Emergenza Covid

Vaccini, Arcuri: AstraZeneca dal 15 febbraio. Esposto contro Pfizer

Ma è caos siringhe: servono quelle di precisione per disporre di 6 dosi a fiala invece che 5. Il punto su ritardi e nuove somministrazioni dei vaccini

Vaccini, Arcuri: AstraZeneca dal 15 febbraio. Esposto contro Pfizer

Mentre infuriano le polemiche per i ritardi nella consegna delle fiale prevista da Pfizer, con l’annuncio di un esposto contro il colosso farmaceutico, arrivano anche le parole del commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, sull’arrivo dei vaccini AstraZeneca-Oxford, seppure con un taglio del 60%. ''Se il vaccino AstraZeneca sarà approvato dall'Ema avremo 3,4 milioni di dosi entro fine marzo e non le 8 milioni di dosi assicurate in precedenza” ha spiegato Arcuri, aggiungendo che la prima consegna è prevista per il 15 febbraio. Le altre due, invece, sono in programma il 28 febbraio e il 15 marzo.

 

Intanto, presentato l’esposto contro i ritardi di Pfizer. Il punto sulla situazione.

 

Ritardi Pfizer, domani l’esposto

''Lunedì l'Avvocatura dello Stato avrà terminato gli approfondimenti e potremo procedere contro Pfizer sui canali già condivisi, quindi con la diffida per inadempimento sul territorio nazionale; un esposto per potenziale danno alla salute presso una procura italiana e la richiesta al foro di Bruxelles per inadempimento per conto del governo italiano e delle Regioni'': la conferma è arrivata proprio dal commissario straordinario, Arcuri. L'Italia è l'unico Paese in Europa a procedere per vie legali.

Sui ritardi è intervenuto anche il premier, Giuseppe Conte, su Facebook: “Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea – ha spiegato il presidente del Consiglio - Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”, continua Conte.

 

AstraZeneca, in arrivo il 15 febbraio

A tamponare la situazione potrebbe essere l’arrivo delle dosi di AstraZeneca, per le quali però è indispensabile che prima l’Ema annunci l’autorizzazione (attesa per il 29 gennaio), alla quale dovranno seguire quelle nazionali e, nel caso dell’Italia, quella dell’AIFA, l’Agenzia del Farmaco. E’ stato ancora il premier Conte a confermare il cronoprogramma provvisorio, spiegando sempre su Facebook che il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato “con urgenza i vertici di AstraZeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva”.

 

Il caos siringhe

Intanto fa discutere la precisazione di Pfizer, secondo cui da ogni fiala si possono ricavare a 6 dosi invece che 5, come invece avvenuto finora. Il problema, però, è che per ricavare questo numero occorrono siringhe di precisione che, a detta dei sanitari, scarseggiano. Da qui l’impossibilità di poter sfruttare al massimo i quantitativi di vaccino già a disposizione per richiami e nuove somministrazioni.

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