Il piano B

Vaccini, taglio 20%: cosa succede adesso, come si muovono le regioni

Il Commissario Arcuri conferma una nuova riduzione delle forniture anche per la prossima settimana. Il Veneto pensa al piano B. Cosa potrebbe accadere

Vaccini, taglio 20%: cosa succede adesso, come si muovono le regioni

“La campagna vaccinale rallenta”. Così il Commissario straordinario all’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, ha confermato il nuovo taglio nelle forniture di vaccini da parte di Pfizer, questa volta la riduzione riguarda le dosi in consegna previste per la prossima settimana, che saranno il 20% in meno. Questo significa un ulteriore calo nelle fiale a disposizione rispetto al 29% (165mila) di questi giorni. Nonostante Pfizer abbia garantito all'Unione europea che dalla prossima settimana le consegne torneranno invece "al 100% delle dosi previste settimanalmente", sia il Governo che le Regioni corrono ai ripari, con piani alternativi, come nel caso del Veneto, che pensa a una fornitura diretta dalla casa americana o a una produzione locale.

 

Arcuri: “Prendo atto, con dispiacere”

"Aspettiamo che alle comunicazioni facciano seguito delle previsioni e alle previsioni facciano seguito delle consegne che poi corrispondano alle comunicazioni e alle previsioni": così il Commissario Arcuri, non senza nascondere il proprio disappunto: “Sono stato costretto a prendere atto con molto dispiacere che così non è". Da qui l’ammissione che “la campagna vaccinale rallenta”. Arcuri ha ricordato il record di vaccinazioni iniziali per il nostro Paese, che però ora subirà un drastico rallentamento. Delle 465.660 dosi previste per la prossima settimana, ne arriveranno poco più di 372.500. Che conseguenze ci saranno?

 

Stop ai nuovi vaccini, priorità ai richiami

La maggior parte delle dosi in consegna da lunedì sarà inevitabilmente destinata ai richiami, come confermato da Arcuri: “Se hai vaccinato 1,3 milioni di persone, devi essere sicuro di avere 1,3 milioni di dosi per fare il richiamo”. Rallenta, dunque, il numero di prime somministrazioni, passando dalle 80mila al giorno (con una punta di 92mila) nei primi 15 giorni, ad appena 28mila delle ultime ore. Da qui l’allarme delle Regioni.

 

Il piano B del Veneto

Il governatore veneto, Luca Zaia, ha annunciato di aver chiesto la vendita diretta di vaccini da Pfizer. Non solo: il presidente della Regione ha spiegato di aver chiesto la disponibilità anche ad altri fornitori. “Noi abbiamo cercato di comprare anche autonomamente i vaccini – spiega Zaia - ma non ci si riesce”. “Siamo comunque disponibili ad avere contatti con Pfizer o con altre realtà che volessero avere incontri per diventare a loro volta anche un punto di rifermento nella produzione” ha aggiunto, concludendo: “Sembra anche che ci siano diponibilità di scorte a livello internazionale, ma è tutto da capire”.

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