Verso la “Revolution” museale

Musei in Francia: appello a riapertura “essenziale” come altrove in Ue

La petizione esorta il Ministro della Cultura a revocare le restrizioni anti-coronavirus ai musei e gallerie e riaprire subito le porte ai visitatori.

Musei in Francia: appello a riapertura “essenziale” come altrove in Ue

Per promotori e manager del settore culturale di Parigi è “ingiustificato” continuare ad imporre il lockdown ai palazzi della cultura e dell’arte francese, mentre altrove in Europa è già stata concessa la parziale riapertura dei musei.

Con questo movente, i numerosi appelli di direttori e leader dei più noti musei, rassegne culturali e centri d’arte in Francia hanno pubblicato, a firma di circa 100 personalità di spicco della scena artistica nazionale, una lettera aperta che invita il Ministro della Cultura Roselyne Bachelot a revocare le misure e le restrizioni contro il coronavirus. Limitazioni che stanno penalizzando pesantemente gallerie e palazzi di cultura.

La petizione di Change.org, lanciata qualche giorno fa da Emma Lavigne, a capo del Palais de Tokyo di Parigi, ha raccolto più di 2.000 firme in due giorni.

 

Firme e volti della petizione

Oltre a Emma Lavigne, tra i firmatari figurano Maja Hoffmann, fondatrice della Fondazione Luma; Quentin Bajac, Direttore del Jeu de Paume, Nicolas Bourriaud, Amministratore delegato di Montpellier Contemporain, Chiara Parisi, Direttrice del Centre Pompidou, Bice Curiger, Manager della Fondation Vincent Van Gogh Arles e Jean-Francois Chougnet, Presidente del Mucem di Marsiglia. La questione ha preso a cuore anche alcuni VIP come l’ex-premiere dame Carla Bruni, volti noti come Stephane Bern e Luc Ferry, che – si legge su Le Monde – sono stati i co-autori di un appello simile.

 

Quel “chiuso” al pubblico e “coprifuoco” che non piace ai francesi

Per un’ora, un giorno, una settimana o un mese, (...) fateci aprire le porte, a costo di richiuderle in caso di un nuovo lockdown!”, scrivono gli attivisti di quella che potremmo metaforicamente considerare una sorta di moderna “rivoluzione museale” dei francesi più “acculturati” che vedono spegnere le proprie “luci” a causa dell’emergenza sanitaria.

La lettera rappresenta il culmine di una situazione difficile da accettare nella “gran capitale” che ospita prestigiose opere rinomate in tutto il mondo, come quelle esposte al Louvres. Arriva dopo che Bachelot ha annunciato il 29 gennaio l’inasprimento delle restrizioni applicabili ai viaggi e ai centri commerciali e i maggiori controlli di polizia sul rispetto del coprifuoco per evitare un terzo confinamento. I luoghi culturali francesi sono stati chiusi al pubblico da quando è stato imposto il secondo blocco nazionale a fine ottobre.

 

Sulla scia di Italia, Spagna, Belgio e Svizzera

Oltre che a ritenerla una chiusura “ingiustificata”, gli autori della petizione confrontano la propria situazione con il primo allentamento delle misure contro la pandemia in Paesi come l'Italia, la Spagna o il Belgio dove alcuni musei  e mostre hanno già riaperto. Anche i musei svizzeri hanno chiesto di “rendere nuovamente accessibile la cultura artistica”, “per il benessere mentale di tutti”. Così dice la dichiarazione che esorta il Consiglio federale svizzero a consentire visite individuali a musei e spazi espositivi.

 

Autoworld di Bruxelles invita le famiglie a Carnevale

C’è chi si sta dando da fare per riattivare le visite (almeno quelle locali o dei residenti). È il caso del museo BELvue e dell’Autoworld al Parco Cinquantenario della capitale belga.

Quest’ultimo, visitatissimo, custodisce oltre 350 modelli di carrozze, motociclette e veicoli, di produzione europea e statunitense. Alterna modelli selezionati dalle grandi case dell’automotive (come la BMW, la Volkswagen con il suo famoso Maggiolino, alla Skoda e alla Lamborghini) e i rari esemplari realizzati nel primo decennio del XX secolo, di fabbricazione tedesca e francese. Visto il forte richiamo di adulti e bambini, è chiaro come stia registrando una bell’affluenza, nonostante la rigorosa applicazione di tutte le misure di contenimento del covid19. Il museo è un opzione culturale “sicura”: lo si legge anche in un teaser che invita famiglie o amici a visitare l’Autoworld se si è alla “ricerca di una divertente attività a prova di Corona durante le vacanze di Carnevale”.

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