Si celebra a inizio 2021 il matrimonio dell’anno: quello tra FCA e PSA che porterà alla nascita del quarto produttore al mondo di automobili. Nata nei primi dell’Ottocento, la Fiat era destinata a diventare uno dei maggiori gruppi industriali al mondo, grazie alla guida di Giovanni Agnelli. La fusione della casa automobilistica torinese in Chrysler Group nel 2014 prima e quella di FCA con PSA ora, confermano la volontà di creare un leader mondiale della mobilità.
Dopo un lungo corteggiamento, le assemblee degli azionisti di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (FCA) e di Peugeot S.A. (Groupe PSA) hanno approvato a larghissima maggioranza (con oltre il 99% dei voti a favore dell’operazione) la fusione, il matrimonio tra FCA e Groupe PSA che darà vita a Stellantis N.V., gigante di nazionalità italo-franco-statunitense da oltre 180 miliardi di euro che produrrà 8 milioni di vetture.
FCA e Groupe PSA prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio 2021 per poi far debuttare le azioni ordinarie Stellantis sul Mercato Telematico Azionario di Milano e su Euronext Paris lunedì 18 gennaio 2021 e sul New York Stock Exchange martedì 19 gennaio 2021.
Stellantis fusione FCA e PSA. Tavares: "insieme saremo più forti che da soli".
Stellantis "sarà un'azienda con le dimensioni, le risorse, la molteplicità di componenti e il know-how necessari per cogliere con successo le opportunità di una nuova era", dichiara il futuro presidente John Elkann mentre Carlos Tavares, ora alla guida di PSA per passare poi al timone di Stellantis ricorda che “insieme saremo più forti che da soli”.
Il profondo cambiamento dell’industria italiana dell’auto e la crescente competitività a livello mondiale hanno reso necessaria questa fusione alla pari, che punta a creare sinergie pari a 5 miliardi di euro. Nel Consiglio di Amministrazione siederanno 6 componenti di derivazione francese e 5 riconducibili a FCA.
I soci delle due aziende festeggiano il matrimonio grazie anche al pagamento del dividendo straordinario condizionato pari a 1,84 euro per ogni azione ordinaria, per un totale di 2,9 miliardi di euro.