
Il premier Conte salirà al Colle domani 26 gennaio per rassegnare le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
A comunicarlo una nota ufficiale di Palazzo Chigi: "È convocato per domani martedì 26 gennaio alle ore 9 il Consiglio dei Ministri nel corso del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il Presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella."
Nel pomeriggio di oggi 25 gennaio si era diffusa la voce che il Premier sarebbe salito al Colle già stasera.
Domani si aprirà così una nuova fase, con la formazione di un nuovo Governo.
Conte da Mattarella: confermate le dimissioni
Dopo aver ottenuto la fiducia in Parlamento, con una maggioranza però non assoluta al Senato, il Premier avrebbe dovuto affrontare un altro ostacolo, ossia il voto sulla relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione M5S Alfonso Bonafede.
Indiscrezioni avevano parlato di un pressing da alcune parti della maggioranza per convincerlo proprio a delle dimissioni-lampo, in modo da mettere in atto una "crisi pilotata" e dare così vita al Conte ter, che potrebbe coincidere con un governo di "salvezza nazionale".
Andare in aula per la relazione del ministro Bonafede sarebbe stato rischioso e controproducente, dato che ad ora i numeri non ci sono.
Il segretario dem Zingaretti ha sottolineato che “il Pd non ha mai puntato e non vuole le elezioni: siamo stati chi s'è speso di più per non fare le elezioni, siamo stati responsabili e portato avanti la battaglia sui contenuti” e che “bisogna uscire da questa situazione.”
Per poi aggiungere: “Risolvere problemi non vuol dire baci e abbracci, ma impegnarsi con Conte visto che ha avuto la fiducia poco tempo fa, per un governo ampio ed europeista".
Crisi di Governo: le reazioni del centrodestra
Nel centrodestra però Fratelli d'Italia e Lega premono per nuove elezioni, con Matteo Salvini che sottolinea: "Si parla di dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle. C'è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso".
Mentre Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha dichiarato: "La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all'autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l'unità sostanziale del paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani".