Germania, segnali di fiducia dalle imprese. Si spera nella ripartenza

Riflettori puntata sulla Germania, per cercare di capire se e quanto sarà solida la ripresa economica in Europa. Migliora la fiducia delle imprese a maggio

Germania, segnali di fiducia dalle imprese. Si spera nella ripartenza

Riflettori puntata sulla Germania, la cosiddetta locomotiva europea, per cercare di capire se e quanto sarà solida la ripresa economica europea dopo il lockdown.

 

Gli investitori hanno bisogno di capire se l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Coronavirus è da considerarsi conclusa oppure se ci sono ancora importanti segnali che invitano alla prudenza.

 

PIL tedesco in forte calo nel 1° trimestre. Peggior dato da crisi 2008

Importantissime indicazioni statistiche giungono dalla Germania, sul fronte del Prodotto Interno Lordo ma anche sul sentiment delle imprese.

 

La prima economia europea, che spesso viene presa a riferimento per stimare l’intero andamento dell’economia della Zona Euro, ha mostrato una decisa frenata nei primi tre mesi dell’anno, offrendo segnali di speranza a partire da maggio. Per fare previsioni sulla fiducia delle imprese italiane non ci si può che affidare ai numeri registrati dalla Germania, visto che a causa della pandemia l’Istat ha bloccato la diffusione di questo tipo di statistica.

 

Nel primo trimestre dell’anno, caratterizzato a partire dai primi di marzo dalla chiusura forzata delle attività per arginare il diffondersi del Covid-19, la pandemia ha colpito duramente l'economia tedesca. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) tedesco è diminuito del 2,2% rispetto al 4 ° trimestre del 2019. Lo comunica l'Ufficio federale di statistica (Destatis), ricordando che questa è stata la flessione più grande dalla crisi economica e finanziaria mondiale del 2008/2009 e la seconda riduzione più grande dall'unificazione tedesca. Un decremento maggiore su base trimestrale è stato registrato solo per il 1 ° trimestre 2009 (-4,7%).

 

A causa della pandemia ed alle restrizioni ad essa correlate, le famiglie tedesche hanno consumato molto meno. Le spese per consumi finali sono diminuite del 3,2% rispetto al trimestre precedente. In drastico calo anche gli investimenti del 6,9%. A frenare la corsa al ribasso del PIL, la spesa pubblica aumentata dello 0,2% e il settore costruzioni in crescita del 4,1% dal 4° trimestre del 2019.

 

Si è ridotto considerevolmente anche il commercio estero, con le esportazioni in calo del 3,1% rispetto al 4° trimestre del 2019 e le importazioni di beni e servizi in ribasso dell'1,6%.

 

Crollo massiccio del Prodotto Interno Lordo anche nel confronto annuale, con una flessione del PIL dell'1,9% rispetto al 1° trimestre 2019. Solo durante gli anni della crisi finanziaria ed economica del 2008/2009 si sono registrati cali più consistenti di anno in anno, il più grande (-7,9%) è stato osservato nel 2° trimestre 2009.

 

Mercato del lavoro “solo” in rallentamento nel 1° trimestre

La pandemia sembra aver avuto un impatto moderato sul numero di persone occupate nel 1 ° trimestre 2020, causando “solo” un rallentamento dell’occupazione. In particolare, nel periodo di riferimento lavoravano in Germania 45 milioni di persone, vale a dire lo 0,3% in più rispetto allo scorso anno, ovvero 147.000 unità in più.

 

Un aumento così piccolo su base annua non si registrava dal 2 ° trimestre del 2010. Va considerato, però, che nella statistica sono state conteggiate come persone occupate anche i lavoratori a tempo determinato

 

Migliora il sentiment delle imprese tedesche a maggio

Segnali di speranza per il futuro provengono dalle industrie tedesche, con il sentiment in ripresa a maggio anche se ancora ben lontano dall’ottimismo. L'indice IFO Business Climate è aumentato a 79,5 punti nel mese di maggio rispetto ai 74,2 punti registrati ad aprile. Ciò vuol dire che le aspettative per il futuro delle aziende sono migliorate considerevolmente dopo la recente catastrofe. Tuttavia, molte aziende sono ancora pessimiste sulla propria attività. Basti considerare che a maggio del 2019 l’indice si era attestato a 98,5 punti.

 

L’indice relativo alla fiducia nella situazione presente è in calo rispetto ad aprile, da 79,4 punti a 78,9 punti, mentre quello sulle aspettative lascia maggiori speranze. In particolare, è passato a 80,1 dai 69,4 punti di aprile.

 

A livello settoriale, nel comparto manifatturiero l'indice del clima aziendale è aumentato sensibilmente anche se le imprese sono ancora lontane dall'ottimismo. Il dato di maggio segna un -36,4 che si confronta con i +4,7 punti dello stesso mese del 2019.

 

In ripresa anche il settore dei servizi, dopo il minimo storico toccato ad aprile. L’indice si porta a -21 dai -34,2 del mese precedente a fronte del +22 di maggio 2019.

 

Stessa identica situazione nel commercio, con l'indice del clima aziendale aumentato sostanzialmente a -30,5 dai -48,4 punti di aprile (+5,8 a maggio 2019). L'allentamento del lockdown ha provocato un miglioramento del sentiment tra i rivenditori.

 

Molto bene il sentiment nel mercato dell'edilizia, salito per la prima volta dopo sette mesi consecutivi di caduta. A maggio 2020, l’indice si porta a -12 dai -17,7 punti del mese precedente. A maggio del 2019 lo stesso indicatore si era attestato a 25,9 punti.

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