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Ritratti (poco) diplomatici

Benassi all’autorità per i Servizi primo esempio di Nsa italiano?

Strettissimo collaboratore del premier Conte negli ultimi due anni, agli Esteri ha lavorato anche con Stefania Craxi, Federica Mogherini ed Emma Bonino

Benassi all’autorità per i Servizi primo esempio di Nsa italiano?

Una scelta nel segno della continuità, la delega per la Sicurezza è stata affidata all'ambasciatore Pietro Benassi, un diplomatico con una lunga carriera alle spalle: dopo aver ricoperto incarichi importanti all'estero (ambasciatore a Tunisi e Berlino) ed a Roma (capo di gabinetto delle Ministre degli Esteri Mogherini e Bonino e capo della segreteria della sottosegretaria Stefania Craxi e fino ad oggi consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio e suo sherpa per i vertici G7/G20).  

 

Conte ha scelto un suo fidato collaboratore da due anni, nel primo e secondo governo da lui presieduto, senza uscire dal perimetro del suo gabinetto ristretto e resistendo alle pressioni per indicare per il ruolo di Tzar della Intelligence come viene chiamata questa funzione negli Usa, una personalità proveniente dal mondo politico e da lui necessariamente più lontana. Il consigliere diplomatico di ogni Presidente del Consiglio vive in stretta simbiosi, direi quasi fisica con il suo Capo soprattutto per quanto riguarda gli impegni ed i viaggi internazionali, ne rappresenta il suo diretto prolungamento e ne conosce tutte le sfumature personali e  politiche più recondite.

 

Un bel riconoscimento per la diplomazia italiana e per questo diplomatico sempre cortese e sorridente ma anche con una forte impostazione professionale ed una profonda ed attuale conoscenza dei problemi sul tavolo aumentata in questo ultimo periodo dalla esperienza diretta sul campo. Se Benassi avrà sufficienti margini di autonomia e continuerà ad avere una diretta influenza sul suo attuale ufficio di diretta collaborazione con il Presidente del Consiglio, potrebbe forse concretizzarsi per la prima volta quasi formalmente la figura del NSA, del National Security Advisor, presente in tutti governi dei maggiori paesi e che invece in Italia per varie ragioni storiche e politiche non è stato mai possibile realizzare.

 

La nomina dell'ambasciatore Benassi è poi un buon segno della scelta sempre più reclamata di avvalersi degli alti dirigenti più preparati della pubblica amministrazione, in questo caso tra i ranghi della diplomazia per ricoprire incarichi di rilevanza e partcolare delicatezza, a supporto dell’ autorità politica.

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