Kosovo autonomo

Elezioni Kosovo, vince Albin Kurti: chi è il “Che del Kosovo”

Chi è il leader della sinistra nazionalista che col 48,19% delle preferenze guida la svolta anti-establishment del Paese e mira ad alleanza con l’Albania.

Elezioni Kosovo, vince Albin Kurti: chi è il “Che del Kosovo”

È successo innegabile alle elezioni parlamentari per il Partito Nazionalista albanese VeteVendosje (VV) che ha registrato numeri vicinissimi alla maggioranza assoluta. Con il 48,19% delle preferenze, quello che in Kosovo e Albania è conosciuto (finora) come la principale forza politica dell’opposizione, e nota per le sue campagne anti-establishment, il VV batte il Partito Democratico del Kosovo (PDK) che ha ottenuto il 17,35% sotto la guida dall’ex-Presidente Hashim Thaci (che ha rassegnato le dimissioni). Sconfitta anche la Lega Democratica (LDK) con cui la coalizione del centro-destra non è andata oltre il 13,8%, escludendo un nuovo mandato del Premier Avdullah Hoti, salito al Governo dopo la sfiducia al suo predecessore, Albin Kurti, voluta dal PDK nel 2020.

 

Ritorno del Che del Kosovo:

A ispirarlo è uno spirito oltranzista e il progetto (appoggiato dalla maggioranza politica) di un Kosovo autonomo da ogni dipendenza dal vicino Governo di Belgrado. “Dialogare con la Serbia non è una priorità”, ha già messo in chiaro Kurti a poche ore dal successo elettorale che lo consacra nuovo Primo Ministro in Albania del partito che ha raddoppiato i consensi nel giro di un anno. “Abbiamo vinto questo referendum (...) contro il potere e la corruzione alla conquista dello Stato. Le nostre priorità sono giustizia e lavoro”, ha dichiarato Kurti.

Il ritorno alle urne apre scenari che porteranno ad una rivisitazione sia della politica interna del Kosovo che della sua influenza nella regione balcanica, compromettendo anche gli equilibri ricercati a lungo nelle relazioni di vicinato promosse da Bruxelles. Ed è proprio l’Ue a voler assicurare il rispetto della democrazia con il team di osservatori elettorali inviato la scorsa domenica ai seggi kosovari.

 

 

Il peso di una vita da attivista

Leader del VV, è stato Primo Ministro del Kosovo dal per 4 mesi nel 2020. Una scelta di vita che gli è costata diversi arresti e condanne nell’ambito di campagne a difesa della libertà e democrazia dei kosovari. Alla repressione della polizia locale di tali manifestazioni pacifiche avrebbero collaborato anche le forze delle Nazioni Unite.

È nato a Pristina nel 1975, quando il Kosovo era parte della Jugoslavia. Il padre, ingegnere, proveniva da una famiglia di origine albanese di un comune situato nel Montenegro. La madre, kosovara, era un’insegnante elementare. Nel 2003, si è laureato in Informatica e Telecomunicazioni all’Università della capitale.

Nel 1999, un’operazione NATO (attacchi aerei contro il regime di Slobodan Milosevic) segna l’arresto violento di Kurti da parte delle forze governative serbe, che con l’accusa di terrorismo e cospirazione lo condannano a 15 anni di prigione. Su pressione delle organizzino internazionali, viene liberato nel 2001. Per lottare contro la corruzione dell’epoca post-Milosevic, fu fautore di proteste, non violente, per sostenere la cause di quelle famiglie colpite dalla scomparsa dei propri cari (i desparecidos di Pristina) durante la guerra. Continuò a combattere per difendere i diritti di quanti chiedevano l’autodeterminazione del Kosovo. Il suo nome risuona nelle campagne di Amnesty International che denunciò le irregolarità dei procedimenti giudiziari subiti da Kurti, nuovamente arrestato nel 2007.

 

Per un Kosovo indipendente alleato con Tirana

In una protesta contro il Governo (2015) viene arrestato con altri 86 attivisti. Lo scontento popolare era iniziato dopo che i deputati del VV avevano osteggiato i lavori del Parlamento per bloccare l’approvazione di una serie di accordi con la Serbia mediati dall’Unione europea.

Risale al 2020 la sua prima visita fuori dal Kosovo con cui ha sollecitando un intenso programma di cooperazione Kosovo-Albania, che egli ritiene un obiettivo primario.

My Blood My Compromise è il docu-film che lo ritrae come il "Che del Kosovo" e descrive i retroscena della dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 2008. Nel 2011, la TV albanese Top Media lo elegge Personalità dell'anno.

 

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