
Tommaso, 17 anni, e Lavinia, 12 anni, sono fratello e sorella. Vivono a Roma e studiano lui al liceo scientifico, lei in seconda media. Come tutti gli studenti italiani sono alle prese con una nuova quotidianità: quella delle lezioni on line, che ci raccontano. Emerge un quadro della situazione con luci e ombre: da un lato la velocità e la relativa efficienza nel passare dal reale al video, con gli sforzi messi in campo da scuole e professori, dall’altra i problemi tecnologici come i sovraccarichi di rete e i bug delle applicazioni, ma anche la stanchezza e la mancanza degli amici. Nonostante la sospensione dei compiti in classe, dopo due settimane buone di videolezione, entrambi se potessero tornerebbero volentieri a scuola.
Come funzionano le videolezioni?
Tommaso: “Noi usiamo l’applicazione Zoom per fare le videolezioni: c’è un codice per entrare, che viene dato dai professori ai nostri rappresentanti di classe, che con il telefono lo comunicano a tutti gli altri. Almeno una volta alla settimana c’è un sovraccarico della rete: l’applicazione ti dice che c’è un errore e ti fa uscire. A quel punto contattiamo il professore e gli comunichiamo il problema: per questo abbiamo un’altra piattaforma, Edmodo, su cui noi e i professori possiamo comunicare reciprocamente e carichiamo anche i compiti fatti. La nostra coordinatrice di classe ha creato sulla piattaforma la sezione della nostra classe e sempre lei accetta le richieste di entrare da parte degli altri professori e di noi alunni. Nell’applicazione ci sono diverse cartelle, una per ogni materia: a quel punto scegli la lezione e all’interno trovi i compiti da fare. Purtroppo anche questa piattaforma a volte ha problemi: la scorsa settimana è capitato che per una giornata intera fosse inaccessibile a chiunque avesse il sistema operativo iOs. Gli studenti che avevano iOs per un giorno non hanno potuto né vedere nè caricare i compiti! Ovviamente i professori hanno concesso loro di farlo il giorno dopo, senza penalizzazioni
Lavinia: “Ormai è una routine che va avanti da quasi un mese. Funziona, ma di sicuro non è comparabile alla normalità: era molto più bello come si stava prima! Mi manca la scuola, mi mancano gli amici. Ormai è più di un mese che non li vedo! L’unica cosa veramente positiva è che mi sveglio un’ora dopo: prima mi svegliavo alle sette, oggi mi sveglio alle otto e la prima lezione inizia alle nove. Noi usiamo un’altra applicazione, Meet, che funziona con un link. La professoressa ci comunica questo link su Google Classroom, noi lo inseriamo sull’applicazione ed entriamo nella classe on line. Lì vedo l'insegnante e anche tutti i miei compagni, ma non mi distraggo! Ci sono dei giorni in cui Google Classroom lo usano tutti nello stesso momento, e allora non funziona più: la scuola ti giustifica in automatico il fatto che non hai potuto inviare i compiti e quindi li invii il giorno dopo”.
Come si fa con le interrogazioni e i compiti in classe?
Tommaso: “Al momento i compiti in classe sono sospesi. Facciamo interrogazioni orali dove l’interrogato deve guardare in videocamera… altrimenti la professoressa capisce che stai barando! Per quanto riguarda invece i compiti a casa, li dobbiamo caricare su EdModo entro una determinata data e ora stabiliti dal singolo professore”.
Lavinia: “Anche da noi niente più compiti in classe. Prima le interrogazioni le facevamo durante la lezione, adesso per praticità sono state spostate nel pomeriggio. Ci sono videochiamate a parte solo per gli interrogati. Poi, ad esempio, se spesso invii in ritardo i compiti a casa, questo viene registrato. La cosa buona è che rispetto a prima non ti viene fatta più la nota subito!”
E’ faticoso seguire le lezioni in video?
Tommaso: “E’ stancante per gli occhi. A volte gli insegnanti di ginnastica e religione ci danno un’ora libera per riposare gli occhi, perché comunque è più stancante rispetto alla scuola normale: stiamo facendo un orario curricolare, con 33 ore settimanali in videolezione, cioè dalle 5 alle 8 ore al giorno con gli occhi sullo schermo. A volte disattiviamo la telecamera e ascoltiamo soltanto, e allora è un po’ più facile seguire la lezione. Poi ho lasciato il computer di casa a Lavinia, l’altro lo usa mamma che sta lavorando da casa e un altro tablet vecchio che abbiamo in casa purtroppo non supporta l’applicazione. Quindi io uso il mio telefono, ma per ora mi trovo bene”.
Lavonia: “Devo dire che io mi trovo bene, tutto sommato! Da noi la lezione di ginnastica si fa a gruppi di due classi insieme. L’insegnante ci dà i compiti, che sono esercizi da eseguire, e noi gli mandiamo i video di noi che facciamo gli esercizi. E ci sono i voti”.
Nella vostra classe come state vivendo questa esperienza?
Tommaso: “C’è chi la vive con ansia e chi invece… possiamo dire… se ne frega totalmente! Io mi colloco nel mezzo: sono un po’ preoccupato, ma cerco di abituarmi alla nuova realtàe di mantenere una vita il più possibile normale”.
Lavinia: “Siamo preparati: abbiamo parlato molto in classe di che cos’è il Coronavirus. Prima con le insegnanti di italiano e di scienze, poi sono venuti dei medici a farci una videolezione sul Coronavirus. Per adesso, per fortuna, nessuno dei nostri conoscenti ha avuto questa malattia”.
Come ci si regola invece per le esperienze di studio all’estero che erano in corso nei licei?
Tommaso: “Tutti gli alunni italiani che erano in mobilità sono stati fatti tornare, alcuni terminando in anticipo l’esperienza di formazione all’estero e quindi riprendendo a frequentare le lezioni con noi, altri invece sono tornati in Italia ma continuano a seguire le lezioni straniere in video”.
Com'è cambiata la vostra vita per quanto riguarda lo sport e la socialità?
Tommaso: “Io cerco di fare esercizi in casa e faccio telefonate con gli amici”.
Lavinia: “Anche le lezioni di danza moderna le facciamo on line con la scuola di danza! Però temo che il saggio di fine anno non ci sarà, anche se avevamo già provato molte coreografie. Invece l’allenatrice di pallavolo ci ha mandato degli esercizi da fare per rinforzare i muscoli. Sulla socialità siamo una classe molto unita, ci manchiamo molto. Al compleanno di un nostro amico gli abbiamo fatto uno scherzo: gli abbiamo detto che la prof ci aveva dato un link e che c’era da collegarsi tutti insieme, lui si è collegato e invece ha trovato tutta la classe a festeggiarlo in video! Chissà se anche al mio compleanno, tra 23 giorni, faranno lo stesso". (CDC)