A New European Bauhaus

Bruxelles lancia il design della Bauhaus Ue, incubatore del Green Deal

Green dream della Von der Leyen “tangibile” con nuova scuola d’arte sperimentale. Tra i contributor il filosofo Canizzo. Tool e Web a cura del JRC.

Bruxelles lancia il design della Bauhaus Ue, incubatore del Green Deal

Nel contesto del Green Deal, la Commissione Ue ha lanciato il design dell’iniziativa “A New European Bauhaus”, un progetto con cui Bruxelles offre stimoli per un approccio concreto agli obiettivi climatici comuni e il taglio delle emissioni entro il 2050.

 

È una scuola d’arte sperimentale che rientra nelle priorità dell’agenda politica di Ursula Von der Leyen illustrata nel suo discorso sullo Stato dell’Unione (ottobre 2020). La Presidente aveva incontrato – in via virtuale a dicembre – un gruppo selezionato di filosofi, artisti, ingegneri, designer, scienziati, intellettuali europei al lavoro per integrare i benefici dell’estetica alla funzionalità delle politiche ambientali, produttive, edili e architettoniche, nel segno della sostenibilità, dell’economia circolare (soluzioni greenrinnovabili, riciclaggio, biodiversità) e dell’inclusione sociale.

 

Progetto “ponte” sulle orme della Bauhaus di Weimar

Incubatore di modelli eco-friendly per la quotidianità, il progetto crea un ponte tra scienza e tecnologia da un lato, il mondo dell’arte e della cultura dall’altro. Come suggerisce la sua designazione, il nuovo ‘cantiere’ europeo farà rivivere il Bauhaus, la scuola d’arte sperimentale fondata in Germania tra le due guerre per coniugare la forma artistica con il design funzionale.

Chicago, Tel Aviv, Ascona, Dessau, Kaliningrad. Paul Klee, Kandinsky, Anni Albers, Laszlo Moholy-Nagy, Iwao Yamawaki. Lo State Bauhaus, fondato a Weimar nel 1919 da Walter Gropius (...), divenne rapidamente un movimento internazionale” ha spiegato la Von der Leyen nell’editoriale del 15 ottobre. “Ha influenzato il pensiero creativo, l’arredamento e i paesaggi urbani per oltre un secolo”, ha continuato la Presidente. “Combinando arte e praticità, la sua ingegnosa avanguardia ha contribuito alla transizione socio-economica del XX secolo”, ha concluso.

E a proposito di contributi tutti italiani, alla nuova Bauhaus ha preso parte anche il filosofo romano, Filippo Cannizzo, ricercatore all’Università di Bologna. È autore del best seller “Briciole di bellezza: dialoghi di speranza per il futuro del Bel Paese”. Ha collaborato con atenei italiani, l’UNESCO e i promotori italiani di festival culturali internazionali.

 

“Bellezza” estetica, non solo funzionalità, alla base del rilancio sostenibile

Nella strategia di Bruxelles per un’Europa a zero-emissioni di carbonio entro il 2050, la cultura è vista come un motore per il rilancio di quella “recovery” che ormai è nella bocca di tutti. Ma nel perseguire gli obiettivi economici ed ambientali, riducendo anche le carenze energetiche e le diseguaglianze sociali, emergono parole-chiave a cui la stessa Von der Leyen ha dato peso. “Il necessario (funzionale) può essere anche bello, ha auspicato.

Gli edifici e le infrastrutture sono responsabili di almeno il 40% di tutte le emissioni di gas serra. Le costruzioni moderne sono in gran parte basate su cemento e acciaio. Consumando energia, provocano reazioni chimiche e rilasciano CO. La New European Bauhaus parte da qui e ha la straordinaria funzione di rispondere alle grandi sfide innovando tramite soluzioni esteticamente valide. A illustrarne i benefici dalla sala stampa anche Mariya Gabriel (Commissaria alla Ricerac e Innovazione) ed Elisa Ferreira (Politica regionale e di coesione).

 

 

Grande architetto della Bauhaus: il Joint Research Centre

Il laboratorio prende forma in tre fasidesign, delivery (almeno cinque nuovi progetti in diversi Stati membri dell’Ue) e “diffusione delle idee” (condivisione di best practices e risultati a livello globale). Prevede un kit di “strumenti di coinvolgimento” (tra cui un nuovo sito Web) ed una serie di azioni gestite dal Joint Research Centre (JRC - Centro comune per la Ricerca dell’Ue) utili a informare, sensibilizzare e coinvolgere. L’obiettivo è anche raccogliere nuovi contributi e idee creative da ricercatori, aziende, esperti e stakeholder, ma anche i cittadini e gli studenti interessati a “plasmare la nuova Bauhaus”.

 

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