono solo per l'importo dell'assegno della pensione cui il lavoratore ha diritto.

 

Come vengono calcolati i periodi di iscrizione nelle varie gestioni?  Per ciascuna gestione, i periodi si converton o nel seguente modo:

  • 6 giorni equivalgono ad 1 settimana e viceversa;

  • 26 giorni equivalgono ad 1 mese e viceversa;

  • 68 giorni equivalgono ad un trimestre e viceversa;

  • 312 giorni equivalgono ad 1 anno e viceversa.

Sulle pensioni riconosciute attraverso la totalizzazione dei periodi contributivi è prevista inoltre la normale tassazione Irpef di qualsiasi altro trattamento pensionistico, inoltre si applicano gli aumenti previsti dalla rivalutazione automatica ISTAT sulle pensioni, è possibile richiedere gli assegni familiari ANF, si applicano le trattenute sindacali ma no quelle sui redditi da lavoro dipendente o autonomo.

Le pensioni in totalizzazione non sono però integrabili al trattamento minimo.

 

Come, dove e quando si presenta la domanda? Chi paga l'assegno?

La domanda totalizzazione contributi deve essere presentata, dal lavoratore o dal familiare superstite, presso l'ultimo Ente pensionistico a cui risulta o risultava iscritto iil lavoratore. Nello specifico, nella domanda vanno indicati tutti gli Enti presso i quali il lavoratore ha versato i propri contribuiti. Vedi per esempio il Modulo domanda totalizzazione INERCASSA.

 

Chi paga la pensione in totalizzazione?

L’importo dell'assegno pensione in totalizzazione è pagato dall’Inps.

 

Totalizzazione quando conviene? Vantaggi:

Quando conviene la totalizzazione? Quando il lavoratore nel corso della sua vita lavorativa ha svolto più lavori che hanno determinato versamenti contributivi obbligatori in gestioni, casse o fondi diversi.

 

I vantaggi della totalizzazione sono quindi di poter unificare contributi diversi in un'unica pensione per esempio cumulare 18 anni di contributi versati all'AGO come dipendente con 4 anni di contributi versati alla gestione separata come libero professionista, e poter andare in pensione di vecchiaia con oltre 20 anni di contributi al momento del raggiungimento del requisito anagrafico. Un altro vantaggio, è quello di poter utilizzare tale cumulo contributi per periodi contributivi rientranti in diverse categorie di Enti pensionistici anche privati. 

 

Inoltre dal 1° gennaio dello scorso anno, per effetto della Legge 29 luglio 2015, n. 115 pubblicata in GU il 3 agosto 2015, n. 178, è consentita a tutti i cittadini dell'Unione Europea, ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno CE e rifugiati che hanno lavorato nell'UE in possesso dei requisiti totalizzazione, la facoltà di cumulare i periodi assicurativi maturati mediante la totalizzazione dei contributi lavoro estero.

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