La classifica dei virologi

Classifica social virologi novembre 2020: da Crisanti a Capua

Che fine hanno fatto Burioni e Crisanti, tra i più gettonati a inizio pandemia? Ecco i nuovi volti tv, come Bassetti e gli evergreen come Pregliasco o Capua

Classifica social virologi novembre 2020: da Crisanti a Capua

Sono virologi, immunologi e infettivologi e, complice l’emergenza sanitaria per il Covid, sono diventati molto popolari, in alcuni casi quasi delle vere “star” del piccolo schermo con le loro ospitate più o meno fisse di programmi di attualità.

 

Presenti sui giornali grazie alle interviste, spesso hanno un profilo Facebook e un account Twitter dal quale da dove non fanno mancare commenti quotidiani. Ecco chi sono i medici protagonisti in questi mesi, quelli che sembrano usciti di scena e quelli che invece hanno acquistato popolarità nella seconda fase dell’epidemia, da Burioni a Bassetti, dalla Capua a Pregliasco e Zangrillo.

 

Chi scende:

Roberto Burioni:

il virologo era già un personaggio molto noto per le sue battaglie contro i No Vax e a sostegno dei vaccini, tanto da essere ospite frequente di programmi come Che tempo che fa di Fabio Fazio o da aver firmato una famosa campagna di sensibilizzazione contro le bufale in campo medico, insieme ad Alessandro Cattelan (con slogan Non serve l’università, basta Facebook). Con lo scoppio della pandemia ha confermato la sua popolarità, almeno nelle primissime fasi. Ha però pagato a «caro prezzo» il suo ottimismo iniziale, come quando il 2 febbraio scorso disse «In Italia in questo momento il rischio è zero». Poi i focolai italiani, le zone rosse e il lockdown hanno costretto Burioni a una retromarcia (mentre nel frattempo qualcuno lo aveva accusato di speculazione, dal momento che aveva appena pubblicato un libro dedicato proprio ai virus). «La mia colpa – ha ammesso in primavera - è di non avere avuto la capacità di prevedere che il virus sarebbe stato trovato diciotto giorni dopo. Ma io sono un medico, non un veggente. E questa incapacità di predire il futuro effettivamente è un mio limite». 
Assente dal piccolo schermo da giugno, è tornato in tv a fine settembre sempre da Fabio Fazio su Raitre, per affermare che il panorama oggi «è cambiato tantissimo, l’Italia ha tolto la testa dalle fauci della morte. I grandissimi sacrifici che abbiamo fatto ci hanno tolto da una situazione pericolosissima». Basteranno i toni più pacati a far dimenticare il calo di popolarità dei mesi scorsi? Per ora parla dal suo sito, Medicalfacts, a cui collaborano anche la Federazione dei Medici di Medicina Generale e altri colleghi noti come l’immunologo e virologo Guido Silvestri. Quanto ai social ad aprile contava su 255mila followers su Twitter, con oltre 1.000 "cinguettii" in 4 mesi. Oggi sono poco meno di 247.000.


Pierluigi Lopalco:

L’epidemiologo è appena diventato assessore alla Sanità della Regione Puglia, dopo la vittoria di Emiliano alle recenti votazioni. Il docente di Igiene Pubblica dell’Università di Pisa, dopo essere stato chiamato come Commissario per la gestione dell’emergenza sanitaria nel periodo del lockdown, ha deciso di mettersi a disposizione della politica e dell’amministrazione locale. Conseguenza: già da qualche tempo non è più tra gli ospiti frequenti dei programmi tv. Ad oggi conta comunque 32.246 followers su Twitter, da dove prende posizione contro la «dittatura del tampone».


Andrea Crisanti:

Dal sud al nord anche Andrea Crisanti ha perso appeal. Il suo nome è associato alla gestione dell’epidemia in Veneto, in particolare al «modello Vo’ euganeo». Crisanti è docente di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Padova, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare presso lo stesso ateneo e direttore di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, ma ha anche fatto parte del Comitato tecnico scientifico di cui si sono avvalse la task force e l’unità di crisi della Regione Veneto contro il coronavirus. Almeno fino a che il governatore Zaia ne ha preso le distanze, rivendicando per sé un ruolo centrale. Le apparizioni in tv di Crisanti si sono diradate, anche in concomitanza con la sua posizione non condivisa da molto colleghi, come l’esigenza di aumentare il numero di tamponi, arrivando a 300mila al giorno. A differenza di altri esperti, non sembra amare i social, non è presente su Twitter e Facebook, ma non disdegna interviste, come quella – recentissima all’Huffington Post – nella quale si attribuisce parte del merito della vittoria di Zaia, pur definendosi «vicino al Pd».

