
Erano sepolti vivi da quindici giorni, gli undici minatori liberati questa mattina dalla trappola della miniera.
La prima immagine della speranza, in Cina, è stata trasmessa dai media alle 11.03 ora locale (le 6 di mattina in Italia), quando la Cctv ha mostrato le immagini di un piccolo carrello elevatore che saliva in superficie, sollevato da un enorme impianto di perforazione. Un uomo con una mascherina, che sembrava incapace di stare in piedi, è emerso accompagnato dai soccorritori. “E’ fisicamente debole”, è stato il commento. Gli altri 10 minatori sono stati fatti uscire un’ora dopo, da un altro varco aperto dai soccorritori.Uno dei minatori è ferito, ma non si conoscono le sue condizioni.
Cina, altri 11 minatori ancora bloccati sottoterra
Aumentano però i timori sulla sorte degli altri 11 minatori ancora bloccati dal crollo, con loro non ci sono contatti: nei giorni scorsi era morto un minatore. Dall'esplosione del 10 gennaio nella miniera d'oro di Qixia, nella provincia orientale dello Shandong, i soccorritori lavorano per salvare gli uomini intrappolati a diverse centinaia di metri sottoterra e minacciati dall'innalzamento dell'acqua. L'esplosione ha bloccato l'ingresso al pozzo e interrotto le comunicazioni.
Questo è solo l’ultimo di una serie di incidenti nell’industria mineraria cinese, disastri causati dalle regole scadenti sulla sicurezza. Anche se il numero è diminuito negli ultimi dieci anni, quella delle miniere cinesi è ancora l'industria che conta più morti al mondo: nel dicembre scorso, 23 minatori hanno perso la vita nella città di Chongqing, nel sudovest della Cina, pochi mesi dopo nella stessa città 16 persone sono morte per le esalazioni di monossido di carbonio in una miniera di carbone.