
La rivalsa INPS 4% è la maggiorazione che tutti i professionisti, contribuenti minimi, forfettari e lavoratori autonomi sia iscritti alla gestione separata, che ad altra Cassa professionale autonoma, o titolari di trattamento pensionistico, possono addebitare in fattura ai committenti.
Vediamo quindi rivalsa INPS 4% nel 2020 cos'è e come funziona, se è obbligatoria, come va compilata la fattura e gestita a livello fiscale la maggiorazione.
Rivalsa INPS 4% cos'è e come funziona?
La rivalsa INPS è la maggiorazione del 4% sui compensi lordi che professionisti, lavoratori autonomi e sudi professionali qualora iscritti alla gestione separata, possono addebitare in fattura ai loro committenti.
Tale possibilità, è stabilita dall’articolo 1 comma 212 della legge 23/12/1996 n. 662 che recita così
"ai fini dell’obbligo previsto dall’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, i soggetti titolari di redditi di lavoro autonomo di cui all’articolo 49, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, hanno titolo ad addebitare ai committenti, con effetto dal 26 settembre 1996, in via definitiva, una percentuale nella misura del 4% dei compensi lordi".
La Circolare INPS n.112 del 25 maggio 1996, ha inoltre chiarito che il diritto di rivalsa in fattura è del tutto facoltativa e fa riferimento ai rapporti tra il cliente e il professionista, nel senso che il professionista in gestione separata, ha il diritto di addebitare al committente una somma pari al 4 per cento del fatturato lordo.
Ciò significa che il committente ha l'obbligo di pagare la rivalsa e il professionista di pretenderla, in quanto solo a quest'ultimo sono interamente a carico il totale dei contributi da versare obbligatoriamente alla gestione separata, applicando le aliquote vigenti nell'anno di riferimento nei limite del massimale in vigore per quell'anno, per cui per calcolare ed emettere le fatture 2020, il professionista è tenuto ad applicare a seconda dell'anno di emissione del documento fiscale, le aliquote gestione separata in vigore nel 2020 ed indicare in fattura il 4% del compenso lordo.
Rivalsa INPS 2020: ritenuta d'acconto e IVA
I liberi professionisti, autonomi e contribuenti minimi che hanno l'obbligo di iscrizione nella gestione separata INPS, perchè senza cassa di previdenza, sono tenuti a versare i contributi previdenziali in base alle aliquote e ai massimali fissati dalla legge ogni anno. Dal momento quindi che la contribuzione INPS è a loro completo carico, gli è stata riconosciuta la possibilità di addebitare al cliente la maggiorazione del 4% a titolo di rivalsa INPS 2020.
La rivalsa 4% addebitata al committente, pertanto, è facoltativa, non obbligatoria.
A tale proposito, l'Agenzia delle Entrate, ha chiarito che tale maggiorazione, addebitata in fattura non può essere considerata al pari dei contributi previdenziali che non costituiscono compenso ma deve essere tassata con specifico prelievo alla fonte, e concorrere alla formazione della base imponibile su cui calcolare l'IVA e alla ritenuta d'acconto.
In altre parole, significa che la rivalsa INPS 4% va sommata al compenso lordo, e su tale somma va calcolata l'IVA e nel caso in cui il committente sia sostituto d'imposta, ad essere calcolata è anche la ritenuta d'acconto prestazione occasionale.
Nel caso in cui, la rivalsa 4% superi i contributi da versare alla gestione separata, (che ricordiamo sono calcolati sul reddito del professionista), la differenza diventa per il professionista un vero e proprio guadagno.
Chi ha diritto ad esercitare la rivalsa?
Il diritto ad avvalersi della rivalsa INPS in fattura sono tutti coloro che svolgendo una professione abituale, anche se non esclusiva, attività di lavoro autonomo compreso l’esercizio in forma associata di arti e professioni e diversa da quella che dà origine a reddito di impresa, non hanno una cassa autonoma e per questo devono iscriversi alla Gestione separata ma anche come ricorda l'INPS la rivalsa al 4% riguarda tutti professionisti, senza distinzioni di aliquota contributiva, sia iscritti alla Gestione Separata, che ad altra Cassa professionale autonoma, o titolari di trattamento pensionistico.
Chi ha l'obbligo di iscrizione gestione separata 2020? Sono tenuti ad iscriversi:
Coloro che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo e che non sono iscritti a un’autonoma Cassa di previdenza;
Venditori a domicilio con reddito oltre la soglia dei 5.000 euro;
Chi ha una borsa di studio per frequenza a corsi di dottorato di ricerca;
Lavoratori a progetto;
Lavoratori occasionali solo se il reddito non supera i 5.000 euro e la durata della prestazione è inferiore a 30 giorni all'anno;
Medici con contratto di formazione specialistica;
Collaboratori cococo solo per pensionati;
Professionisti iscritti agli albi che eseguono prestazioni professionali di collaborazione coordinata e continuativa;
Volontari del Servizio Civile Nazionale;
Lavoratori autonomi occasionali esonerati dall’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata;
Spedizionieri doganali non dipendenti.
