Addio a Rosy, il gatto della pittrice Elena Guastalla non aspetta più

Rosy non aspetta più: il gatto della pittrice genovese Elena Guastalla è morto 10 mesi dopo la sua proprietaria. Per tutto questo tempo, il gattone maschio con un nome femminile, è rimasto ad attenderla sul portone della casa di Pieve.  

Questa è la storia di Rosy e del suo amore per Elena, l’artista che dipingeva i felini. Rosy era il suo modello preferito. La pittrice è morta di Covid il 13 marzo scorso. Anche Rosy era malato, soffriva di insufficienza renale. Ma dal giorno della morte della sua proprietaria non si è mosso dal suo posto. La figlia della pittrice, Alberta, avrebbe voluto prenderlo con sé, ma bloccata a Bologna dal lockdown non ha potuto raggiungerlo. Allora tra i vicini è scattata una gara di solidarietà per nutrire e curare Rosy, gli hanno anche fatto una cuccia per metterlo al riparo. Il gatto accettava cibo e carezze, ma guai a spostarlo da lì, Rosy reagiva con le unghie. 

Solo nelle ultime settimane, indebolito dalla malattia, il micio si è lasciato prendere da Vittoria, la figlia di un veterinario, che l’ha tenuto con sé fino alla fine. 

La morte del gatto Rosy è stata annunciata sui social da Alberta con una poesia: “Adesso corri sulle nuvole leggero e veloce come il tempo che non conosce viaggio, senza soste né fermate, ma adesso corri nelle favole e nelle tele dov’eri disegnato di tanti colori belli, perché eri tu a ispirare quei pennelli, adesso corri sulle nuvole, quando sarai stanco e affamato avrai quel premio meritato di un abbraccio, di una carezza della mamma che aspettavi tanto senza sapere, non l’hai capito, che ti aveva solo anticipato sulle nuvole, aspettando il tuo ritorno per vivere sempre insieme un nuovo bel giorno!».

Alberta ha fatto sapere che il 13 marzo prossimo, a un anno dalla morte della madre, metterà una rosa dove riposa anche il suo gatto.