
Come si valuta un’azienda? Esistono diversi metodi che ci permettono di stimare il valore di una società, molto utilizzato è quello dei multipli, basato sull’utilizzo di importanti dati di bilancio di esercizio.
Metodo dei multipli o comparativo
Conoscere il valore di un’azienda è molto importante, soprattutto alla luce di operazioni di mercato straordinarie come fusioni, cessioni, acquisizioni, finanziamenti, investimenti.
Come si fa a valutare una società? Per conoscere il valore di un’impresa spesso si utilizza il metodo dei multipli, che paragona i risultati di una società con quelli di un gruppo di appartenenza, per categoria e dimensione.
Il metodo consiste nell’identificare dei moltiplicatori d’imprese comparabili che sono state vendute negli ultimi tempi, in modo da definire un valore medio. Il moltiplicatore medio viene poi moltiplicato per l’indicatore scelto dall’impresa. Il risultato ottenuto corrisponde al valore dell’impresa.
Ad esempio, se vogliamo calcolare il valore di un’impresa di abbigliamento di piccole dimensioni andremo a calcolare i multipli in questione osservando i prezzi a cui sono state recentemente vendute società dello stesso settore e dimensioni. Dividendo il prezzo di vendita di ogni singola azienda per il fatturato dell’azienda stessa, si otterrà un moltiplicatore di fatturato. Facendo la stessa operazione per tutte le altre società, potremo calcolare una media di questo valore, che moltiplicato per il fatturato della azienda di abbigliamento di cui vogliamo stimare il valore fornirà il valore stesso della società.
Stessa identica cosa si può fare per gli altri indicatori di bilancio di una società.
Documenti che compongono un bilancio
Il bilancio di esercizio di un’azienda è l’insieme dei documenti contabili che un’impresa deve redigere periodicamente per far conoscere agli operatori esterni ed interni all’impresa lo stato di salute dell’azienda, rispondendo così ai fini di verità e trasparenza. Tra questi ci sono fornitori, creditori, analisti finanziari, dipendenti, soci, etc.
I documenti che compongono un bilancio sono:
1) Lo stato patrimoniale, documento che definisce la situazione patrimoniale della società. È composto da due sezioni:
attivo, attività o investimenti come liquidità immediate o differite, rimanenze, immobilizzazioni tecniche e finanziarie
passivo, fonti di finanziamento e capitale netto come passività a breve, media e lunga scadenza, capitale sociale, riserve di utili
2) Il conto economico, documento che contiene i ricavi e i costi di competenza dell’esercizio. È composto da quattro sezioni:
valore della produzione
costi della produzione
proventi e oneri finanziari
rettifiche di valore di attività finanziarie e risultato di esercizio
3) La nota integrativa, documento che illustra le decisioni prese dagli amministratori per redigere il bilancio.
4) Il rendiconto finanziario, per valutare l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all'inizio e alla fine dell'esercizio, ed i flussi finanziari derivanti dall'attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento.
Principi internazionali
Per uniformare a livello europeo i risultati di bilancio, l'Unione europea ha introdotto nel 2002 l'obbligo di utilizzare i principi contabili internazionali, noti come IFRS -International Financial Reporting Standards.
Questi principi rappresentano un’evoluzione degli standard IAS - International Accounting Standards, con i quali tuttora coesistono, tanto che sono denominati IAS/IFRS.
Quali sono le principali voci di un bilancio?
Quali sono le voci più importanti di un bilancio? Tra le più rilevanti ci sono:
Fatturato, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Margine Operativo Netto (EBIT), Utile netto, Patrimonio netto, Posizione Finanziaria Netta e Free Cash Flow.
Fatturato
Il fatturato di un’azienda, detto anche volume d’affari, è l’ammontare complessivo dei ricavi di una società in un determinato periodo di tempo, ossia quanto l’azienda ha incassato vendendo i propri prodotti o servizi.
Si differenzia dal valore della produzione in quanto quest’ultimo indicatore misura il valore dei beni prodotti ma non ancora venduti.
Margine Operativo Lordo (MOL o EBITDA)
L’EBITDA - Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization – misura l'utile prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali. È un indicatore di redditività che rappresenta la capacità di un’azienda di realizzare margini di guadagno, il flusso operativo di cassa.
Misura il reddito conseguito da una società relativamente alla sola attività della gestione caratteristica, escludendo interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni dell’attivo circolante.
Margine Operativo Netto (MON o EBIT)
Sottraendo all’EBITDA il valore degli ammortamenti e degli accantonamenti, si ottiene l’EBIT - Earnings Before Interests and Taxes. Misura il reddito al netto dei soli costi direttamente imputabili alla gestione operativa caratteristica.
Esprime il risultato economico dell’azienda prima della gestione finanziaria, delle componenti straordinarie e delle imposte. Indica la capacità dell’impresa di generare valore coprendo non solo i costi operativi ma anche il deprezzamento degli impianti utilizzati e gli accontamenti effettuati per fronteggiare rischi aziendali.
Utile netto ed EPS
L’Utile netto è il profitto realizzato da un’azienda in un determinato periodo di tempo, che si va ad aggiungere al patrimonio dell’azienda. Si ottiene sottraendo ai ricavi i costi di esercizio, compresi gli ammortamenti, gli interessi e le tasse. Quando i costi superano i ricavi si parla di perdita.
L’utile netto realizzato da una società può essere destinato all’autofinanziamento oppure può essere distribuito ai soci in proporzione al numero di azioni possedute sottoforma di dividendi.
Una variante dell’utile netto è l’utile per azione o EPS – Earning per share – ossia la parte di profitto assegnata a ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione. È uno strumento utile per la determinazione del prezzo delle azioni e per confrontare le diverse società.
Patrimonio netto
È la differenza tra le attività e le passività di un’azienda. Rappresenta la consistenza del patrimonio della società, ossia il capitale sociale, più le riserve e gli utili meno le perdite in sospeso. Misura la salute economica di un’azienda, le fonti di finanziamento interne della società, ossia quelle messe a disposizione dai soci. Non comprende le fonti di finanziamento esterne, quelle provenienti da banche e da altri soggetti diversi dai soci (finanziarie, obbligazionisti, etc).
Posizione Finanziaria Netta (PFN)
La Posizione Finanziaria Netta di una società si calcola sottraendo alle attività finanziarie a breve termine e liquide tutti i debiti finanziari indipendentemente dalla loro scadenza temporale. Nel caso in cui i debiti superano le attività si parla di indebitamento finanziario netto. Serve per calcolare la situazione finanziaria di un’impresa, l’esposizione o meno verso terzi finanziatori.
Flusso di cassa disponibile (Free Cash Flow)
Il Free Cash Flow è dato dalla differenza tra i flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa e i flussi in uscita per investimenti. Rappresenta la parte di flussi di cassa da attività operativa che residua dopo aver provveduto alle necessità di reinvestimento della società.