Il netto e il lordo

Calcolo stipendio netto lordo: busta paga tabella importi esempio voci

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Calcolo stipendio netto lordo: busta paga tabella importi esempio voci

Il calcolo stipendio netto lordo 2020 è una operazione abbastanza complessa da fare, specialmente se non si è degli esperti contabili o dei commercialisti.

 

Per questo motivo abbiamo voluto realizzare una guida facile ed aggiornata che sia in grado di spiegare nel dettaglio come calcolare lo stipendio netto partendo dallo stipendio lordo, dove vedere nella busta paga, quanti sono i contributi INPS INAIL versati dall’azienda, quali sono le detrazioni da lavoro dipendente e assimilati e per i familiari a carico riconosciute al lavoratore, gli ANF, il bonus 80 euro 2020 ecc.

 

Vediamo quindi come si calcola lo stipendio netto mensile 2020, qualche tabella di riferimento, dove eseguire il calcolo online stipendio netto lordo, le aliquote IRPEF da applicare alla retribuzione.

 

Leggi anche le novità sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori grazie al bonus cuneo fiscale che il nuovo governo giallorosso ha introdotto da quest'anno e le novità previste dalla prossima Legge di Bilancio 2021.

 

Calcolo stipendio netto 2020:

Come si calcola lo stipendio netto nel 2020? Prima di illustrare la formula di calcolo per determinare lo stipendio netto dal lordo, è doveroso fare una breve spiegazione di cos’è una busta paga come leggerla.

 

In un altro articolo abbiamo già parlato di come leggere una busta paga, dicendo innanzitutto che la busta paga è un documento ufficiale che il datore di lavoro rilascia al lavoratore, attestante lo stipendio lordo e netto, le trattenute subite, i contributi previdenziali e assistenziali versati dall’azienda, e così via.

 

In generale, la busta paga è composta da 4 grandi sezioni:

  • Dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore;

  • Somme percepite dal lavoratore;

  • Somme trattenute ai fini fiscali e previdenziali al lavoratore;

  • Calendario presenze che riepiloga il n° di ore lavorate, quelle di assenza per malattia, le ferie, permessi ecc.

Ai fini della nostra guida, le sezioni che ci interessano di più, sono la seconda e la terza, ossia, le somme percepite dal lavoratore e le somme trattenute in busta paga, perché i dati contenuti ci faranno capire come eseguire il calcolo stipendio netto mensile 2020.

 

In particolare, nella sezione somme percepite dal lavoratore, troviamo il cd. stipendio lordo mensile calcolato moltiplicando la tariffa oraria prevista dal CCNL di appartenenza per il numero delle ore lavorate nel corso del mese da parte del dipendente.

 

A questa base, vanno poi aggiunti gli eventuali straordinari, rimborsi a piè di lista, diarie per missioni all’esterno etc.

L’altra sezione trattenute ai fini fiscali e previdenziali, è composta invece di tutte quelle trattenute effettuate dal datore di lavoro nei confronti del lavoratore come:

  • Contributi INPS per la quota a carico del lavoratore dipendente: attualmente la quota a carico è pari a 9,19% dal calcolare sull’imponibile lordo. L’aliquota contributiva per apprendisti, dirigenti, lavoratori dello spettacolo, giornalisti, settore agricolo, sono diverse da quelle per i dipendenti.

  • ANF, ossia, gli assegni nucleo familiare;

  • Trattenute Irpef;

  • Detrazioni dal lavoro dipendente;

  • Detrazioni per carichi di famiglia;

  • Addizionali IRPEF regionali e comunali;

  • Bonus 80 euro Renzi.

 

Calcolo stipendio netto lordo 2020: come si fa?

Come si fa il calcolo stipendio netto in lordo? Per arrivare allo stipendio netto partendo dallo stipendio lordo, il lavoratore deve innanzitutto avere la busta paga sottomano, in modo tale da avere subito un riscontro nei calcoli, un figlio, una matita e una calcolatrice.

 

La formula di calcolo stipendio netto lordo è la seguente:

- Retribuzione lorda - Contributi INPS a carico dipendente = Reddito imponibile;

- Irpef + Addizionale Irpef regionale + Addizionale Irpef comunale = Imposta lorda IRPEF;

- Detrazione da lavoro dipendente + detrazione per carichi di famiglia = ci dà l’importo delle detrazioni spettanti; 

- Imposta lorda – Detrazioni = Imposta netta;

- Reddito imponibile - Imposta netta + bonus 80 euro Renzi = stipendio netto mensile.

 

Stipendio netto lordo: calcolo online e tabella esempi

Ecco alcuni esempi di calcolo stipendio netto lordo:

  • Stipendio lordo annuo pari a 14.461 euro: 10.814 euro è lo stipendio netto annuo - 1.112 stipendio lordo mensile - 839 euro è lo stipendio netto mensile;

  • Stipendio lordo annuo pari euro 20.658: 14.670 euro stipendio netto annuo - 1.589 euro stipendio lordo mensile - 1.142 euro stipendio netto mensile;

  • Stipendio lordo annuo pari euro 24.790: 17.113 euro stipendio netto annuo - 1.907 euro stipendio lordo mensile - 1.330 euro stipendio netto mensile;

  • Stipendio lordo annuo pari euro 25.823: 17.737 euro stipendio netto annuo - 1.986 euro stipendio lordo mensile - 1.378 euro stipendio netto mensile;

  • Stipendio lordo annuo pari euro 30.987: 20.804 euro stipendio netto annuo - 2.383 euro stipendio lordo mensile - 1.613 euro stipendio netto mensile;

  • Stipendio lordo annuo pari euro 35.119 euro: 23.130 euro stipendio netto annuo - 2.701 stipendio lordo mensile - 1.797 euro stipendio netto mensile.

