Lavoro licenziamenti, ultime notizie decreto Agosto 2020

Il decreto Agosto 2020 contiene la proroga della cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti fino a metà novembre, misure che salveranno 5.000 posti

Lavoro licenziamenti, ultime notizie decreto Agosto 2020

Lavoro licenziamenti, Governo ultime notizie:

 

***Lavoro licenziamenti, Governo ultime notizie 8 agosto 2020: per i datori di lavoro che non hanno integralmente fruito della cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Lo stabilisce il decreto Agosto appena approvato, confermando la sospensione delle procedure di licenziamento collettivo. Queste disposizioni non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.

 

In sostanza il blocco dei licenziamenti resterà in vigore fino al 15 novembre 2020.

 

Tutte le misure del decreto Agosto.

 

***Lavoro ultime notizie 3 agosto 2020: in arrivo nuove misure a sostegno del lavoro alla luce della grave emergenza economica causata dal covid-19. Le misure che il governo si appresta a varare nel decreto Agosto 2020 vanno dalla proroga di altre 18 settimane della cassa integrazione al blocco dei licenziamenti fino a fine anno. Previsto anche un bonus per le aziende che decideranno di assumere a tempo indeterminato e per le imprese che rinunceranno alla cig facendo rientrare il personale al lavoro.

 

Il decreto Agosto 2020 verrà finanziato in deficit con il terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro.

 

Lavoro, Governo cerca soluzioni per evitare licenziamenti fiume 

C’è un uragano che sta puntando dritto verso il Ministero del Lavoro e che rischia di mietere fino a 5.000 vittime in posti di lavoro se il governo non interverrà in tempo. Dopo la proroga alla cassa integrazione e al blocco dei licenziamenti, si guarda con palpitazione a cosa accadrà dopo il 17 agosto.

 

Per evitare il licenziamento in blocco di migliaia di persone, l’esecutivo deve pensare a come far ripartire le imprese, per poi mettere in campo misure volte a salvaguardare momentaneamente i lavoratori. È bene ricordare che queste iniziative sono a scadenza e che il governo deve necessariamente focalizzarsi sulla produttività del Paese.

 

Catalfo e Gualtieri al lavoro per evitare licenziamenti fiume in autunno

Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo vede in questo dramma del coronavirus una “grande occasione" per dare “ossigeno ai progetti di rilancio che metteremo in campo. E il mio impegno come ministro del Lavoro e delle Politiche sociali è quello di porre in essere una riforma organica che metta al centro la produttività, l’occupazione e la lotta alle disuguaglianze".

 

Tra le misure allo studio del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ci sono:

  • incentivi alle assunzioni stabili;

  • semplificazione contratti a termine;

  • allungamento e riforma della cassa integrazione;

  • proroga stop ai licenziamenti;

  • detassazione degli aumenti contrattuali.


Incentivi per assunzioni a tempo indeterminato con vincoli

Secondo gli ultimi dati il mercato del lavoro ha registrato uno stop alle assunzioni a tempo indeterminato per colpa della pandemia e dell’incertezza sul futuro economico e sociale dell’Italia e del mondo intero.

 

Per far ripartire queste assunzioni stabili potrebbero essere previsti degli incentivi fiscali della durata di 6 mesi, a fronte dell’impegno dell’azienda a mantenere il neoassunto in azienda per almeno 9-12 mesi.

 

Secondo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, ci sarebbe allo studio “l'ipotesi di incentivi sul fronte contributivo alle assunzioni a tempo indeterminato" con l’intento di capire se “introdurre incentivi per favorire la ripresa del lavoro magari collegati a dei vincoli di non licenziamento, sul versante contributivo".

 

Intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, Gualtieri ha aggiunto che “tra pochi giorni entrerà in vigore la misura sul taglio del cuneo fiscale, che prevede un aumento delle buste paga per circa 14 milioni di lavoratori”.

 

Non si può fare tutto, ma stiamo facendo tanto”, specifica il ministro dell’Economia ricordando che non abbiamo “lo spazio fiscale della Germania, che le permette di prendere misure più impegnative”.

 

Semplificazione regole rinnovo contratti a termine

Il ministro Gualtieri ha parlato anche dei contratti a termine, pensando a una riforma delle regole per consentire alle aziende rinnovi più semplici. “Occorre anche allargare le maglie per consentire alle imprese un maggiore utilizzo dei contratti a tempo determinato, almeno in una fase transitoria, per evitare che la crisi scatenata dal Covid finisca per spingere gli imprenditori a non assumere“.

