Quantitative Easing (QE) della BCE: cos’è, come funziona, a cosa serve

Spiegato in 7 punti. Il Programma di allentamento quantitativo della Banca per acquistare titoli di debito a sostegno delle economie dell’Ue. Pro e contro.

Quantitative Easing (QE) della BCE: cos’è, come funziona, a cosa serve

A marzo 2020, è nato il PEPP, il programma di acquisto dei titoli del debito dei Paesi dell’Unione da parte della Banca Centrale Europa (BCE) al fine di contrastare gli impatti della pandemia sulle economie dell’Unione europea. “Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie”, ha affermato Christine Lagarde, Presidente dell’Eurotower – “Non ci sono limiti all’impegno della BCE per la moneta unica, l’Euro”.

 

Nel corso del mese di aprile, la Banca Centrale Europea (BCE) ha espanso considerevolmente il Quantitative Easing, il Programma di allentamento quantitativo per procedere all’acquisto di obbligazioni e allo scopo di mitigare le conseguenze del coronavirus sulle economie dell’Unione europea. Dal 2015, l’Eurotower avrebbe acquistato oltre 2.2 mila miliardi di euro di debito pubblico, manovra necessaria a regolare gli andamenti dell'inflazione. Il Quantitative Easing era stato avviato dalla BCE nel 2015 dall’allora Presidente Mario Draghi.

 

Cos’è e come funziona il Quantitative Easing

In maniera simile alle politiche di bilancio pubbliche di uno Stato, esistono due tipi di politica monetaria, le politiche monetarie espansive e le politiche monetarie restrittive; il QE rientra nel primo caso ed è tradizionalmente classificato dagli economisti come una politica monetaria ultra-espansiva.

 

La BCE ha iniziato ad acquistare attività dalle banche commerciali a marzo 2015 nel quadro delle misure non convenzionali di politica monetaria.

 

Gli acquisti di attività, ovvero l’allentamento quantitativo (Quantitative Easing), sostengono la crescita economica in tutta l’area dell’Euro e contribuiscono a un ritorno dell’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. In politica monetaria, dunque, si parla di allentamento quantitativo (o facilitazione quantitativa) per indicare una delle modalità non convenzionali con cui una Banca Centrale interviene sul sistema finanziario ed economico di uno Stato, per aumentare la moneta a debito in circolazione.

 

Il QE spiegato in 7 punti:

  • La BCE acquista titoli obbligazionari dalle banche.

  • Il prezzo dei titoli aumenta e si crea moneta nel sistema bancario.

  • Di conseguenza, molti tassi di interesse diminuiscono e i prestiti diventano meno costosi.

  • I cittadini e le imprese possono contrarre più prestiti e spendere meno per rimborsare i propri debiti.

  • L’effetto che ne deriva è una ripresa dei consumi e degli investimenti.

  • L’incremento dei consumi e degli investimenti sostiene la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.

  • Con l’aumento dei prezzi, la BCE consegue un tasso di inflazione inferiore, ma prossimo al 2% nel medio-periodo.

 

Uno schema finanziario “circolare” analogo al QE era già stato utilizzato negli Stati Uniti, Italia e Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo Stato emetteva titoli di debito che erano acquistati dalla industria militare (di proprietà pubblica), il ricavato era reso dallo Stato per acquistare armamenti, e l'industria militare reinvestiva a sua volta i profitti nell'acquisto di titoli. L'allentamento quantitativo è stato adottato da alcune Banche Centrali, come la BCE nel 2015, il Giappone (2006), Stati Uniti e Inghilterra (2008). L’obiettivo principale era contrastare l'inflazione eccessivamente bassa.

 

Il termine è un neologismo che deriva dalla lingua inglese: composto dall'aggettivo quantitative (quantitativo) e dal sostantivo easing (allentamento).

In contesti normali, le Banche Centrali agiscono sull'economia di un dato Paese partendo dal ‘costo del denaro’, ossia manovrando i tassi di interesse. Quando questa soluzione non è sufficiente (ad esempio, nel caso della recessione da coronavirus), si può ricorrere a uno strumento di politica monetaria più penetrante. Qui, può entrare in scena il QE. Una Banca Centrale può anche usare il QE per il salvataggio di un istituto di credito.

