La legge di Bilancio 2021 incassa la fiducia al Senato dopo quella della Camera e diventa legge.
Un intero capitolo della Manovra è riservato agli statali, con nuove misure per la Pubblica Amministrazione (PA) e il Pubblico Impiego che sembrano deludere i sindacati. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Legge di Bilancio 2021 passa all’esame delle Camere
Il testo della nuova legge di Bilancio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è diventato legge.
I tempi di approvazione erano piuttosto stretti: i ritardi sono stati causati dalle misure che il governo si è trovato in fretta ed in furia a varare per l’acuirsi della crisi pandemica, come il Dpcm del 3 novembre e i decreti Ristoro uno e bis. Intanto all’orizzonte appare già un decreto ristori quinquies per indennizzare altre categorie coinvolte dalle chiusure, per il quale sarà necessario un nuovo scostamento di bilancio.
La Manovra finanziaria 2021 da circa 38 miliardi di euro introduce misure per il rilancio delle imprese e il rafforzamento degli enti non commerciali, per il sostegno alle famiglie e ai lavoratori, per l’implementazione delle politiche sociali, nonché interventi settoriali mirati su sanità, scuola, università e ricerca, cultura, sicurezza, informazione, innovazione e trasporti. Sono previste anche misure in favore delle Regioni e degli enti locali, per la Pubblica Amministrazione e il lavoro pubblico.
Manovra 2021, misure per il lavoro pubblico: fondo per assunzioni
Un intero capitolo della nuova legge di Bilancio 2021 è dedicato alla Pubblica Amministrazione e al lavoro pubblico, con risorse ulteriori per il rinnovo contrattuale e nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato in aggiunta a quelle previste dalla legislazione vigente.
In particolare, la Manovra ha istituito un Fondo che dal 2021 al 2033 mette a disposizione 3,63 miliardi di euro per le assunzioni necessarie ai ministeri ed alla Pubblica Amministrazione in deroga alle regole generali che limitano spesa e il turn over. Si parla in media di oltre 315 milioni annui, specifica il testo della bozza della Legge di Bilancio 2021.
Previste in totale 14 mila assunzioni. Scendendo nel dettaglio, sono previsti circa 3.280 nuovi ingressi nella giustizia, 140 funzionari al ministero delle Politiche agricole, 250 al Viminale, 142 al ministero della Salute, 550 alle Ragionerie territoriali dello Stato, 61 all’Agenzia nazionale delle erogazioni in agricoltura (Agea).
Per le forze dell’Ordine prevista l’assunzione scaglionata nel tempo di 750 Vigili del fuoco, di 1.935 persone per la Polizia penitenziaria, di 1.300 per la Guardia di Finanza, di 700 Carabinieri e di 600 nuovi ingressi per la Polizia di Stato.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, le Pubbliche Amministrazioni che ricoprono ruoli di coordinamento, di gestione e di utilizzazione dei fondi della coesione potranno assumere 2.800 persone nei prossimi tre anni.
Si punta molto sul rafforzamento della capacità amministrativa nei prossimi anni per un utilizzo sempre più efficiente ed efficace dei Fondi della politica di coesione, specialmente in vista dell’arrivo degli oltre 200 miliardi di euro del Recovery fund.
Le regioni interessate sono:
Abruzzo;
Basilicata;
Calabria;
Campania;
Molise;
Puglia;
Sardegna;
Sicilia.
Autorizzata una spesa massima di 126 milioni di euro l’anno fino al 2023 con oneri a carico dei fondi strutturali europei. Il personale verrà selezionato tramite concorso.
Legge di Bilancio 2021: 400 milioni di euro in più per rinnovo contratto
Il Coronavirus sembra non aver colpito più di tanto il settore pubblico sul fronte del lavoro, anzi porterà a maggiori assunzioni, mentre sta lasciando esanime quello privato, con esiti ancora imprevedibili in primavera, quando finiranno il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione Covid.
In vista non solo nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazioni ma anche aumenti per il rinnovo del contratto 2019-2021, con 400 milioni di euro aggiuntivi inseriti in Manovra che porteranno a 3,8 miliardi lo stanziamento complessivo per le Pubbliche Amministrazioni centrali. Considerando anche quelle territoriali (Regioni, enti locali, sanità, università) si arriva ad un totale di 6,7 miliardi di euro.