Stop alla Dad

Scuole, dove riaprono oggi (e dove si passa al 75%): la mappa del caos

Dopo il via libera del Cts, da oggi si può salire dal 50% al 75% in presenza, ma accadrà in poche Regioni. Molti i casi di Dad per ordinanze locali

Scuole, dove riaprono oggi (e dove si passa al 75%): la mappa del caos

Per molti, ma non per tutti. O forse neppure per molti. Il ritorno alla didattica in presenza, previsto inizialmente per il 7 gennaio e poi slittato all’11 e rinviato ulteriormente in molte Regioni italiane, avviene oggi per circa 600mila studenti delle scuole superiori. Dopo il via libera del Comitato Tecnico Scientifico, convocato d’urgenza ieri dal ministro della Salute, Speranza, gli istituti superiori sono aperti, per esempio, in Emilia Romagna, Lazio, Molise e Piemonte, mentre non si torna in aula in Campania e nelle zone rosse, come la Lombardia. L’Alto Adige, poi, ha deciso di riaprire nonostante la zona rossa, con un’ordinanza che considera il territorio zona gialla.

Ecco la mappa aggiornata.

 

Chi riapre oggi

Tornano in aula i ragazzi delle superiori dell’Emilia Romagna, ma solo al 50%, come nel Lazio.

 

Chi resta chiuso

Nessun rientro in classe per le superiori in Basilicata e Calabria fino al 30 gennaio, tranne che per il primo ciclo (elementari e medie, dove si continuano a seguire i protocolli di sicurezza). In Campania studenti delle superiori ancora a casa fino al 23 gennaio, mentre da oggi tornano in presenza le classi terze delle elementari (senza la mensa). Ancora a casa, poi, gli studenti del Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna (fino al 30 gennaio) e della Liguria (fino al 23 gennaio), come in Puglia e Umbria. In Veneto confermata la Dad fino almeno al 30 gennaio, ma non si esclude un ulteriore prolungamento fino ai primi di febbraio.

Più dura la condizione dei ragazzi lombardi e siciliani, in Dad dalla seconda media in su per via della zona rossa.

 

Chi passa dal 50% al 75%

Il Molise è tra le Regioni che, approfittando del via libera del Cts, aumentano da oggi la quota di studenti che torna in didattica in presenza, ad eccezione delle scuole del comune di Sant’Elia a Pianisi (Campobasso), in quanto zona rossa fino al 29 gennaio. Un caso a parte è rappresentato dall’Alto Adige che, pur essendo classificato come zona rossa, con un’ordinanza è rimasto giallo e dunque ha tenuto le scuole aperte con una didattica in presenza, ingressi scaglionati e percentuali in aula tra il 50% e il 75%.

 

Chi resta al 50%

In Abruzzo non cambierà nulla: si conferma la didattica in presenza fino alla terza media e al 50%, come dall’11 gennaio, così come in Piemonte e in Toscana, tra le prime Regioni ad abbandonare la Dad l’11 gennaio. Stessa situazione anche in Valle d’Aosta e nella provincia di Trento, dove le scuole superiori hanno ripreso con la didattica in presenza al 50% fin dal 7 gennaio.

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