Covid-Il punto quotidiano

Covid novità: vaccini, cambio colorazione da lunedì, Regioni arancioni

In arrivo i nuovi dati, intanto aumentano le zone rosso scuro in Ue (e in Italia). Polemiche anche per i medici che non vogliono il vaccino AstraZeneca

Covid novità: vaccini, cambio colorazione da lunedì, Regioni arancioni

Da lunedì si cambia colore, di nuovo, almeno in alcune Regioni italiane dove la situazione sembra peggiorare. In bilico la Liguria, che potrebbe tornare arancione, ma preoccupano soprattutto i contagi in Umbria dove le varianti sarebbe causa di focolai. A rischio “retrocessione” anche Molise, Abruzzo, Toscana e Campania.

Alcune zone sono già passate in fascia “rosso scuro” nella mappa europea e a far discutere è anche il caso di alcuni medici di Roma che non vogliono il vaccino AstraZeneca.

Ecco il punto di oggi.

 

Regioni a rischio “retrocessione”

Arrivano oggi i dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che come ogni venerdì potrebbero comportare un cambio di colorazione per le Regioni italiane a partire da lunedì. Ma dopo gli ultimi contagi settimanali non si prevedono “promozioni”, bensì “retrocessioni”. A rischio sono la Liguria, ora gialla ma che potrebbe diventare arancione da lunedì, e altre zone del centro Italia, a partire dall’Umbria (al momento zona rossa solo nelle province di Perugia e Terni), alle prese con diversi focolai di varianti, soprattutto inglese e brasiliana. Non è escluso che la zona rossa possa essere estesa a tutta la Regione.

A rischio anche Abruzzo, Molise (entrambe con diversi comuni “rossi”), Toscana e Campania. Intanto resta rosso l’Alto Adige, fino al 28 febbraio, già rosso scuro nella mappa UE.

 

Aumenta il rosso scuro nella mappa UE

La provincia autonoma di Trento rimane rosso scuro, così come l’Umbria. Esce dalla fascia di massimo rischio il Friuli Venezia Giulia, ma entra Bolzano: questa la fotografia dell'ultima mappa aggiornata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Alto Adige dall'8 febbraio è entrato in lockdown per 3 settimane, con negozi chiusi e Dad.

Quanto al resto d’Europa, restano in rosso scuro quasi tutta la Penisola iberica (Spagna e Portogallo), il sud della Francia, le regioni della Slovenia al confine con l'Italia, la Repubblica ceca e le aree limitrofe della Slovacchia, Lettonia ed Estonia, la Svezia meridionale.

 

Medici conto il vaccino AstraZeneca

A far discutere è poi anche il caso dei medici che hanno detto no al vaccino AstraZeneca e che vorrebbero invece il siero di Pfizer e Moderna. Riguarda alcuni camici bianchi di Roma: “Lo hanno comunicato alle Asl perché ritengono che non sia confacente al loro rischio professionale” spiega il presidente dell'Ordine dei medici, Antonio Magi. Alcuni medici liberi professionisti under 55 della Capitale, infatti, hanno rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione con AstraZeneca e hanno chiesto le dosi Pfizer e Moderna.

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