
Seconda giornata di consultazioni a Montecitorio per il presidente incaricato Mario Draghi. Stamattina gli incontri con il gruppo delle Autonomie, Leu e Italia Viva. Il quadro parlamentare con il passare delle ore si fa più chiaro e si delineano i contorni di un probabile governo di coalizione nazionale. Per il momento niente nomi. I colloqui dell’ex numero uno di Francoforte con le forze politiche vertono sui programmi e sul carattere politico o tecnico dell’esecutivo. O, come suggerisce chi la politica la mastica da parecchi anni, su un possibile ‘mix intelligente’ tra le due ipotesi. Draghi ascolta, pone domande. Poi riflette e valuta.
Consultazioni Draghi e Italia Viva
La delegazione di Italia Viva composta da Matteo Renzi e dai capigruppo al Senato e alla Camera, Davide Faraone e Maria Elena Boschi, non ha dubbi. “Sosterremo Draghi indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno. Se da questa crisi usciremo con un governo Draghi l’Italia sarà più forte”. Il rottamatore e artefice della crisi di governo mette l’accento su quanto l’ex numero uno di via Nazionale “abbia portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti”, dice, e “nessuno meglio di lui può gestire questo passaggio”. Poi c’è il G20. “L’idea che la presidenza sia affidata all’italiano che più di ogni altro ha partecipato a summit del genere è un elemento di solidità”. Renzi si augura che “tutte le forze politiche esprimano lo stesso sostegno. Chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l'appello del presidente della Repubblica “. Quanto ai “temi cruciali” Iv indica “vaccinazione, Recovery basato su investimenti e non su bonus, cultura e turismo”. E “politiche del lavoro, funzionamento delle regole parlamentari, utilizzo di decreti e non dei Dpcm, attuazione delle leggi, utilizzo della protezione civile per l'emergenza sanitaria e infrastrutture”.
Consultazioni Draghi e Liberi e Uguali
Paletti ‘programmatici’ li pongono i rappresentanti di Liberi e Uguali. “Le questioni programmatiche non sono variabili indipendenti. La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità”, fa sapere Federico Fornaro al termine dell’incontro con Draghi. “E’ difficile tenere insieme forze che hanno difeso le scelte del governo con chi a settimane alterne era per chiudere o aprire e lisciava il pelo al negazionismo. Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax”. La stoccata è per la Lega di Matteo Salvini. Tra le preoccupazioni di Leu “la lotta alla pandemia, la salvaguardia del lavoro fatto quest’anno e la tenuta sociale del Paese”. Prioritaria è “la proroga del blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’emergenza”. La gamba più a sinistra della vecchia maggioranza aspetterà “il secondo giro di consultazioni e la definizione da parte di Draghi di un perimetro programmatico e politico. Su questo ci esprimeremo”, chiosa Fornaro.
Consultazioni Draghi e Autonomie
Più netto sulla necessità di una formula politica il gruppo delle Autonomie. “La formula ‘Ursula’ sarebbe perfetta. Con i governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze per i nostri piccoli territori”, dice Julia Unterberger al termine della consultazione con Draghi. “Ci auguriamo un governo politico. Penso che come convinti europeisti non possiamo che dire sì a un governo Draghi”. Nel pomeriggio i colloqui andranno avanti con Pd, Fdl e Forza Italia, quest’ultima senza la presenza di Berlusconi per “motivi precauzionali”. Domani attesi invece Movimento Cinquestelle, molto probabilmente con Beppe Grillo in delegazione, e la Lega. Salvini per il momento conferma la disponibilità a una partecipazione del Carroccio al governo Draghi. “Se ci sono spazi per aiutare milioni di italiani ci siamo”. E sulla possibilità di essere nella squadra di governo afferma: “Se ci siamo, ci siamo non facciamo le cose a metà”.