Edimburgo alla riscossa

Scozia verso l’indipendenza: serve maggioranza per secondo referendum

Cosa succede in Scozia in vista delle elezioni di maggio. Nuova faida tra Sturgeon e predecessore Salmond dopo presunti abusi da parte dell’ex leader SNP

Scozia verso l’indipendenza: serve maggioranza per secondo referendum

Lo Scottish National Party (SNP) dovrà trovare il modo di ottenere la maggioranza alle elezioni in agenda per maggio per poter portare avanti la sua causa con cui chiede un secondo referendum sull’indipendenza.

 

Sturgeon vs Salmond

Un’aspra “faida” (così come è stata definita dai media) tra la Primo Ministro scozzese Nicola Sturgeon e il suo predecessore Alex Salmond sta per esplodere allo scoperto sotto gli occhi di Boris Johnson e di tutt’Europa. Uno scontro che minaccia di compromettere la macchina politica messa in atto per rendere la Scozia indipendente e riportarla sui binari dell’Unione europea dopo la separazione dettata dalla Brexit.

 

Reazione a scandalo per “abusi” di Palazzo  

La Sturgeon è stata costretta a mettersi sulle difensive dopo le accuse che hanno fatto parlare di “cattiva gestione” da parte del Governo in carica (di cui è a capo) di quei casi di molestie e violenza attribuita ad Alex Salmond e a scapito di alcune donne attive nei palazzi del SNP ad Edimburgo (tra il 2007 e il 2014). Tra i gossip e le speculazioni, si legge anche che, dopo il ritiro dalla politica, Salmond sia diventato il condurre televisivo di un talk show sul canale RT, una televisione filo-russa.

Sebbene, alla fine, l’anno scorso il Tribunale abbia fatto cadere le accuse (assoluzione a marzo), l’ex leader del Partito Nazionale Scozzese sembra essersela legata al dito, lanciando una specie di campagna (che sembra quasi una vendetta) contro il suo successore per aver fuorviato il Parlamento.

Se tale espediente dovesse rivelarsi valido, gli osservatori ritengono che la Sturgeon subirebbe un grave danno d’immagine che le creerebbero difficoltà a rimanere Primo Ministro. Rassegnare potenziali dimissioni lascerebbe agli esponenti del SNP il complicato compito di portare avanti le grandi battaglie nella corsa alle elezioni dell’Esecutivo scozzese, ma senza una personalità che abbia voce “di peso” all’interno del partito e nei confronti dell’opposizione.

Come si apprende anche da Politico Europe, Salmond avrebbe dovuto presentarsi il 9 febbraio alle autorità giudiziarie nell’ambito di un'inchiesta parlamentare. Ma si è ritirato per il rifiuto della Commissione stessa (responsabile del dossier) di discutere le prove che, secondo Salmond, risultano a favore della sua posizione nel caso in oggetto. Si legge anche che il politico intende impugnare la propria difesa in un'udienza fissata per la prossima settimana. Una questione chiave per fare luce a questo impasse è proprio quando la Premiere Sturgeon è venuta a conoscenza delle accuse contro quello che sarebbe stato il suo ex-mentore: si tratta di quelle stesse prove che ora sono emerse e messe in discussione.

 

Crisi politica e rischi per l’indipendenza

Preoccupano i rischi di perdere una personalità a capo della Scozia, complessivamente benvoluta e i cui alti indici di consenso sono notevolmente saliti grazie alla sua attenta gestione della crisi da pandemia di coronavirus. L’ipotesi che Nicola Sturgeon uscisse di scena, per mano del suo ex-alleato Salmond, potrebbe di fatto mettere a repentaglio il sogno dell’indipendenza scozzese, in un momento particolarmente “caldo” e cruciale per le sorti della politica scozzese. Sia nei confronti del Regno Unito, sia nelle relazioni di liaison con Bruxelles.

I candidati e le coalizioni politiche scozzesi  restano dunque consapevoli sull’urgenza di assicurarsi una maggioranza solida con la chiamata alle urne tale da rafforzare il mandato del Parlamento a sostegno di un secondo referendum sull’indipendenza. Un potenziale naufragio della Sturgeon è visto, in molti ambienti, come una svolta drammatica dopo 20 sondaggi consecutivi che ne segnalano il “vantaggioverso l'indipendenza.

 

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