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Il commento

La crisi politica sembra chiarirsi ma l’economia rischia di avvitarsi

Sale il malcontento delle categorie più colpite dalle chiusure causa covid, solo ora il governo incontra le parti sociali. Il Quirinale accelera sulla crisi

La crisi politica sembra chiarirsi ma l’economia rischia di avvitarsi

La crisi politica potrebbe segnare una svolta in queste ore, il Quirinale accelera, Conte può succedere a se stesso, ma non va sprecato il tentativo di allargare la maggioranza oltre i confini dei partiti che la compongono per meglio affrontare le difficoltà drammatiche cui il Paese deve far fronte.  Intanto, votato il quinto scostamento di bilancio da 32 miliardi, il governo e il ministro Gualtieri si apprestano a varare a fine mese il decreto Ristori 5, o decreto Salva imprese così come è stato chiamato. Nel nuovo provvedimento, un nuovo pacchetto di aiuti covid per imprese, società, professionisti, autonomi, lavoratori stagionali. Il Sole 24 Ore conferma però che nel governo va in scena l'ennesimo "scontro sui licenziamenti, la Cassa Covid e i contratti a termine”. Lo stop dei licenziamenti per il M5S dovrebbe essere generalizzato, per il Pd invece solo per le imprese che usano la Cig mentre per Confindustria la proroga del blocco dei licenziamenti dovrebbe essere solo per chi ha i cancelli chiusi. La questione rimane dunque ancora aperta al 24 gennaio.

 

Aumenta a 8 miliardi il “peso” delle misure a sostegno del lavoro destinato a entrare nel decreto Ristori con l'ipotesi di allungamento di 2 mesi della Naspi a favore dei beneficiari con il sussidio in scadenza tra gennaio e marzo. Per quanto riguarda la cassa integrazione si va invece verso la proroga per altre 26 settimane di Cig in deroga emergenziale per chi è ancora in difficoltà, mentre il settore industriale potrebbe essere estromesso dalla cassa Covid. Un'altra ipotesi allo studio: allungamento di 26 settimane della Cig Covid per tutti, ma legata al calo di fatturato. Il decreto Ristori 2021, dovrebbe anche contenere oltre ai contributi a fondo perduto generalizzati, bonus Partite Iva e bonus 1000 euro stagionali, autonomi, in somministrazione, intermittenti.

 

Purtroppo, solo oggi il premier è riuscito a incontrare le parti sociali quasi a cercare aiuto dopo il lungo dialogo tra sordi durato quasi un anno. La stessa crisi politica, come è noto, è stata congelata per tutto il 2020 dalla pandemia, poiché già l’anno scorso di questi tempi il governo Conte aveva esaurito la sua spinta ed era nel mirino di Renzi. Da fine novembre l’esecutivo è virtualmente in crisi e abbiamo passato due mesi a occuparci di “responsabili” che stavolta non sono “voltagabbana” e abbiamo assistito al ritorno di personaggi come Bruno Tabacci e Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, che pensavamo dispersi nelle nebbie della prima o della seconda Repubblica.

 

Ora la situazione dell’economia, le difficoltà crescenti per il lavoro e l’occupazione (fino a quando si può mantenere il blocco dei licenziamenti?), l’aumento vertiginoso del debito imporrebbero un governo con una maggioranza forte e coesa e concentrato sulle risposte da dare sia all’emergenza sanitaria sia a quella economica. Altri paesi, tra cui la Germania, hanno reagito alla pandemia rinsaldando l’unità nazionale.

 

Allora delle due l’una: la pandemia avrebbe dovuto imporre già da tempo un rafforzamento del governo, oppure solo in Italia è il pretesto per non toccare nulla? Noi pensiamo che sia buona la prima, e oltretutto ora non è più possibile rimettere il dentifricio aperto da Renzi nel tubetto, per cui è meglio approfittarne per adeguarsi ad una sfida epocale sul fronte sanitario, sul Recovery plan e sulla ripartenza dell’economia. Si tratta di tre questioni strettamente collegate tra di loro, e vitali. Le formule politiche (rafforzamento dell’attuale governo, maggioranza di “salvezza nazionale” o quant’altro) sono tutte sul tavolo del Quirinale. I tempi non sono ininfluenti, serve una soluzione chiara e non pasticciata: i vaccini mancano, non si può continuare a chiudere e aprire alla giornata (la questione Lombardia, al di là di chi ha fatto il pasticcio, è gravissima), l’economia boccheggia, cominciano a far capolino i movimenti spontanei di protesta guidati dalle categorie più colpite, ci sono anche ombre giudiziarie sulle forniture di beni essenziali in una pandemia come le mascherine. E’ interesse del Paese voltare pagina.

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