Chiuse le consultazioni

Draghi, i 5Stelle aspettano il voto degli iscritti su Rousseau

Si chiude il secondo giro di consultazioni. Sostegno da Berlusconi, Pd e Salvini che anche senza flat tax dice: “le tasse non aumenteranno e questo basta”.

Draghi, i 5Stelle aspettano il voto degli iscritti su Rousseau

E’ il voto degli iscritti del M5S che si esprimeranno sulla piattaforma Rousseau domani e giovedì l’incognita che pesa sul secondo round di consultazioni tra Draghi e i partiti. Se, infatti, il presidente incaricato ha visto confermare nel pomeriggio anche da Pd, Forza Italia e Lega l’appoggio per un suo futuro governo, resta in sospeso la posizione dei pentastellati. La delegazione guidata dal reggente politico, Vito Crimi, è stata l’ultima ad essere ricevuta oggi a Montecitorio dall’ex numero uno dell’Eurotower. Ancora tanti i dissidi interni al Movimento con Di Battista che apre però all’astensione. “Riconosco, da non eletto, le posizioni dei parlamentari, ritengo per questo che l'opzione dell’astensione sia ragionevole”, dichiara. Un segnale tranquillizzante della fronda contraria al governo Draghi che potrebbe arginare uno scontro destinato a sicura scissione. Per i 5S il “perimetro politico e tematico della nuova maggioranza” resta il tassello fondamentale su cui confrontarsi. “L’interlocuzione con Draghi continua”, dice Crimi, al termine dell’incontro a Montecitorio. “La cosa più importante è che tutta l’azione del governo sia concentrata sulla transizione verde con la creazione di un super ministero che coordini svolta green, infrastrutture, trasporti ed energia”. Ma ci sono altri punti importanti. I pentastellati chiedono che il Mes non entri nel programma, che il Recovery Plan predisposto dal governo Conte non sia stravolto, che il reddito di cittadinanza non venga toccato. Fermo restando che l’ultima parola “come per i precedenti governi spetta agli iscritti”.

 

La svolta leghista

Secondo incontro utile, proficuo, speriamo che nessuno si metta di traverso”. Il commento a caldo del leader del Carroccio al termine del secondo colloquio con Draghi dà il segno della totale disponibilità nei confronti del presidente incaricato. Salvini prova anche a spiegare la svolta in senso europeista del suo partito tra i più intransigenti fino ad oggi nei confronti dell’Ue e delle sue politiche. “Destra, sinistra, europeista o sovranista sono etichette. Noi vogliamo stare in Europa e farlo da protagonisti difendendo gli interessi nazionali”. E sul ‘no’ del professore alla flat tax dice: “La nostra proposta di flat tax è già progressiva, come chiede la Costituzione, certo al 15% non è per tutti. L’unica cosa che ci metterebbe in difficoltà è l'aumento delle tasse, che non è all'orizzonte”. E poi “Siamo per la pace fiscale”.

 

Zingaretti: “Decidere il perimetro spetta al presidente incaricato”

Non abbiamo parlato di rapporti con altri partiti e in particolare con la Lega. Pd e Lega sono e rimangono due forze alternative. Per questo abbiamo detto nessun veto a prescindere”. Nicola Zingaretti prova a bypassare il problema di un’alleanza con via Bellerio e preferisce sottolineare che “Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere. Valutazione che deve fare Draghi e che è il cuore di questi colloqui”.  La delegazione del Pd consegna al professor Draghi “un documento come contributo alla elaborazione di temi su cui il governo dovrà caratterizzarsi”. Quello che i dem apprezzano è soprattutto la scelta della collocazione europeista del futuro esecutivo e la “prospettiva di un ulteriore salto in avanti nell'integrazione fino a un’ulteriore cessione di sovranità verso istituzioni europee ancora più forti”.

 

Il Cavaliere: “Draghi decida in autonomia”

Berlusconi giunto a Roma per guidare la delegazione azzurra nel secondo incontro con Draghi conferma “il sostegno di Forza Italia con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia”.  “Faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo”, dice il Cavaliere. “La gravità della situazione impone di mettere da parte calcoli, tattiche e interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del Paese”.

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