La serrata

Sciopero benzinai, chiusi fino al 16 dicembre 2020: orari di apertura

Serrata dei gestori di impianti di rifornimento da lunedì 14 dicembre fino a mercoledì 16 dicembre 2020. Gli orari della rete ordinaria e in Autostrada

Sciopero benzinai, chiusi fino al 16 dicembre 2020: orari di apertura

Confermato lo sciopero dei benzinai.

Dal 14 al 16 dicembre 2020 c'è quindi la chiusura dei distributori di carburante sia sulla rete ordinaria che su quella autostradale.

 

Dopo l’intervento dell'Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali-che aveva riconosciuto la legittimità dell’agitazione chiedendo però “responsabilità” da parte della categoria, per non aggravare ulteriormente una situazione già complessa- lo sciopero è stato ridotto di mezza giornata.

 

Sciopero benzinai: date e orari

I sindacati dei benzinai hanno accolto la richiesta della Commissione di Garanzia, riducendo quindi la durata dello sciopero proclamato per questa settimana.

 

I distributori chiuderanno:

  • dalle ore 19.00 del 14 dicembre fino alle ore 15.00 del 16 dicembre sulla rete ordinaria;

  • dalle ore 22.00 del 14 dicembre fino alle ore 14.00 del 16 dicembre 2020 sulle autostrade.

Il termine dello sciopero è stato anticipato rispetto agli orari precedentemente annunciati, ossia rispettivamente alle 7 e alle 6 di giovedì 17 dicembre 2020.

 

Sciopero distributori di carburante, le motivazioni

In una nota congiunta, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno dichiarato che «Ora è la parte Istituzionale, in particolare il Ministro dello sviluppo economico, Patuanelli, ad essere chiamato ad esercitare una delle prerogative che gli sono assegnate: rendersi disponibile al confronto con le parti sociali

I gestori di rifornimento carburanti, che essendo considerata un’attività essenziale non hanno mai chiuso in questi mesi, lamentano infatti di essere stati esclusi senza alcuna motivazione dai provvedimenti dei "Decreti Ristori", che hanno previsto degli aiuti per attenuare gli effetti economici drammatici dell'attuale fase di emergenza pandemica sulle piccole imprese e sui loro dipendenti.

 

«La decisione - spiegano i sindacati - si è resa necessaria in conseguenza della inspiegabile indisponibilità del Governo ad inserire le piccole e piccolissime imprese di gestione a cui sono affidati gli impianti, nel novero delle categorie che beneficiano dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi "Decreti Ristori".»

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