
Rifinanziato dalla legge di Bilancio 2021 il bonus cultura, con l’assegno che passa da 500 a 300 euro per chi compie 18 anni nel 2021, ossia per i nati nel 2003.
Vediamo cos’è, come funziona e come cambia il bonus cultura 2021, tra tutti i bonus 2021 previsti dalla Manovra finanziaria.
Bonus cultura 2021: cos’è e come funziona
Il bonus cultura, conosciuto anche come bonus 18 anni, è un incentivo economico introdotto nel 2016 riservato ai neomaggiorenni residenti in Italia per l’acquisto di libri, biglietti del cinema, musei, teatri, concerti volto ad incentivare la cultura tra i più giovani.
Con il buono si possono acquistare:
libri, inclusi e-book e audiolibri;
musica registrata (cd, dvd musicali, dischi in vinile, musica online, etc);
prodotti dell’editoria audiovisiva, ossia singole opere audiovisive distribuite su supporto fisico o in formato digitale (esclusi gli abbonamenti per le piattaforme che offrono contenuti audiovisivi);
biglietti per musei, mostre ed eventi culturali, gallerie, aree archeologiche, gallerie, monumenti e parchi naturali;
corsi di musica, teatro e lingua straniera;
biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo (produzioni di musica, danza, teatro, circhi e spettacoli viaggianti, esclusi eventi da ballo).
I maggiorenni tramite la 18app e lo SPID ottengono una Card Cultura, ossia un voucher elettronico da utilizzare presso i negozi che hanno aderito all’iniziativa, con l’esplicito divieto di monetizzazione del bonus o dei prodotti acquistati con la relativa card.
Bonus 18 anni 2021, come cambia l’assegno: passa da 500 a 300 euro
La legge di Bilancio 2021 ha rifinanziato per tutto il 2021 il bonus cultura, abbassando però l’importo dell’assegno per i nati nel 2003. Stanziati 150 milioni di euro nel 2021 a fronte dei 190 milioni del 2020, ciò potrebbe significare una riduzione dell’assegno da individuale da 500 a 300 euro.
Un’altra importante novità è stata introdotta grazie alla Manovra 2021: la possibilità di acquistare con la Cultura Card anche abbonamenti a giornali periodici.