Verso l'impeachment

Trump, «Impeachment ridicolo e scatena rabbia.» Oggi il primo voto

Il tycoon parla del capo d’accusa nei suoi confronti e teme che possa scatenare rivolte, ma Nancy Pelosi tira dritto. Oggi si riunisce nuovamente la Camera

Trump, «Impeachment ridicolo e scatena rabbia.» Oggi il primo voto

A poche ore dal primo voto alla Camera sull’impeachment nei confronti di Donald Trump, atteso oggi alla Camera, è lo stesso Presidente uscente a parlare delle accuse dei dem, definite “assolutamente ridicole”. Di più per il tycoon stanno causando una “rabbia terribile”. Per la prima volta, dunque, Trump rompe il silenzio sulla volontà di metterlo sotto accusa, per la seconda volta nel corso del suo mandato, anche ormai agli sgoccioli.

Dura anche la condanna per la decisione dei principali social network, in particolare Twitter e Facebook, di “silenziarlo” bloccando i suoi account, giudicati un “terribile errore”.


E mentre il 45esimo Presidente non rinuncia a rivendicare quello che definisce “uno straordinario successo” del suo mandato, ossia i lavori di estensione del muro col Messico, celebrati volando in Texas, il suo vice, Mike Pence, conferma di non voler ricorrere al 25esimo emendamento per rimuovere Trump dall’incarico a pochi giorni dalla scadenza naturale del mandato. Ma il partito repubblicano è spaccato.

 

Pence dice no alla rimozione, repubblicani divisi

Il numero due della Casa Bianca conferma la volontà di non cedere all’ ultimatum della speaker della Camera, Nancy Pelosi, che gli aveva dato 24 ore per decidere se ricorrere al 25esimo emendamento per rimuovere il Presidente uscente. In caso contrario, aveva annunciato la volontà ferrea di proseguire sulla strada dell’impeachment, che infatti sarà all’ordine del giorno alla seduta della Camera, dove si procederà con il primo voto. In caso di si’, si aprirà l’inchiesta a carico di Donald Trump, accusato di aver incitato all’insurrezione che ha portato all’assalto al Congresso a Washington il 6 gennaio.
Un voto al quale sono chiamati anche i senatori repubblicani. Secondo la CNN almeno 20 sarebbero favorevoli all’impeachment. Secondo un’altra fonte del GOP, il Grand Old Party, citata dal canale all news, saranno tra i 10 e i 25 i membri dell’ala repubblicana a votare a favore della messa sotto accusa.

 

La “zampata” di Mitch McConnell

Tra coloro che sarebbero pronti a voltare pagina, ci sarebbe proprio il leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, che secondo il New York Times avrebbe detto ad alcuni collaboratori di essere convinto che Trump abbia commesso reati da impeachment. Secondo il quotidiano la messa sotto accusa voluta dai dem faciliterebbe la sua “cacciata” dal partito repubblicano.

 

Trump, l’atto di accusa

Sono quattro le pagine di accuse nei confronti dei Trump, al vaglio della Camera. I reati ipotizzati sono tradimento, abuso d’ufficio e incitamento all’insurrezione: “Ha incitato alla rivolta minacciando i membri del Congresso e il vicepresidente, continuando a sostenere di aver vinto” si legge nel documento. Ma a riprova del comportamento “criminale” e “disonorevole” di Trump c’è anche la telefonata tra il tycoon e il segretario di Stato della Georgia, nella quale Trump lo sollecitava a trovare i voti necessari (oltre 11mila) a ribaltare l’esito elettorale. I democratici vorrebbero anche l’interdizione dai pubblici uffici.

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