 

Effetti del QE e dibattito recente

L’obiettivo primario “statutario” della BCE (stabilità dei prezzi e tasso di inflazione non superiore al 2%) dovrebbe limitare il ricorso a operazioni di QE, limitandosi ad acquisti minimi di attività finanziarie (come ad esempio i bond) sostenuti attraverso aste di liquidità e non attraverso l'emissione di nuova moneta. Ma naturalmente, l’Eurosistema stabilisce le condizioni e prende decisioni valutando i pro e i contro che le operazioni di facilitazione quantitativa possono apportare.

 

Nel corso degli ultimi anni, il QE è stato esteso dall'acquisto di titoli di Stato a quello di obbligazioni emesse da società per azioni private a prevalente partecipazione pubblica intervenendo in questo modo massicciamente nell'economia reale. Per l'Italia, sono oggetto di acquisto obbligazioni di CDP, Snam, Terna, Enel, Ferrovie dello Stato Italiane.

 

Una politica monetaria espansiva è in corso quando si intende stimolare la crescita economica e l'occupazione. Coinvolge le Banche Centrali nell'acquisto di titoli governativi con scadenza a breve termine, per abbassare gli interessi medi di breve termine presenti sul mercato. Quando gli interessi a breve termine sono prossimi allo zero, questo metodo non può più essere efficace a lungo. In circostanze simili, le autorità monetarie possono continuare a ricorrere al QE per stimolare ulteriormente l'economia tramite l'acquisto di attività con scadenza più lontana rispetto a quelle a breve a termine, portando gli interessi di lungo termine al di fuori della curva dei rendimenti.

 

Vantaggi:

  • è uno strumento in grado di assicurare la permanenza dell'inflazione al di sopra di un certo valore-obiettivo.

  • ha mitigato i rischi e contribuito a tenere sotto controllo vari problemi durante la crisi globale del 2008. Quindi, oggi è ancora ritenuto uno strumento di successo. 

 

Potenziali rischi:

  • può rivelarsi più efficace del previsto contro la deflazione nel lungo termine, portando ad un eccesso di inflazione a causa dell'aumento dell'offerta di moneta. Il QE può essere esteso progressivamente dall'acquisto iniziale di titoli governativi all'acquisto di attività finanziarie dalle Banche del sistema (i cosiddetti “crediti tossici” e “in sofferenza”) e da società di capitali private, con effetti positivi sulla struttura di Bilancio di queste ultime. Gli strumenti di politica monetaria cosiddetti “convenzionali”, invece, prevedono che la Banca Centrale operi il controllo della base monetaria attraverso operazioni di mercato aperto per immettere moneta e abbassare i tassi e che la compravendita dei titoli governativi si svolga in apposite aste prima di essere collocate nel mercato secondario.

L’aumento della dotazione del PEPP per uscire dalla crisi pandemica (+ 600 mld di euro) e il meccanismo che regola il Quantitative Easing sono stati protagonisti alla sessione del Consiglio direttivo della BCE del 4 giugno, al termine della quale, nella conferenza stampa presieduta da Christine Lagarde, si è riparlato della sentenza della Corte Costituzionale federale tedesca del 5 maggio scorso. Il caso aveva compromesso il Programma di acquisto titoli pubblici, varato dalla BCE e conosciuto anche con l’acronimo PSPP. La sentenza ha giudicato gli acquisti in seno al PSPP “non conformi” al mandato della Banca. Ma è stata forte la risposta dell’Eurotower di Francoforte, rimasta fedele al suo mandato riguardo al percorso intrapreso con le recenti decisioni di politica monetaria a seguito dell’emergenza sanitaria.

 

In Germania, infatti, il programma di acquisto di obbligazioni è oggetto di lunghe discussioni e scontri nell’arena politica. Alcuni orientamenti ritengono che l’azione della BCE a supporto dei Governi non agisca nel rispetto dei Trattati dell’Ue e vada oltre il suo mandato, esponendo i contribuenti tedeschi a potenziali perdite.

 

Facendo eco al dibattito dell’Ue sul ricorso al programma di allentamento qualitativo in tempi di emergenza sanitaria ed economica, qualcuno “oltre mare” ha commentato che “se il QE europeo della BCE è un bazooka…allora quello “federale” (il FED statunitense) è una bomba atomica.”

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