Ieri e oggi venerdì 8 gennaio l’Italia entra nella “zona gialla rafforzata”, come da decreto legge 5 gennaio.
Due giorni di spostamenti liberi (ma solo all’interno della propria regione): ovviamente resta valido l’obbligo di mascherina, sia all'aperto che nei luoghi chiusi, e il divieto di assembramento.
Bar e ristoranti saranno aperti, così come i negozi e i centri commerciali: il coprifuoco scatterà, così come nel periodo natalizio, dalle 22 alle 5 del mattino.
Zona gialla rafforzata: le regole per spostamenti, shopping, bar e ristoranti
Oggi 8 gennaio, in "giallo rinforzato", sarà possibile muoversi all’interno del proprio comune e della regione.
Vietati, invece, gli spostamenti fuori regione (fino al 15 gennaio) o durante il coprifuoco, se non per “comprovate esigenze” di lavoro, salute e necessità (per cui è necessaria l'autocertificazione).
È sempre permesso rientrare nel comune in cui si ha residenza, domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. La seconda casa può essere raggiunta solo se si trova all’interno dei confini regionali.
Bar, ristoranti, pasticcerie saranno aperti fino alle 18, dopodiché saranno consentiti l’asporto e il servizio a domicilio.
Aperti anche i parrucchieri, i centri estetici, i negozi e i centri commerciali: in alcune Regioni sarà così anche possibile approfittare dei saldi invernali.
Restano invece chiusi palestre, piscine, cinema, teatri e musei.
Nel weekend del 9 e 10 gennaio l’Italia entrerà nella zona arancione, con regole quindi più restrittive rispetto a quella gialla, stando a quanto stabilito dal decreto 5 gennaio.
Decreto gennaio: tornano le fasce per regioni dall'11 gennaio
Fino al 10 gennaio 2021 le regole saranno le stesse per tutto il Paese.
A partire invece dall’11 gennaio si tornerà alla divisione per fasce di rischio con il sistema dei colori, secondo i nuovi parametri validati dal Cts.
Alcune Regioni potrebbero quindi diventare “rosse” o “arancioni”. È necessario attendere le decisioni della Cabina di regia, che valuterà i colori delle regioni in base ai dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di covid-19.