
Il Coronavirus sta mettendo a dura prova l’Italia, con la seconda ondata di contagi che rischia di ipotecare il futuro delle generazioni future visto l’ingente debito pubblico che stiamo accumulando per far fronte all’emergenza Covid.
La situazione è critica sotto tutti i punti di vista, non solo sul fronte sanitario ed economico ma anche sociale. Il governo chiude a zone il Paese ed elargisce ristori per indennizzare imprese destinate alla chiusura totale. L’esecutivo proroga la cassa integrazione Covid e lo stop ai licenziamenti fino al 31 marzo 2021, ma cosa ci aspetta dopo? Come sarà l’Italia nel 2021?
Il Covid ha creato un nuovo modello economico
Ormai da mesi l’argomento principale di discussione degli italiani e del mondo intero è il Covid, virus che in pochi mesi ha scardinato tutte le nostre certezze travolgendo indistintamente imprese e famiglie, in modo democratico oserei dire.
È buio pesto: i bollettini Coronavirus continuano a snocciolare numeri preoccupanti, solo le recenti notizie positive sul vaccino anti-Covid ci portano ad intravedere una luce in fondo al tunnel, flebile per via delle numerose domande che ruotano ancora attorno all’antidoto.
Intanto l’esecutivo continua a varare Dpcm e Ristori, siamo quasi al ter, tentando di coprire l’enorme falla che si è aperta nell’economia con quelle che potrebbero essere paragonate a pagliuzze di fieno. A mancare è una visione d’insieme, una riflessione sul fatto che il Coronavirus ha portato a significativi cambiamenti strutturali dell’economia.
Il danno causato dal Covid, infatti, è più grande di quanto si pensa: il gigante Amazon sta ingurgitando tutte le piccole e medie attività mentre lo smart working sta impoverendo i centri delle principali città italiane, spazzando via le attività commerciali di servizio per gli uffici. Cosa ne sarà delle Torri di Milano e di chi ha investito nelle attività economiche attorno ad esse?
Sta cambiando l’intero modello economico, tanto che con molta probabilità nei libri di economia si parlerà di era pre e post Covid. Per salvare il salvabile servono i fondi europei, risorse necessarie per gettare le basi di quella che sarà l’economia del futuro, fatta di green ed inclusione sociale.
Esplode il debito. Recovery fund: quando arriveranno gli aiuti?
Con le nostre limitate risorse economiche non possiamo andare troppo lontano, dobbiamo per forza contare sui fondi promessi dall’Europa che però tardano ad arrivare. Quando arriveranno veramente i soldi del Recovery fund? Forse addirittura a fine 2021.
Nel frattempo, dobbiamo contare sulle nostre forze, mentre il debito pubblico esplode. Siamo arrivati ad un nuovo record: secondo gli ultimi dati diffusi da Bankitalia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è arrivato a 2.582,6 miliardi di euro al 30 settembre 2020, segnando un aumento di 3,8 miliardi rispetto al mese precedente, con le Amministrazioni centrali che hanno registrato un +4,4 miliardi di euro.
Dopo i 100 miliardi di debito extra accumulati da inizio anno con i vari decreti per sostenere l’emergenza Covid, l’Italia si appresta a varare un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi di euro, il quarto, mentre l’Ue punta il faro sui nostri conti. Il rapporto deficit/PIL è arrivato a sfiorare il 160%.
Per il momento la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita, che sospende le norme su debito e deficit attivata per far fronte all’emergenza sanitaria Covid, è in vigore fino a fine anno ma potrebbe essere estesa anche al 2022. A favore Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari Economici, e il M5s mentre in Europa s’inizia a parlare di una vera e propria riforma del Patto di Stabilità.
Riflettori puntati su Piano vaccini Arcuri e prossimo presidente Repubblica
Come abbiamo detto prima solo il vaccino anti-Covid potrà farci invertire la rotta, ma ad essere determinante sarà anche il Piano vaccinazioni. Al lavoro il Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, che con il suo un piano potrà influenzare addirittura la politica italiana dei prossimi anni.
Il successo o meno del Piano Arcuri potrebbe fungere da cartolina di tornasole per giudicare l’intero operato del governo nella gestione della pandemia, arrivando ad influenzare addirittura in caso di elezioni anticipate l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, prevista a febbraio 2022.
Le diverse fazioni politiche si stanno già muovendo in tal senso, studiando nuovi possibili assetti. In effetti lascia pensare l’avvicinamento del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ai giallorossi, mossa che aprirebbe la porta a molteplici scenari, anche ai più impensabili. Niente di nuovo sotto il fronte politico, dopo i due recenti governi che hanno visto il Movimento 5 Stelle accordarsi prima con il centrodestra e subito dopo con il centrosinistra.
Stando agli ultimi sondaggi in caso di elezioni anticipate, il centrodestra potrebbe avere la maggioranza, ciò vuol dire che Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia avrebbero più voce in capitolo per l'elezione del Presidente della Repubblica, ma non bisogna dare tutto per scontato.
Chi sarà il 13° Presidente della Repubblica Italiana? Per il momento circolano i nomi di Draghi, Prodi, Veltroni, Gentiloni e Casini mentre c’è qualcuno che dopo la vittoria di Biden e della sua vicepresidente Kamala Harris alle elezioni USA 2020 inizia a chiedersi: e se fosse una donna?