Il volto dell’assalto al Congresso

Jake Angeli, sciamano QAnon ultra-ricercato da polizia USA e Social

Chi è l’horny guy italo-americano, fan di Trump, che ha guidato nei QAnon a Washington l’assalto al Congresso e che aumenta il trending dei Jamiroquai.

Jake Angeli, sciamano QAnon ultra-ricercato da polizia USA e Social

L’avremmo mai detto che a mettere in crisi la democrazia americana è un trentaseienne seminudo, travestito da vichingo e soprannominato “il cornuto” (horny guy, termine a doppio senso che significa anche ‘tipo arrapato’)?

Jake Angeli, sciamano di QAnon, resterà nella storia per aver guidato l’assalto al Congresso USA a inizio gennaio 2021, a pochi giorni dall’insediamento in Casa Bianca del neo-presidente Joe Biden. Forse, non avremmo nemmeno detto che i seguaci di QAnon, teoria cospirazionista di estrema destra diffusasi negli Stati Uniti, sarebbero balzati all’attenzione globale dall’oggi al domani. In Europa, infatti, la visibilità mediatica del movimento era stata marginale, per lo meno fino alla scorsa primavera, quando ci si chiedeva chi e cosa ci sia dietro a quella Q ‘a stelle e strisce’. Secondo QAnon, esisterebbe un'ipotetica trama segreta organizzata da alcuni poteri occulti che agirebbe contro Donald Trump e chi lo appoggia.

 

#JakeAngeli wanted! Reagisce anche Facebook

I Social e il Web sembrano impazziti: proliferano gli hashtag, i post e i feed e sale l’engagement di centinaia di utenti per facilitare la ricerca di informazioni, immagini - pubbliche o personali – di un personaggio che ormai è sulla bocca di tutti gli americani. Ma la non-facile ricerca è quella (fisica) avviata dalla polizia di Washington, a caccia di qualsiasi potenziale dato utile a rintracciarlo, visto che è entrato nell’elenco delle cosiddette “persons of interest” (in altre parole: i ricercati) del Distretto di Polizia di Washington DC. Su Twitter, c’è già chi coglie l’occasione per scherzarci o specularci sopra. Tra le tante risposte, commenti, indizi e foto, si legge il messaggio condiviso da un ironico utente che fornisce elementi particolarmente curiosi sull’horny boy. E aggiunge: “E adesso me li date i 2.000 dollari?!”.

Inoltre, anche grandi piattaforme come Facebook, Youtube e Instagram fanno la loro, rimuovendo i contenuti e gli account che violano le regole di condotta e la privacy previste per il corretto uso dei social media. Anche Donald Trump è finito nella block list dei social media in seguito al caos scatenato dall'assalto, sia offline che online.

 

 

Chi è e cosa si sa del “Q Shaman”

Come suggerisce il cognome, Jacob Anthony Angeli è di origini italo-americane. Stando alle informazioni diffuse dai media locali, sarebbe nato nel 1988 in Arizona. Noto anche come QAnon Shaman, è un teorico della cospirazione americano e attivista di estrema destra. È un fan del Presidente uscente, Donald Trump, ed un sostenitore della teoria infondata del complotto di QAnon. Angeli sembra non temere davvero niente, in alcune foto che lo ritraggono combattivo e carico di forza bruta. Fonti stampa hanno infatti riferito che l’8 gennaio Angeli abbia detto di non temere le conseguenze delle sue azioni e che non sembra “preoccupato” dalle accuse che gli verranno mosse.

 

Un giornalista di ABC15, media dell’Arizona, ha intervistato la madre Martha Chansley, che ha parlato del figlio Jake commentando che "ci vuole tanto coraggio per essere un patriota". Si evince anche dalle foto la sua passione per i tatuaggi: ne ha diversi, i più visibili sono quelli di Valknut, Yggdrasil e Mjolnir. Prima della sua attività politica, Angeli avrebbe lavorato come attore e doppiatore. Insomma, un artista, una personalità indubbiamente creativa.

 

Il momento della fama nazionale (e ora globale), tuttavia, è arrivato solo dopo la forte presenza sui Social per seguire l’account di Trump e con la partecipazione ai raduni di QAnon, per lo più a Phoenix (Arizona). Prima di partecipare alle manifestazioni, nel 2019, era già stato notato dalla Polizia del Distretto della Columbia per aver preso parte (anche se solo fuori dall'Arizona Capitol) a proteste fomentate da varie teorie complottiste. Ha poi cominciato ad indossare il suo caratteristico cappello di pelliccia, pitturandosi il viso, attirando sempre di più l’attenzione nei cortei più grandi, culminati nell’assalto a Capitol Hill dove è apparso in quello che lui stesso chiama il shaman dress. All’inizio del 2020, ha detto a The Arizona Republic che voleva essere notato  (a torso nudo) in modo che la gente lo potesse ascoltare mentre “parla di QAnon e altre verità”. 

Jake ha protestato anche contro le misure di contenimento del covid-19 in Arizona, per poi concentrarsi sulla contestazione dei risultati del conteggio dei voti in Arizona delle elezioni presidenziali USA 2020 dello scorso novembre. Durante l’irruzione in Campidoglio, è riuscito ad entrare nel piano in cui si trova la sala del Senato, indossando il suo sedicente abbigliamento da vichingo, tra cui un casco di pelle di coyote con corna di bufalo, sfoggiando in viso i colori di guerra: il rosso, il bianco e il blu.

 

 

Un “soldato digitale” che fa ‘click' sui Jamiroquai

Dopo la rivolta, tra i teorici della cospirazione circolano voci secondo cui Angeli fosse stato associato ad Antifa e si fosse infiltrato per contribuirvi come editorialista. Ma è Jake a smentire dicendo di essere “un QAnon e un soldato digitale”, un “combattente”, come si autodefinisce. Così si legge nel tweet del 7 gennaio da un account (che Twitter ha provveduto a sospendere il giorno dopo).

Il giorno dopo l’attacco al Campidoglio, il cantante dei Jamiroquai Jay Key ha rilasciato un breve video (dalla sua casa di Londra, dove trascorre il lockdown) per far sapere ai suoi fan che non era associato alla protesta. “Non era la mia folla”, ha spiegato Key. Angeli è già stato soprannominato o associato al nome dei Jamiroquai da utenti e dai giornalisti. È così che si assiste ad una nuova tendenza (la trending negli hashtag) che regala 'click' alla band britannica, famosa per le sue note funk e acid jazz.

 

Infine, i post e le reazioni, scatenate dagli account italiani in poche ore, sono anche più divertenti: c'è qualcuno che ci tiene a difendere la propria italianità ed enfatizza che Jacop (Jake) di italiano non ha proprio nulla.

 

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