Aspettando le riforme 2021

Riforme 2021: fiscale, partite IVA, Irpef e pensioni. Le novità

Cosa cambia nel panorama fiscale e pensionistico italiano: in arrivo due grandi Riforme da 15 miliardi di euro per taglio tasse Irpef, partite Iva, pensioni

Riforme 2021: fiscale, partite IVA, Irpef e pensioni. Le novità

Le Riforme del 2021:

 

Il 2021 potrebbe essere l’anno delle grandi riforme, da quella fiscale per un alleggerimento delle tasse, a quella delle pensioni per garantire l’uscita flessibile dal mondo del lavoro a 62 anni di età, misure che potrebbero arrivare a costare allo Stato fino a 15 miliardi di euro.

 

Vediamo in dettaglio cosa ci aspetta o meglio cosa cambia nel panorama fiscale e pensionistico italiano.

 

Pressione fiscale 2020: Italia settima in Europa

L’Italia è settima in Europa per pressione fiscale, ma è seconda per quanto riguarda le tasse sulle imprese. Secondo i dati diffusi dall’Eurostat relativi al 2018, la Francia risulta essere il Paese europeo dove la tassazione (tasse sul reddito e contribuzione sociale) è più elevata (48,4%), mentre l’Italia resta ferma al settimo posto con un 42%.

 

La classifica si ribalta se si considerano solo le tasse sulle imprese, con il Paese transalpino ancora in vetta con un 60,7% e il Belpaese sul secondo gradino con un 59,1%.

 

Non va meglio se si guarda all’evasione fiscale, stimata in Italia in 110 miliardi l’anno.

 

Secondo il ministero dell’Economia e delle Finanze la tassa più evasa è l’Iva: 37,1 miliardi nel 2017. Ogni 100 euro di Iva ne vengono evasi quasi 24 mentre in Germania e nel Regno Unito circa 10.

 

Seguono poi l’Irpef dovuta da lavoratori autonomi e imprese (oltre 32 miliardi nel 2017) e l’Ires (8,1 miliardi).

 

Alla luce di questi numeri appare quantomai necessaria una seria riforma fiscale per il Paese.

 

Riforma fiscale 2021: si lavora su taglio Irpef

Il 2021 potrebbe essere ricordato come l’anno della rivoluzione fiscale, con molte novità in vista, dalla maxi-riforma degli scaglioni Irpef al sistema di cassa per le Partite Iva.

 

Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha confermato più volte, nel corso degli ultimi tempi, l’intenzione di voler ridurre le tasse con una riforma del Fisco che potrebbe valere circa 10 miliardi di euro.

 

La sua squadra sta lavorando ad una riduzione dell’Irpef incentrata sul taglio Irpef 2021 degli scaglioni, anche se il titolare del dicastero di via XX Settembre sembrerebbe maggiormente attratto dal modello tedesco di una sola aliquota personalizzata al posto delle 5 attuali, sistema che potrebbe risultare al momento troppo complesso da gestire.

 

Le ultime indiscrezioni continuano a parlare di una riduzione degli scaglioni Irpef dagli attuali 5 a 4, da finanziarsi con il contrasto all’evasione fiscale, accorpando le due centrali, quella del 38% tra i 28 e i 55 mila euro, e quella del 41% tra i 55 mila e i 75 mila euro lordi, a quota 36%.

 

Riforme 2021, tasse partite IVA:

Non è finita qui, la vera e propria rivoluzione potrebbe essere quella per le tasse Partite Iva, che interesserebbe 4 milioni di contribuenti circa. L’obiettivo è semplificare il calendario fiscale di autonomi, professionisti e Partite Iva passando ad un sistema di cassa, cash flow tax, per superare il farraginoso meccanismo di acconti e saldi a favore di un sistema basato sul pagamento mensile o trimestrale degli importi da versare in base a quanto effettivamente incassato.

 

Si vorrebbe arrivare ad una precompilata Irpef anche per le Partite Iva, grazie anche alle fatture elettroniche.

 

Riforma pensioni 2021, obiettivo: evitare lo “scalone”

Sotto la lente del Governo la Riforma delle Pensioni 2021, per garantire la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro dopo la scadenza naturale di Quota 100 prevista per il 31 dicembre 2021.

 

L’Esecutivo sembra voler evitare a tutti i costi il tanto temuto “scalone” di 5 anni che si verrebbe a creare a fine 2021 con la fine di Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), facendo tornare l’età pensionabile ai 67 anni previsti dalla Legge Fornero.

 

Tra le varie ipotesi al vaglio, la più accreditata sembrerebbe essere quella che prevede l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni per tutte le categorie di lavoratori ma con un taglio progressivo dell’assegno. Si parla di un possibile taglio del montante contributivo variabile tra il 2,8-3% per ogni anno di anticipo, fino ad una riduzione massima del 15%.

 

Inizialmente si era pensato ad una sorta di Quota 41 da estendersi a tutte le categorie di lavoratori, non solo a quelli precoci, ma la misura sembrerebbe troppo esosa per le Casse dello Stato visto che ammonterebbe a circa 10 miliardi di euro solo per il primo anno.

 

In discussione anche la possibilità di prevedere un aumento pensioni minime 2021 a 780 euro per tutti.

 

Riflettori puntati sul 16 settembre, quando sindacati e ministro del Lavoro Nunzia Catalfo si incontreranno per gettare le basi della Riforma.

 

L’8 settembre, invece, le parti discuteranno sulle misure da inserire nella prossima Legge di Bilancio 2021, tra cui il prolungamento dell’Ape sociale e la proroga di Opzione Donna.

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