Colf, badanti e baby sitter

Assistenti domestici 2020: chi sono e cosa cambia dal 1° ottobre

Rinnovato il contratto collettivo di colf, badanti e baby sitter, che si chiameranno assistenti familiari o domestici. Primi aumenti dal 1° ottobre 2020.

Assistenti domestici 2020: chi sono e cosa cambia dal 1° ottobre

Da ora in poi colf, badanti e baby sitter si chiameranno assistenti familiari o domestici.

 

Con il rinnovo del contratto collettivo, il vecchio è scaduto nel 2016, i collaboratori domestici riceveranno 12 euro lordi al mese in più in busta paga mentre a coloro che si occupano di persone fragili verrà riconosciuto un aumento di stipendio fino a 116 euro al mese.

 

Primi aumenti dal 1° ottobre 2020.

 

Colf, badanti e baby sitter diventano “assistenti familiari”

Firmato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro dei collaboratori domestici, ovvero colf, badanti, baby sitter che d’ora in poi acquisiscono la definizione unica di "assistente familiare".

 

Scardinato l’attuale schema di inquadramento professionale che viene suddiviso in quattro livelli a seconda delle competenze e mansioni, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, superando la consolidata distinzione tra colf, badanti e babysitter.

Non cambia l’orario di lavoro, fissato a 40 ore a settimana per gli assistenti familiari non conviventi e a 54 ore per i conviventi.

 

Sulla base dei termini dell’accordo è previsto un aumento mensile pari a 12 euro lordi al mese dal 1° gennaio 2021 per la categoria base (badanti a tempo pieno di persone autosufficienti) mentre per i collaboratori che si occupano delle persone più fragili e vulnerabili in famiglia sono previste indennità integrative, un superbonus insomma. Stiamo parlando di coloro che si prendono cura dei bambini piccoli sotto i 6 anni e delle persone non autosufficienti, che riceveranno indennità aggiuntive alla retribuzione mensile tra i 100 e i 116 euro già a partire dal 1° ottobre.

 

Grazie a questi aumenti, sale a 880 euro al mese lo stipendio minimo mensile contrattuale degli assistenti familiari.

 

Esteso a 30 giorni il periodo di prova per tutti i lavoratori conviventi.

 

Il nuovo contratto, definito sulla base dell’invecchiamento della popolazione, avrà durata due anni e scadrà a fine 2022.

 

Baby sitter, un solo livello per incentivare assunzioni e regolarizzazioni

Per quanto riguarda le baby sitter, si passa ad un solo livello di inquadramento dai tre precedenti (livello BS), mossa pensata per incentivare le assunzioni e le regolarizzazioni da parte delle famiglie più giovani, anche alla luce delle esigenze emerse durante l'emergenza Coronavirus.

 

Ricordiamo che il settore domestico è caratterizzato da un alto tasso di sommerso: 860 i regolari (di cui il 90% donne e il 70% stranieri) a fronte di 1,2 milioni di lavoratori irregolari, ossia che lavorano in nero.

 

Le novità non sono finite qui, ai lavoratori in possesso della “patente di qualità", ossia della certificazione delle competenze introdotta con la norma tecnica Uni 11766/2019, verranno riconosciuti fino a 10 euro lordi al mese in più in busta paga.

 

Ebincolf, l’ente bilaterale del settore, potrebbe attrezzarsi per agire da ente certificatore, spiega Alessandro Lupi, vicepresidente di Assindatcolf, Associazione di categoria delle famiglie datrici di lavoro. 

 

Previste anche più ore per la formazione, 24 in aggiunta alle 40 esistenti, erogate dagli enti bilaterali di settore.

 

Sconti contributivi per chi fa assistenza notturna

Nasce la figura dell’assistente educatore formato. Con il rinnovo del contratto di lavoro degli assistenti familiari viene introdotta una nuova figura professionale, quella dell’assistente educatore ovvero colui che presta assistenza all’interno delle mura domestiche a persone non autosufficienti, bambini o adulti affetti da disabilità psichica oppure da disturbi dell’apprendimento o relazionali.

 

Dal 1° ottobre, per le famiglie che hanno bisogno di un'assistenza continua sarà economicamente più conveniente assumere la badante notturna o una lavoratrice in sostituzione della titolare. Si è trovato un modo per venire incontro a coloro che si avvalgono del lavoro di queste preziose persone senza minare i diritti dei lavoratori.

 

In particolare, le parti sociali hanno fissato per convenzione a 8 le ore per il versamento dei contributi della cosiddetta badante notturna, con una riduzione di 24 ore settimanali. 

        

Previste agevolazioni anche per la badante integrativa, ossia di quella persona che si occupa della persona non autosufficiente nei giorni e nelle ore di riposo della titolare nel caso di necessità di un’assistenza di 24 ore.

 

Colf, badanti e baby sitter, rinnovo contratto: soddisfatti i sindacati

Il rinnovo del contratto di colf, badanti e baby sitter “è un fatto molto positivo”, assicura Annamaria Furlan, leader della Cisl.

 

Secondo Mauro Munari, responsabile di settore della UilTuCS nazionale, il contratto collettivo così definito “è destinato a un'ampia platea di assistenti familiari e alle famiglie, e porta con sé maggiori tutele, maggiore sicurezza, più salario, più assistenza sanitaria, più formazione, quindi qualità e competenza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

 

Bonus colf e badanti introdotto con il decreto Rilancio

Oggi più che mai ci siamo resi conto di quanto sia importante il lavoro svolto da colf e badanti, la consapevolezza è arrivata proprio quando siamo stati costretti a restare a casa causa lockdown. Si tratta di un lavoro duro e faticoso, che ai tempi del Coronavirus ha registrato un drastico calo e che ha lasciato in panne la maggior parte dei lavoratori domestici.

 

Per tale ragione è stato introdotto nel decreto Rilancio il bonus colf e badanti, un sussidio fino a 1.000 euro (500 auro ad aprile e 500 euro a maggio) destinato solo ai lavoratori domestici non conviventi con rapporti di lavoro per almeno 10 ore settimanali. Una sorta di cassa integrazione per coloro che in regola, sono stati sospesi dal servizio causa lockdown o quarantena.

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