Rivalsa INPS 4 in fattura minimi e forfettari 2020:
Rivalsa INPS regime dei minimi e forfettario come funziona? Il professionista nel regime dei minimi che confluisce nel regime forfettario 2020, iscritto alla gestione separata è tenuto a versare i contributi previdenziali in base alle aliquote 2020, rispettando le scadenze di acconto e saldo.
Dato che l'importo del contributo, è interamente a carico del professionista può, se vuole, addebitare in fattura cliente la rivalsa INPS 4% dei compensi lordi.
Ciò significa che sebbene la maggiorazione del 4% può essere addebitata in fattura, il suo versamento nella Gestione Separata, deve essere effettuata dallo stesso professionista, anche tramite commercialista o consulente, e non dal cliente. Per cui, egli deve versare nella Gestione Separata l’intero importo contributivo comprensivo del 4% eventualmente addebitato in fattura al committente.
A tal proposito, è bene ricordare che la rivalsa INPS, è da considerarsi ai fini del limite dei 30 mila euro, quale requisito di permanenza nel regime dei minimi, per cui nel caso in cui il contribuente minimo iscritto alla gestione separata addebiti facoltativamente la rivalsa INPS, tale maggiorazione va considerata ricavo, e quindi computata nel limite dei 30.000 €.
Fac simile fattura regime dei minimi con rivalsa INPS del 4%:
Professionista: Nome e Cognome..............., Nome Società ...................
Indirizzo Via ..................Partita IVA n° ......................................
Cliente: Nome e Cognome, Ditta, Società ........................
Indirizzo ..............................Partita IVA n° ..................................
Fattura/Parcella n. ..... del _/__/____
Descrizione della prestazione: .....................................................................................
Tipo di prestazione compenso 1.000,00 euro
Rivalsa sui contributi previdenziali (4%) 40,00 euro
Totale 1.040,00 euro
“Operazione soggetta al regime fiscale di vantaggio ai sensi dell’art. 1, commi 96-117, L. n. 244/2007 come modificata dall’art. 27, commi 1 e 2, del D.L. n. 98/2011"
“Operazione non soggetta a ritenuta d’acconto ai sensi del provvedimento del Direttore Agenzia Entrate n. 185820 del 22 dicembre 2011"
Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. (specificare l’id. riportato sulla marca da bollo) (solo se la fattura supera i 77,47 euro).
Data e Firma
Fattura con rivalsa Inps 4% Regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, Legge n. 190/2014):
Professionista: Nome e Cognome..............., Nome Società ...................
Indirizzo Via ..................Partita IVA n° ......................................
Cliente: Nome e Cognome, Ditta, Società ........................
Indirizzo ..............................Partita IVA n° ..................................
Fattura/Parcella n. ..... del _/__/____
Descrizione della prestazione: .....................................................................................
Tipo di prestazione compenso 1.000,00 euro
Rivalsa sui contributi previdenziali (4%) 40,00 euro
Totale 1.040,00 euro
“Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario”.
Ecco invece le novità regime forfettario 2020 per la flat tax regime forfettario.
Fac simile fattura rivalsa inps 4 e ritenuta d'acconto:
Prima di vedere cosa e come va compilata la fattura con rivalsa INPS e ritenuta d'acconto, è necessario fare una premessa e spiegare quando si usa la ritenuta.
La ritenuta d'acconto al 20%, va inserita nel documento contabile solo se la prestazione professionale è svolta a favore di persone fisiche titolari di partita IVA o persone giuridiche, le quali sono tenute a versare all'Erario il relativo importo con modello F24 a titolo di anticipo di tassazione per conto del professionista e a certificarlo mediante la nuova Certificazione Unica modello CU 2020.
Detto ciò vediamo come si compila la fattura rivalsa INPS 4% e ritenuta d'acconto al 20%?
Dati di chi emette la fattura: nome e cognome, Ragione Sociale
Indirizzo .........................
Codice fiscale - N° partita IVA
Dati di chi riceve la fattura
Indirizzo .........................
Codice fiscale - N° partita IVA
Fattura n. …….
Luogo e data emissione ……………
Fattura/Parcella n. ..... del _/__/____
Descrizione della prestazione: .....................................................................................
Compenso: euro 1.000,00
Rivalsa INPS 4%: euro 40,00
Totale: euro 1.040,00
IVA 22% euro 228,80
Totale Fattura euro 1.268,80
Ritenuta d'acconto 20% euro 208,00
Netto percepito euro 1.060,80
In base all'esempio sopra riportato, occorre:
1) indicare il compenso lordo del professionista, ossia, 1000 euro;
2) calcolare sul compenso la rivalsa INPS 4%, per cui 1000 x 4/100 = 40,00 euro;
3) Sommare al compenso la maggiorazione, ovvero, 1000 + 40 = 1.040,00 euro;
4) Calcolare la ritenuta d'acconto al 20% sul compenso lordo + rivalsa, per cui su 1.040,00 = 208,00;
5) Calcolare l'IVA al 22% su 1040,00 euro: per cui 228,80 euro;
5) Sommare compenso lordo, + rivalsa INPS + IVA: 1000 + 40 + 228,80= 1.268,80 euro;
6) Calcolare il netto percepito, per cui 1268,80 - 208,00= 1060,80 euro.