 

Chi sale:

Massimo Bassetti:

Infettivologo, direttore della clinica delle Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, presidente della Società italiana di Terapia antinfettiva e membro del comitato esecutivo del Piano Nazionale per la lotta alla Resistenza-antimicrobica del ministero della Salute, si è ritagliato uno spazio sempre maggiore nel corso dei mesi, a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Molto attivo sui social (più di 50.000 followers su Facebook, 32.200 su Instagram) è ormai un ospite frequenti in diversi programmi tv, da dove chiede di porre fine alla divisione tra medici «ottimisti» (categoria nella quale lui stesso viene inserito) e «catastrofisti». Contrario all’esigenza di aumentare ulteriormente il numero di tamponi (come invece sostiene Crisanti), spiega così la propria posizione: «La mia ricetta per il Covid: meno paura e più consapevolezza nelle misure per prevenire il contagio. Meno colpevolizzazioni e più informazione chiara, tranquilla e seria. Così, dopo le battaglie, vinceremo anche la guerra».


Ilaria Capua:

Unica donna ad essersi ritagliata uno spazio in un mondo, come quello medico sanitario, dove i riflettori sembrano puntati sui colleghi uomini (a dispetto del numero di «camici rosa») Ilaria Capua non ha mai smesso di apparire in tv. Virologa, nota per i suoi studi sui virus influenzali e in particolare quello dell’aviaria, dopo l’esperienza da deputata (2013-2016 con Scelta civica) e alcuni guai giudiziari da quali è uscita con un proscioglimento, l’esperta è tornata a occuparsi della sua materia come direttrice del One Health Center della University of Florida (Usa). Da Oltreoceano si collega spesso in diretta tv con l’Italia. Battagliera, «buca lo schermo» anche grazie alla sua fermezza negli scontri verbali, come quello andato in scena – a distanza - con Roberto Burioni, che l’aveva definita «la signora del Sacco». Lo scorso aprile contava 63mila followers su Twitter, ora saliti a oltre 92.400.


Alberto Zangrillo:

Il suo nome è legato a quello di Silvio Berlusconi, di cui è medico personale, e per questo nelle ultime settimane è tornato – suo malgrado – «protagonista» dell’informazione. E’ stato lui a seguire l’ex Cavaliere nelle fasi della malattia e del ricovero, fornendo i bollettini medici, in quanto primario dell’Unità operativa di anestesia e Rianimazione Generale dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato ricoverato sul leader di Forza Italia. Fin dall’inizio della pandemia si è espresso in toni ottimistici circa la possibilità di superare l’emergenza sanitaria senza troppo allarmismo. E’ stato anche protagonista di alcuni scontri, come quello recente con l’epidemiologo Pierluigi Lopalco. In particolare ha rivendicato il proprio ruolo di medico («Io da marzo a oggi ho pubblicato una quarantina di lavori, lui uno solo»). Non molto attivo sui social, dove conta comunque 25.122 followers su Twitter, è stato e continua a essere ospite tra i più gettonati nei collegamenti tv e per i siti di numerosi quotidiani nazionali.

 

Gli “evergreen":

Walter Ricciardi:

Professore di Igiene Pubblica all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto speranza, Walter Ricciardi è stato direttore dell’Istituto Superiore di Sanità. Oggi è anche – tra i vari incarichi – membro italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In 5 mesi, nonostante non sia un «salottiero» ha visto aumentare i propri followers su Twitter da 35mila a 43.571. Ai tweet, comunque, preferisce le interviste per la carta stampa, che rilascia con una certa frequenza, affermando la sua immagine di esperto “rassicurante”, mai eccessivamente allarmista né troppo ottimista.


Fabrizio Pregliasco:

Il virologo, direttore scientifico dell’Istituto Galeazzi di Milano, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, impegnato anche nel sociale (è presidente dell’ANPAS, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, una tra le più importanti associazioni laiche di volontari in Italia), è uno dei volti più noti della tv. E’ anche molto presente sui social: sono 8.308 i followers su Twitter, seguito da oltre 11.100 persone su Facebook, non è mai stato protagonista di scontri o dibattiti al vetriolo con colleghi o altri personaggi tv.

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