I valori inseriti sono puramente indicativi e soggetti a variazioni. Potrebbero essere presenti errori o imprecisioni.

 

IRPEF 2020 scaglioni e aliquote, addizionali comunali e regionali:

Come tutti sappiamo, la tassazione ordinaria delle retribuzioni delle persone fisiche è basata sull'IRPEF e sul cd. principio della ritenuta alla fonte che prevede che il datore di lavoro sia il sostituto d’imposta del lavoratore che opera trattenute dovute dai dipendenti sulla base della retribuzione mensile.

 

Per calcolare l'Irpef lorda dovuta, il lavoratore deve applicare al reddito complessivo i seguenti scaglioni Irpef e aliquote 2020:

  • Redditi da 0 a 15.000 euro: per i redditi all'interno di questo range, si applica un'aliquota IRPEF al 23% ciò significa che se si ha un reddito complessivo di 15 mila euro la tassazione dovuta allo Stato è pari a 3.450 euro.

  • Redditi tra 15.001 e 28.000 euro: l'aliquota da calcolare per questa seconda soglia è pari al 27% mentre per la parte eccedente i 15.000 euro si calcola 3.450,00 + 27%.

  • Redditi tra 28.001 e 55.000 euro: aliquota è del 38% mentre sulla parte che eccede i 28.000 euro si calcola così: 6.960,00 + 38%.

  • Reddito tra 55.001 e 75.000 euro: aliquota IRPEF pari al 41% mentre sulla parte eccedente i 55.000 euro si calcola 17.220,00 + 41%.

  • Reddito sopra i 75.000 euro: l'aliquota è pari al 43% per chi guadagna più di 75 mila euro deve versare allo Stato italiano tasse per la parte eccedente pari a 25.420,00 euro + 43%.

Sull’imponibile Ipef, occorre poi applicare l'addizionale regionale IRPEF pari allo 0,9% ma aumentabile da ciascuna Regione fino al'1,4%. Il versamento delle addizionali regionali da parte del lavoratore dipendente deve avvenire sulla busta paga a rate, in un numero massimo di 11 rate l'anno.

L'addizionali comunale IRPEF, invece, è l'imposta che i dipendenti devono versare al Comune nel quale sono residenti. Il versamento delle addizionali comunali, deve avvenire in un acconto pari al 30% e a saldo.

 

Detrazioni dal lavoro dipendente:

Per quanto riguarda le detrazioni da lavoro dipendente, queste dipendono dal reddito del lavoratore:

 

Per i redditi fino a 8.000 euro: la detrazione è pari a 1.880 euro e va rapportata al numero di giorni di lavoro effettuati dal dipendente. La misura minima della detrazione è 690 euro per redditi di lavoro dipendente a tempo indeterminato e 1.380 euro per il tempo determinato.

 

Per i redditi da 8.000,01 euro a 28.000 euro: la detrazione è di 978 euro, aumentata del prodotto tra euro 902 e l’importo corrispondente al rapporto tra euro 28.000, diminuito del reddito complessivo, ed euro 20.000;

 

Per i redditi tra 28.000,01 e 55.000 euro: la detrazione è di 978 euro, per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di euro 55.000, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di euro 27.000;

 

Per i redditi superiori a 55.000 euro: non è prevista alcuna detrazione.

 

Detrazioni per carichi familiari:

In base all'art. 12 del TIUR dall'imposta lorda sul reddito, al dipendente spettano le seguenti detrazioni per i familiari a carico 2018:

Detrazione per coniuge non separato legalmente:

  • 800 euro fino a 15.000 euro di reddito.

  • 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 15 mila e fino a 40.000 euro;

  • 690 euro per i redditi sopra i 40.000 euro inferiori a 80.000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte eccedente i 40 mila.

La detrazione è aumentata di:

  • 10 euro se il reddito complessivo supera i 29.000 euro ma non oltre i 29.200 euro.

  • 20 euro, se il reddito complessivo è tra i 29.200 euro e 34.700 euro.

  • 30 euro se è superiore a 34.700 ma inferiore a 35.000 euro;

  • 20 euro se superiore a 35.000 euro ma inferiore a 35.100 euro;

  • 10 euro, se il reddito è tra 35.100 e 35.200 euro.

Detrazione figli a carico:

  • 950 euro per ogni figlio;

  • 1.220 euro per ciascun figlio minore di 3 anni;

  • + 400 euro per ogni figlio disabile.

Per le famiglie numerose con più di 3 figli a carico la detrazione è aumentata di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo.

La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 95.000 euro - reddito complessivo/95.000 euro mentre in presenza di più figli l'importo di 95.000 euro è aumentato di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.

 

Bonus Renzi 80 euro: a chi spetta in base al reddito? Importo:

Il Bonus 80 euro 2018 Renzi consiste in un bonus Irpef che il datore di lavoro riconosce al lavoratore dipendente direttamente in busta paga, a patto che il reddito complessivo rientri nella soglia limite dei 26.000 euro.

 

Nello specifico, l'importo bonus 80 euro è:

  • se il reddito è inferiore a 8.000 euro: il Bonus 80 euro è pari a zero;

  • se il reddito è tra gli 8.000 e i 24.000 euro: spettano 80 euro al mese per un totale di 960 euro annui;

  • se il reddito è tra i 24.000 e i 26.000 euro: il bonus scende proporzionalmente;

  • se il reddito è superiore a 26.000 euro: non spetta alcun bonus.

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