
Ancora nessuna traccia del detenuto evaso ieri pomeriggio dal carcere romano di Rebibbia. Una fuga da film: dopo essersi arrampicato sul muro di cinta, lo ha scavalcato per poi dileguarsi. Secondo quanto ricostruito l’allarme sarebbe scattato intorno alle 17. Al momento ancora nessuna notizia dell’uomo, Manolo Gambini, un 41enne italiano, in cella per scontare una pena per reati contro la persona. Ma infuriano le polemiche: come può essere accaduto che nessuno si sia accorto di nulla?
Secondo il segretario Generale del sindacato Spp, Aldo Di Giacomo, il motivo sarebbe la “carenza di personale. Molto probabilmente ha scavalcato la rete dei passeggi per poi arrampicarsi e scavalcare il muro di cinta”.
La fuga e la caccia all’uomo
Duro il commento di Di Giacomo che punta il dito sulla mancanza di personale e mezzi: “Questa ennesima evasione mette a nudo tutte le criticità di un sistema carcerario sempre più in difficoltà, sia per la natura delle strutture, sia per le gravi carenze organiche e di sistemi di allarme adeguati”. Secondo quanto emerso, avrebbe approfittato della possibilità di poter circolare da solo in alcuni locali del carcere di Rebibbia. Raggiunto il muro di cinta, lo avrebbe scalato e scavalcato.
L’identikit: chi è l’evaso
Si tratta di Manolo Gambini, 41 anni, originario di Cerveteri, non lontano da Roma. Dell’evaso è stato diffuso un identikit. Alto 1 metro e 77 centimetri, ha cinque tatuaggi: tra questi due scorpioni, i nomi di alcune persone e la scritta ‘Mamma’ sul braccio destro.
Deve ancora scontare sei anni di carcere, ma la fuga aggraverà la sua posizione e pena. Ora sono sulle sue tracce sia gli agenti della Polizia penitenziaria che quelli della Polizia di Stato, insieme ai carabinieri. Tutta la zona intorno all’istituto penitenziario di via Tiburtina è setacciato, anche con il ricorso a un elicottero. Controlli sono in corso anche in Toscana, dove in passato Gambini aveva commesso alcuni furti. L’arresto era avvenuto a Grosseto nel 2018, insieme a due complici. La banda aveva svaligiato un appartamento sottraendo gioielli e altri oggetti per un valore di circa 70mila euro.
I precedenti
Non è la prima volta che avvengono evasioni dalle carceri italiane e in particolare da Rebibbia. L’ultima in ordine di tempo si era verificata a giugno scorso, quando erano fuggiti Davad Zukanovic, 40 anni, e Lil Ahmetovic, 46 anni, cugini di etnia rom, arrestati dopo circa due settimane a Pisa. A ottobre, invece, era evaso un detenuto, ma questa volta dall’ospedale Sandro Pertini, mentre ad agosto 2019 era toccato a un altro carcerato, che era riuscito a sfuggire alla sorveglianza proprio mentre si trovava nel nosocomio per una visita medica.