 

Oltre quanto è già stato fatto positivamente nel Decreto Rilancio, credo vada esplorata questa ipotesi in questa fase di conversione in legge del decreto: ci sono degli emendamenti che intervengono anche in modo temporaneo”.

 

Partito democratico e Italia Viva sarebbero favorevoli ad allungare almeno fino alla fine dell’anno il congelamento delle causali previste dal decreto dignità su proroghe e rinnovi, attualmente in vigore fino a fine agosto. Non sembra essere d’accordo il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, facendo sapere che “non si andrà oltre” la fine di agosto, “dobbiamo lavorare al rifinanziamento di altre misure”.

 

Se Gualtieri vuole evitare che migliaia di lavoratori con i contratti in scadenza perdano il lavoro per colpa dei vincoli assurdi inseriti qualche tempo fa da Di Maio, basta che faccia approvare gli emendamenti che FdI ha ripresentato al decreto Rilancio”, ha dichiarato Giorgia Meloni.

 

Secondo l’Istat ad aprile il calo annuo degli occupati a termine è di 480mila unità, portando il totale a 2,6 milioni di occupati a termine.

 

L’Inps, invece, nell’ Osservatorio sul precariato ha evidenziato che nel primo trimestre del 2020, e in particolare a marzo, la maggior parte dei lavori persi sono stati quelli a termine, stagionali, intermittenti, somministrati, il 37,8% per un totale di 254 mila posizioni.

 

Proroga della cassa integrazione fino a fine 2020

Si guarda anche al prolungamento della cassa integrazione fino a fine anno. Al momento sono stati stanziati già circa 20 miliardi di euro per le misure a sostegno del reddito, prorogati dal Decreto rilancio per un totale di 18 settimane.

 

Grazie ai fondi che arriveranno dall’Europa, come il Sure da circa 20 miliardi di euro, potrebbero allungarsi i tempi della cassa integrazione fino alla fine del 2020, con la consapevolezza che ogni mese in più di cig costa allo Stato circa 6 miliardi di euro.

 

Nuovo stop ai licenziamenti fino a metà novembre

Tra le misure che il ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, sta valutando per andare incontro alle esigenze di imprese e lavoratori c’è anche il prolungando dello stop ai licenziamenti", al momento fissato al 17 agosto 2020, ma secondo il ministro dell’Economia Gualtieri non lo si può “prolungare per sempre.

 

Bisogna fare in modo che tutte le imprese e i lavoratori siano tutelati almeno in tutta questa fase", ha dichiarato la Catalfo ricordando che "non ci sono imprese da una parte, lavoratori dall'altra, Governo dall'altra. Tutti insieme dobbiamo percorrere un tragitto difficile”.

 

Detassazione aumenti contrattuali

Allo studio del governo anche la detassazione degli aumenti contrattuali, proposta dai sindacati per tutelare l’80% circa di contratti in attesa di rinnovo.

 

Questo sarebbe proprio uno dei cavalli di battaglia del ministro Catalfo, assieme al salario minimo ed alle regole per lo smart working, ma fa discutere per il nodo legato ai costi che preoccupa larga parte della maggioranza.

 

Inps: con cig salvaguardati 5 milioni di posti di lavoro

I dati di maggio sulla cassa integrazione diffusi dall'Inps mostrano numeri mai visti in precedenza. Le ore autorizzate con causale "emergenza sanitaria Covid-19" sono state nel bimestre aprile-maggio 2020 pari a circa 1,7 miliardi. Ciò significa aver salvaguardato, secondo le stime del sindacato Uil, 5 milioni di posti di lavoro.

 

Il confronto sull'enormità di questi numeri è più chiaro se si pensa che nel peggior anno della precedente crisi (2010) sono state autorizzate 1,3 miliardi di ore.

 

Previsioni Bankitalia: nel 2020 -10% ore lavorate

Preoccupanti le previsioni della Banca d'Italia per l’economia. L’istituto di via nazionale prevede un crollo del PIL compreso tra il -9,2% e il -13,1%. In particolare, nelle proiezioni macroeconomiche del triennio, Bankitalia prevede una graduale ripresa nel prossimo biennio (+ 4,8% nel 2021 e + 2,5% nel 2022). Nel caso in cui si verifichi una seconda ondata di contagi, l’economia potrebbe registrare ritmi più moderati di ripresa nel 2021 (+3,5%).

 

Guardando all’occupazione, questa, misurata in termini di ore lavorate, diminuirebbe di quasi il 10% nel 2020, per poi recuperare metà della caduta nel 2021. Il numero di occupati si ridurrebbe tuttavia in misura più contenuta, attorno al 4% nel 2020, grazie all'esteso ricorso alla Cassa integrazione guadag

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