Nomina sunt consequentia rerum

Zingaretti resta ancora incollato a Conte, Renzi chiede discontinuità

La crisi di governo resta incartata, senza numeri, anche se si comincia a parlare di “esploratori” come ad esempio il presidente della Camera Roberto Fico.

Zingaretti resta ancora incollato a Conte, Renzi chiede discontinuità

“Abbiamo indicato la disponibilità a sostenere un incarico al presidente Conte, che anche nell'ultimo voto di fiducia si è rivelato punto di sintesi ed equilibrio avanzato, per un governo che possa contare su un'ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista, che sia in grado di affrontare le emergenze della pandemia e che realizzi con riforme istituzionali quella macchina pubblica in grado di far ripartire il Paese". Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

 

Renzi invece vuole un incarico esplorativo a una personalità diversa da Conte, intanto per verificare se Cinque Stelle e Pd vogliono Italia Viva in maggioranza. "Italia viva ha espresso al presidente della Repubblica la preoccupazione non già per la crisi politica ma sanitaria, economica ed educativa del Paese dopo la pandemia. C'è chi pensa di far credere che la discussione sia tra caratteri, personalità, piccoli risentimenti, niente più lontano dal vero: non sta né in cielo né in terra. Da mesi chiediamo di discutere di contenuti, soprattutto di quelli su cui non siamo d'accordo". Così Matteo Renzi ai giornalisti in una lunghissima dichiarazione dopo il colloquio della delegazione del suo partitino con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Renzi ha poi evidenziato che serve un governo presto e, sarebbe meglio, se questo fosse politico e di come Iv sia comunque disponibile anche ad un governo istituzionale: “Andare ad elezioni sarebbe un errore per l'Italia, rischiamo di perdere l'appuntamento con il Recovery. Occorre un governo presto e abbiamo dato disponibilità al presidente per individuare le soluzioni più opportune, preferiamo un governo politico che istituzionale ma siamo disponibili anche a un governo istituzionale". L’ex premier ha poi precisato di non aver fatto il nome di Conte "perché siamo in una fase precedente". E alla domanda se ci siano dei veti sui nomi, il senatore ha risposto: “Credo che dobbiamo adeguarci all'adagio latino 'Nomina sunt consequentia rerum', i nomi sono conseguenti alle cose". Ma dice no ad una maggioranza raccogliticcia o populista: “La caccia al singolo parlamentare fino a oggi non ha prodotto un'altra maggioranza. Chiediamo di fare presto. Siamo pronti a impegnarci se è una maggioranza e se politica, no se raccogliticcia e se populista. Attendiamo di capire nelle prossime ore se la valutazione è voler coinvolgere Iv e nel caso discutere delle idee". 

 

Dunque la prima fase delle consultazioni ha lasciato le posizioni ufficialmente come stavano, mentre i risultati della campagna acquisti restano al palo e mentre Forza Italia si pronuncia per un governo di unità nazionale istituzionale. Di conseguenza, si è aperta la ridda di voci sui possibili esploratori, e sinora (se il presidente Mattarella decide di percorrere questa strada) il più accreditato sembra essere il presidente della Camera, Roberto Fico.

 

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