Fondi europei

Recovery fund, rinviato CdM. Italia Viva scontro su task force Conte

La maggioranza si spacca sulla cabina di regia, il consiglio dei ministri slitta di due ore. Le ministre renziane pronte a dire no alla proposta del premier

Recovery fund, rinviato CdM. Italia Viva scontro su task force Conte

Ieri c'è stata un'altra fumata nera sul Recovery Plan e sulla cabina di regia che si dovrà occupare della gestione dei progetti del Piano di Ripresa e Resilienza italiano. Lo scontro di Italia Viva iniziato già nella mattina di ieri è continuato anche durante la riunione tecnica del pre-Consiglio dei ministri di ieri sera, chiamato a trovare una soluzione sulla task force. Rinviato il Consiglio dei ministri inizialmente previsto per oggi.

 

Recovery fund, la bozza PPNR e stop di Italia viva

Nel Consiglio dei ministri di ieri, le cui sorti erano già molto incerte per i contrasti con Italia viva è stato poi interrotto nel pomeriggio a causa della notizia della positività al Covid della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Il CdM a quel punto è stato sospeso e rimandato ad oggi. Presentata intanto la bozza con le 6 linee guida del PNRR, progetti del Piano di Ripresa e Resilienza italiano per 209 miliardi di euro tra prestiti e trasferimenti: rivoluzione verde; digitalizzazione; infrastrutture; istruzione e ricerca; inclusione sociale; salute. Lo scontro però con Italia viva sulla cabina di regia formata dallo stesso presidente del Consiglio e dai ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri (Pd), e dello Sviluppo, Stefano Patuanelli (5 Stelle), ha fatto desistere il premier dal voler regolare la gestione con un emendamento alla legge di Bilancio, e di ripiegare su un decreto legge da far esaminare in Consiglio dei ministri. Per superare l'impasse in maggioranza, Conte dovrebbe rinunciare alla cabina di regia. 

 

CdM sospeso, Lamorgese positiva al Covid:

Recovery fund, il Consiglio dei Ministri è stato sospeso perché la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese è risultata positiva al test Covid 19 ed ha dovuto lasciare prima del tempo la riunione del Cdm. La positività della Lamorgese è stata accertata dopo aver effettuato in tarda mattinata un tampone molecolare prima di recarsi a palazzo Chigi per partecipare al Cdm. In auto-isolamento i ministri della Giustizia, Alfonso Bonafede, e degli Esteri, Luigi Di Maio. La Lamorgese, asintomatica - ha lasciato il palazzo e si è posta in isolamento. Il Consiglio dei ministri è poi ripreso e, successivamente, è terminato dopo una manciata di minuti.Dopo la notizia della positività della ministra tutti i membri del Consiglio dei ministri, spiegano fonti di governo, saranno sottoposti tutti a tampone. 

 

Recovery fund, scontro di Italia Viva: 

Intanto la riunione di Palazzo Chigi era già slittata di qualche ora nella mattinata di ieri (poi sospesa) e alla fine nulla di fatto circa le decisioni sulla cabina di regia che dovrebbe gestire il Recovery plan. Rimandata anche la parte relativa al budget e l’assegnazione delle risorse per le sei macro aree e i 17 cluster. In ogni caso, le ministre di Italia Viva sono pronte a non votare lo schema di governance proposto dal premier. Matteo Renzi a Repubblica: “Spero che Conte si fermi prima di mettere ai voti una scelta non condivisa”. Teresa Bellanova: “Non votiamo testo al buio. Ho ricevuto alle 2 di stanotte un testo, senza avere il tempo di un approfondimento puntuale. Una pratica inaccettabile e discutibilissima, soprattutto se è in gioco il futuro del Paese”. 

 

Renzi: “Metodo del premier sbagliato”

E’ scontro aperto nella maggioranza anche sul Recovery Fund. Matteo Renzi non ci sta a votare la task force scelta dal presidente del Consiglio. “Il Recovery è l’ultima occasione che abbiamo per progettare il futuro del nostro Paese” dichiara al noto quotidiano. “Penso che la maggioranza debba fare una riflessione seria su cosa fare e su come farlo. A luglio ho chiesto pubblicamente a Conte, in Aula, di avere un dibattitto parlamentare su questo tema. Per mesi abbiamo ricevuto solo silenzio. Poi all’improvviso in un’intervista il premier comunica che è tutto già pronto. Questo è un modo di fare sbagliato”. Il fondatore di Italia Viva ed ex rottamatore dice chiaramente che l’appoggio al governo da parte del suo partito non verrà meno fino al voto della legge di Bilancio. Ma “sul futuro dipende da Conte: Zingaretti ha chiesto un rilancio dell’azione di governo, noi siamo d’accordo con il segretario del Pd”. Sull’apertura di una eventuale crisi la scelta è nelle mani di Palazzo Chigi: “Non siamo noi a dover decidere. E’ Conte a dover fare un salto di qualità come ha promesso a noi e al Pd”. Rincara la dose nel corso di una trasmissione televisiva di questa mattina il capogruppo di Iv in Senato, Davide Faraone. “Questa notte le ministre di Italia Viva hanno ricevuto la bozza per un provvedimento che avrebbero dovuto votare questa mattina alle 9 in Cdm. Vi pare possibile che la struttura della task force che dovrebbe gestire il più imponente capitolo di investimenti dal dopoguerra sia tenuta all'oscuro a noi che siamo forza di maggioranza?”. E ancora: “E’ possibile che il Recovery sia un dossier fantasma e che a tutta una serie di realtà, dal Parlamento, dai presidenti di regione ai sindacati alle forze sociali, resti ignoto? Si vuole inserire tutto in legge di bilancio tra Natale e capodanno: una follia”.

 

Resta aperta anche la partita del Mes

Dunque, ier è stata la partita del Recovery Fund ad agitare la maggioranza. Mentre resta da sciogliere anche il nodo del Mes: il 9 dicembre il Parlamento dovrebbe votare l’atto di indirizzo sulle modifiche al Trattato del Meccanismo di Stabilità. Che serve a Conte per dare l’assenso definitivo dell’Italia in sede di Consiglio Europeo alla proposta già varata dall’Eurogruppo. Ieri il capo reggente dei Cinquestelle, il senatore Vito Crimi, ha assicurato che il M5S non farà mancare i voti. La risoluzione dei giallorossi dovrebbe superare la prova in Aula. E “chi voterà contro se ne assumerà la responsabilità”. Anche Renzi è convinto che “mercoledì non succederà nulla”. “I grillini”, dice, “hanno troppa paura di andare a votare e far cadere Conte. Quella di queste ore è solo melina scenografica”.  Ma il clima resta teso. Sulla posizione di Italia Viva in merito al Recovery Fund interviene il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “già abbiamo Orban che ci sta creando problemi, se anche qualcuno nella maggioranza per motivi di visibilità mette a rischio questa enorme opportunità del Recovery fund non va bene".

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