Le rivalutazioni

Pensione minima 2021: cos’è, importo e limite di reddito, Inps

Pensione minima 2021 nuovo importo e limite di reddito aggiornati alla nuova percentuale di rivalutazione ISTAT cos’è e come funziona integrazione al minimo

Pensione minima 2021: cos’è, importo e limite di reddito, Inps

Pensione minima 2021 nuovo importo e limite di reddito aggiornati alla nuova percentuale di rivalutazione ISTAT che nel 2021 essendo comunque pari a zero, riceve un piccolo aumento in quanto a dicembre 2020 il tasso definitivo è stato dello 0,5% e non dello 0,4%. Tale adeguamento interessa gran parte delle prestazioni Inps tra cui anche il trattamento minimo della pensione.

 

Integrazione al trattamento minimo della pensione cos’è:

L’integrazione al trattamento minimo nel 2021 è una prestazione economica riconosciuta dall’INPS a chi ha una pensione bassa. In pratica il trattamento minimo è un’integrazione che lo Stato, eroga tramite l’INPS, quando la pensione, derivante dal calcolo dei contributi versati, è di importo molto basso, al di sotto di quello che viene considerato il “minimo vitale”. In tal caso l’importo della pensione spettante viene aumentato (“integrato”) fino a raggiungere una cifra stabilita di anno in anno dalla legge. Al pensionato viene quindi riconosciuta una integrazione di una certa somma fissata dalla legge che ogni anno. Tale importo è anche oggetto di rivalutazione delle pensioni.

 

Pensione minima importo 2021:

L’importo della pensione minima 2021, come confermato dall’INPS è pari a 515,58 euro. Quindi, il trattamento minimo annuo per il 2021 è pari a 6.702,54 euro per 13 mesi.

 

Pensione minima 2021, nuovi limiti di reddito:

La pensione minima 2021 è pari a 515,58 euro mensili e spetta solo ai pensionati che rientrano in determinati requisiti di reddito. Per chi ha un reddito che rientra nei limiti fissati per il 2021: pari a 6.702.54 euro spetta l’integrazione per intero pari all’importo necessario per raggiungere la suddetta soglia.

Per chi ha invece un reddito che va tra i 6.702.54 euro e fino a 13.405,08 euro, l’integrazione è parziale.

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