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Il personaggio

Tatjana Rojc: “Mi è pesato ma l’ho fatto per il bene del Paese”

Intervista alla senatrice passata al neo gruppo Europeista- Maie - Centro democratico nato per salvare Conte. L’operazione benedetta dal Partito democratico

Tatjana Rojc: “Mi è pesato ma l’ho fatto per il bene del Paese”

E’ e rimane nel Partito democratico. Ma Tatjana Rojc, triestina, scrittrice e politica di lingua slovena da oggi è ufficialmente parte del gruppo di costruttori Europeisti-Maie-Centro democratico. La sua adesione alla neo formazione tenuta a battesimo proprio questa mattina a Palazzo Madama è un prestito del gruppo dem. Con lei è stato possibile raggiungere la soglia minima di 10 senatori, senza la quale da regolamento nessun gruppo può nascere. “Una scelta che mi è pesata ma che ho fatto per il bene del Paese”, ci dice. 

 

Senatrice, dunque la sua è stata una scelta pesata ma sofferta. Pensa che questo ‘sacrificio’ possa essere utile per un nuovo esecutivo guidato da Conte?

Senatrice Rojc: “Spero lo sia. L’ho fatto per senso di responsabilità perché credo che in questo momento non sia possibile pensare a un governo poco serio, instabile, e continuare con una crisi di questo tipo. O peggio ancora, andare al voto. E non per attaccamento alle poltrone ma perché andare alle elezioni ci lascerebbe in una grave incertezza. Sono stata eletta al Senato come indipendente e ho scelto di iscrivermi al Partito democratico circa due anni fa. L’ho fatto con convinzione perché credo nei valori che il Pd, come erede di tante anime politiche, ha portato avanti. E’ chiaro quindi che fare una scelta di questo tipo mi è pesato”.

 

Voti nuovi però non ce ne sono. Nel gruppo appena nato sono confluiti senatori che già appoggiavano Conte. In che modo pensa che possiate crescere ed essere in grado di dare un contributo concreto?

Senatrice Rojc: “Credo che anche chi nel centrodestra ha una convinzione fortemente europeista capirà che adesso l’unica possibilità che abbiamo di portare a termine i compiti che ci siamo prefissati e che l’Europa, e soprattutto il Paese, si aspettano da noi sia quella di avere una continuità di governo. Che è necessaria per portare a casa un progetto serio sul Recovery Plan e per avere rispetto di quegli 85 mila morti a cui dobbiamo una risposta e non soltanto una memoria. E, ovviamente, per tutti coloro che aspettano una ripartenza dopo questa fase drammatica. Questo è stato il motivo che mi ha spinto ad aderire. Credo che questo sia un progetto molto aperto e che potrà effettivamente raccogliere i consensi di altri colleghi che, magari, non condividono le idee del Partito democratico ma condividono la responsabilità nei confronti del Paese e del nostro futuro”.

 

Ci sono reali chances che il neo-gruppo nell’arco di pochi giorni possa allargarsi con altri 7 o 8 componenti almeno?

Senatrice Rojc: “Lo spero ma non posso darle risposte perché non ho avuto neanche il tempo di sondare il terreno e di confrontarmi con altri. Ma lo spero vivamente”

 

Prima accennava alla cornice europeista che ispira il nuovo gruppo parlamentare. Il suo collega, Gregorio De Falco, ha parlato di un programma che si fonda sulla lotta al Covid e, appunto, sul Recovery Plan. Pensa che questo possa essere sufficiente per un progetto che abbia una sua dignità politica?

Senatrice Rojc: “Il progetto è comune a tutte le forze di governo e aperto a chi vorrà partecipare e sostenere questo intendimento. Non vedo, almeno nella mia prospettiva personale, un’adesione a qualche altro progetto politico che non sia quello del Pd di cui, come dicevo, condivido valori e programmi e che ha avallato questo passaggio. Resto militante iscritta nel Pd e rappresentante dem nella mia regione oltre che nella mia comunità nazionale”.

 

L’ex ministra Bellanova ha appena dichiarato che Italia Viva non porrebbe veti su Luigi Di Maio Premier. Cosa ne pensa?

Senatrice Rojc: “Queste sono cose da dibattere e su cui riflettere. Da persona che rispetta lo Stato e le istituzioni dico che in questo momento l’ideale è portare avanti l’idea di un Conte Ter. Perché credo che Conte, seppure con alcuni sbagli e alcune scelte che io non ho condiviso, come quella di non rapportarsi in maniera più stretta con il Parlamento, abbia offerto una formula che ha funzionato e di cui l’Europa ha certificato il valore. Se poi si troverà un dialogo e un equilibrio politico diverso, vedremo come procedere. Personalmente non ho veti di nessun tipo, ho solo preoccupazione per i cittadini. Perché questa crisi è stata aperta in maniera incomprensibile. Ed è incomprensibile per noi che siamo in questo girone dantesco, e lo è ancora di più per i cittadini che si trovano a combattere quotidianamente con questioni serissime: la sopravvivenza, la sanità, la crisi economica, la giustizia e quant’altro”.

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