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Tra pandemia e crisi economica

Signor Presidente, se non ora quando un governo autorevole?

Lettera aperta al Capo dello Stato che incarica Roberto Fico di esplorare: o si mettono insieme le energie migliori del Paese o si sceglie il declino

Signor Presidente, se non ora quando un governo autorevole?

Signor Presidente, perdoni l’ardire di rivolgerci direttamente alla Sua persona e al Suo alto magistero, ma al pari di altri pensiamo anche noi che il Paese sia davvero davanti ad un bivio. E anche noi poniamo in modo non retorico la domanda: se non ora quando? Se non ora quando possiamo avere un governo autorevole, credibile, forte e stabile, con un’ampia legittimazione parlamentare ma soprattutto con una visione lunga rispetto al futuro del Paese, davvero all’altezza delle terribili sfide che sono davanti a noi, e con un inattaccabile prestigio internazionale che faccia recuperare al nostro Paese il ruolo che sempre gli è stato riconosciuto?

 

Le dimissioni del premier Conte e il conferimento del mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico consentono finalmente di fare luce sulla selva oscura in cui si dibatte la storia recente del nostro Paese, alle prese con l’emergenza sanitaria ed economica che avrà conseguenze  pesanti non solo sul futuro prossimo ma soprattutto su quello di intere generazioni future. Sì, signor Presidente, siamo proprio di fronte a un bivio: o l’Italia mette insieme le sue energie migliori per un riscatto e un rilancio dell’intero Paese su scala interna, europea e internazionale, oppure di fatto ci rassegneremo sempre di più ad un inesorabile declino che inevitabilmente conduce ad una sempre più mediocre conduzione degli affari di Stato.

 

In questo piccolo-grande tornante della storia ricadono infatti su di Lei, all’interno dei confini delineati dalla Costituzione italiana, le maggiori responsabilità su ciò che accadrà nell'immediato futuro. I padri costituenti infatti, come Lei sa infinitamente meglio di noi, prima dei costituzionalisti ci hanno insegnato che i poteri del Capo dello Stato sono in una certa misura attenuati in tempo di pace ma straordinari quando serve che lo siano, quindi sono decisivi in tempo di guerra alla pandemia e ai suoi derivati economici come oggi. Cosa accadrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, Lei lo sa benissimo, dipende certamente da ciò che le forze politiche Le hanno comunicato in queste ore, ma dipende anche da quella moral suasion che è connaturata al Suo ruolo e che storicamente ha avuto rilevanza  talvolta decisiva nella storia del nostro Paese.

 

In pratica, Signor Presidente, come cittadini vogliamo rispettosamente chiederLe di interpretare le ansie del Paese, al di là di quanto le forze politiche in campo purtroppo riescono a fare: sappiamo tutti infatti che il Movimento Cinque Stelle, ancorchè maggioritario nel Parlamento, non lo è affatto nel Paese come tutte le elezioni tenutesi dopo le politiche del 2018 hanno dimostrato; che il Partito Democratico, ancorchè erede di una grande tradizione politica, sembra esprimere una sorta di danno collaterale da Dpcm pandemico che lo paralizza, lasciando l’iniziativa solo all’acuto Goffredo Bettini, il quale prova per la prima volta a uscire dai confini del Campidoglio in direzione di piazza Colonna e palazzo Chigi; che Italia Viva sconta le insanabili contraddizioni del suo fondatore, per quanto ponga problemi seri e reali di gestione su temi decisivi, a cominciare dal Recovery; che il Suo generoso appello ai “costruttori” del 31 dicembre 2020 è stato tradotto nell’indecoroso, e peraltro fallimentare, mercimonio di presunti responsabili; che l’opposizione di centro destra, pur accreditata di buoni quanto illusori sondaggi, rischia di restare sulla riva del fiume ad aspettare di ereditare un Paese per il quale poco potrà fare senza un avvicinamento all’Europa, avvicinamento che però va fatto oggi, non domani.

 

Dunque, Signor Presidente, ascolti l’esploratore e faccia di testa Sua, del resto chi incaricare e con quale mandato rientra nelle sue esclusive prerogative. E vincoli il mandato all’incaricato a formare un governo a comporlo con le migliori personalità che il Paese può esprimere. Siamo certi che nessuno potrà dirle di no, perchè il Paese ha fiducia totale in Lei. E’ di tutta evidenza che i partiti, a cominciare proprio da movimento Cinque Stelle e dal Pd, sono una vera propria polveriera ed è sempre più difficile per i leader portare a sintesi politiche coerenti indirizzi politici unitari. La politica è talmente debole che ormai emerge sempre più chiaro che in tantissimi in Parlamento per esprimere idee e posizioni prima lèggono le testate e gli articoli e i giornalisti di riferimento per ispirare i propri quotidiani interventi. Anche per questo il Paese si aspetta un’indicazione chiara per realizzare un salto di qualità che vada oltre la generale mediocrità. Troppi opportunismi e guerre intestine nei partiti e fra i partiti stanno facendo perdere di vista la strada maestra: il popolo italiano si affida a Lei con rispetto e fiducia.

Con deferenza

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