
Nel 2020 la Tasi, ossia la tassa sui rifiuti, è stata abolita o per meglio dire è stata accorpata all’Imu, la tassa sulla casa, generando la super Imu. L’aliquota Imu del 2020 sarà dunque diversa da quella del 2019.
Vediamo insieme come calcolare la somma dovuta a saldo e le scadenze Imu 2020, per non incorrere in errori al momento del versamento della seconda rata della tassa unica sulla casa.
Imu: seconda rata tassa in scadenza il 16 dicembre 2020
A partire dal 2020 la Tasi è stata abolita ma sarebbe meglio dire che è stata accorpata all’Imu. Da quest’anno, dunque, la tassa sulla casa sarà più corposa in quanto contiene anche la tassa sui rifiuti. La super Imu va pagata in due rate, a titolo di acconto e saldo divise equamente al 50%, con un’aliquota diversa da quella degli anni passati.
In vista della scadenza del pagamento della seconda rata Imu 2020 vediamo insieme come calcolare la somma dovuta per la super Imu, ricordando che alcune categorie produttive sono state esentate dal pagamento per via delle restrizioni o del blocco delle attività nelle zone d’Italia dove l’indice di diffusione del contagio Covid è più alto. L’elenco di coloro che non dovranno pagare la seconda rata Imu 2020 è contenuto negli allegati dei decreti Ristori, il primo e il bis.
Per tutti gli altri il pagamento del saldo Imu 2020 andrà effettuato entro il 16 dicembre 2020.
Super Imu 2020: calcolo della tassa comunale da versare a saldo
La prima rata Imu 2020, l’acconto, doveva essere pagata entro il 16 giugno 2020, nella misura pari al 50% dell’intera somma da versare tra Imu e Tasi, calcolate sulla base delle stesse aliquote utilizzate nel 2019.
Come si calcola la seconda rata Imu 2020, il saldo? Si parte dalla rendita catastale dell’immobile al 1° gennaio 2020: la si può trovare nel rogito o nella visura catastale oppure nel quadro RB della dichiarazione dei redditi o B del 730. La cifra in questione va rivalutata del 5% e moltiplicata per il relativo coefficiente che varia a seconda dell’immobile: 160 per le abitazioni e relative pertinenze (box, cantine, tettoie, solai, posti auto); 80 per gli uffici (A/10); 55 per i negozi e le botteghe (C1).
La base imponibile viene dimezzata per i fabbricati storici o artistici e per i fabbricati inagibili o inabitabili e non utilizzati, tramite un accertamento effettuato da un tecnico del Comune e considerando il periodo dell’anno in cui sussistono tali condizioni. Prevista una riduzione del 25% della base imponibile per gli immobili affittati a canone concordato. Per i terreni agricoli e incolti si considera, invece, il reddito dominicale rivalutato del 25% e moltiplicato per 135.
Il valore così ottenuto va moltiplicato per l’aliquota Imu 2020 pubblicata sul sito del Comune o su quello del Dipartimento delle Finanze, cifra che andrà poi divisa sulla base delle quote di possesso dell’immobile e del periodo di possesso (mesi del 2020). Da considerare che se ci sono più proprietari, la base imponibile va divisa per il numero di comproprietari per stabilire la propria quota da versare e che per il periodo di possesso servono almeno 15 giorni per fare un mese. Inoltre, va specificato che il giorno del rogito viene conteggiato in capo all’acquirente e che se i giorni di possesso risultano uguali tra venditore ed acquirente (capita quando si effettua il rogito il 16 dei mesi che hanno 30 giorni) è l’acquirente a dover pagare l’intera imposta del mese in cui avviene la vendita.
Il valore finale che otteniamo da questo conteggio va diviso a metà e rappresenta il saldo dell’Imu 2020.
Facciamo un esempio per rendere più chiaro il calcolo. Partiamo da una casa posseduta al 100% per tutto il 2020 con rendita catastale pari a 1.000 euro.
Prima di tutto dobbiamo rivalutare del 5% la rendita catastale: 1.000 x 5%= 1.050 e moltiplicare il valore per 160, coefficiente del tipo di immobile, ottenendo 1.050 x 160= 168.000.
Ora dobbiamo applicare l’aliquota stabilita da ogni singolo Comune, mettiamo che sia 1,05: 168.000 x 1,05%= 1.764
Questo valore va diviso a metà e determina l’acconto dovuto entro il 16 giugno 2020 e il saldo dovuto entro il 16 dicembre, 1764 : 2= 882 euro.
Imu 2020: conguaglio tassa seconda casa da versare entro il 28 febbraio 2021
Pagato il saldo ci sarà poi da versare il conguaglio Imu per poter finalmente dire di aver pagato tutta l’Imu 2020. La proroga del termine per la pubblicazione delle aliquote Imu da parte dei Comuni dal 28 ottobre 2020 al 31 dicembre 2020 ha comportato uno slittamento del conguaglio Imu a febbraio 2021, mentre negli anni precedenti veniva inserito direttamente nella seconda rata Imu.
I contribuenti, apprese le aliquote riviste dai Comuni per l’anno 2020, dovranno calcolare il conguaglio Imu 2020 e pagare la restante somma entro il 28 febbraio 2021 per iniziare poi un nuovo capitolo: quello dell’Imu 2021.