
Solo lei lo poteva fare, e lei lo ha fatto. Sandra Milo si è spogliata, all’età di 87 anni, ha posato seminuda per la copertina di “Flewid”. E’ proprio vero, l’ironia non tiene conto dell’età. Seduta sul bordo del letto sorride all’obiettivo e con la mano tiene su il lenzuolo che le scopre le gambe “troppo lunghe” per essere vere, ha insinuato qualcuno sui social.
Ma lei nega, e sul suo profilo Instagram @sandramiloreal ha pubblicato il post “Giocando con l’obiettivo” spiegando ai malpensanti che la foto non è stata ritoccata: “È bello -scrive - dormire avvolta in vesti bianche dopo aver assunto una posa plastica che i maligni hanno erroneamente creduto fosse un fotomontaggio”. Uno scatto malandrino, senza volgarità e Sandrocchia (come la chiamava Federico Fellini), potrebbe diventare anche un’icona. Sì, perché il web l’ha celebrata, i fan scrivono: “Sei una creatura meravigliosa”, “uno spettacolo di donna”, “la numero uno”.
Per la verità Sandra Milo è già diventata un’influencer dopo il blitz del maggio scorso a palazzo Chigi, quando si era incatenata per protestare insieme ai lavoratori dello spettacolo messi in grande difficoltà dalle chiusure del Covid, e aveva incontrato il premier Giuseppe Conte. Lei stessa aveva confessato di avere bisogno di lavorare per aiutare i figli disoccupati.
Ma quante vite ha vissuto Sandra Milo? Musa di Fellini (uno dei suoi grandi amori) di Pietrangeli, Zampa , Risi e Pupi Avati, diva degli anni Sessanta, madre che lotta per l’affido della figlia e resta in bolletta. Sandra che si perde nella depressione e che si ritrova anche grazie agli amici. Sandra che cade e si rialza e riappare (un anno fa) sul red carpet di Venezia. Per la direttrice di “Flewid”, Emi Marchionni, Sandra Milo è stata voluta come testimonial della rivista , “per la fluidità della sua innegabile carica erotica, perché rappresenta l’age diversity nell’industria del fashion e beauty tradizionalmente orientata ai giovani, un’attrice per cui la parola diva non è certamente sprecata”.
E dunque eccola, Sandrocchia, biondissima e scherzosa, quasi senza veli, sulla cover del magazine che indaga la fluidità di genere, a testimoniare che la bellezza è senza tempo.