
Da oggi è illegale detenere e ancor di più usare armi atomiche. Entra in vigore, infatti, il Trattato frutto di un lungo lavoro da parte dell’Onu, che rappresenta una svolta nei rapporti diplomatici, ma anche militari glocali. Un’intesa salutata alla vigilia con entusiasmo da Papa Francesco, che lo ha definito il “primo strumento giuridicamente vincolante che vieta esplicitamente questi ordigni, il cui utilizzo ha un impatto indiscriminato, colpisce in breve tempo una quantità di persone e provoca danni all’ambiente di lunghissima durata”. Resta, però, da attendere la reazione internazionale e soprattutto l’adesione reale da parte dei molti Paesi che hanno arsenali nucleari, come Usa, Russia e Cina, ma non solo.
Entra il vigore lo stop alle armi atomiche
Il Trattato è frutto di un lungo lavoro negoziale, iniziato quattro anni fa, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 7 luglio del 2017, ha messo a punto un accordo per la messa al bando degli ordigni atomici, sottoscritto da 122 nazioni. Da allora ci sono state ben 50 ratifiche di quell’intesa che da oggi diventa effettiva. Ironia della sorta, arriva proprio a poche ore dall’insediamento del nuovo Presidente statunitense, Joe Biden, dal quale ci si aspetta un nuovo corso anche nelle relazioni diplomatiche con la Russia e la Cina, e dopo le polemiche per la valigetta atomica che il predecessore, Donald Trump, si sarebbe portato in Florida, con relativi codici di attivazione dell’arsenale nucleare.
Il Papa: “Un mondo senza armi nucleari”
Accorato l’appello di ieri di Bergoglio, che a margine dell’Udienza generale, ha detto: “Incoraggio vivamente tutti gli Stati e tutte le persone a lavorare con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleari, contribuendo all’avanzamento della pace e della cooperazione multilaterale”.
Ma l’appello del Santo Padre sarà accolto dai grandi della Terra?
Usa-Russia, cosa cambia sul fronte “nucleare” con Biden
Le attenzioni sono puntate sul nuovo inquilino della Casa Bianca. Il primo vero banco di prova è previsto per il 5 febbraio, giorno in cui scadrà il New Start. Si tratta dell’accordo siglato il 10 aprile del 2010 dagli allora presidenti di Russia e Usa, rispettivamente Dmitrij Medvedev e Barack Obama. L’intesa prevedeva la limitazione delle testate nucleari a 1.550 e una riduzione a 700 per i missili dispiegati. Joe Biden siederà a un tavolo con Vladimir Putin per rinnovare quell’accordo?