L’ultimo allarme in ordine di tempo arriva dal virologo Fabrizio Pregliasco, che non ha mai negato la possibilità dell’arrivo imminente di una terza ondata né i rischi legati dalle varianti (in particolare inglese), ma che alza il tiro e punta il dito sui bambini: “Il pericolo maggiore è rappresentato in questo momento da asili ed elementari”.
Scuole da chiudere, dunque? Per il virologo dell’Università Statale di Milano è presto per dirlo: “Le scuole teniamole aperte, ma rafforziamo i protocolli di sicurezza e i controlli per individuare tempestivamente eventuali focolai. Nel qual caso si fanno chiusure mirate".
Contrario, invece, a un lockdown totale, non tanto per motivi scientifici, quanto sociali: “E' la soluzione più efficace. Ma anche la meno sostenibile, con la rabbia sociale che cresce. Si potrebbe procedere sia prevedendo parametri più rigorosi per l'accesso alle varie fasce di colore, che misure più rigide. L'altra opzione sono gli interventi chirurgici, come le zone rosse già proclamate a fronte dei focolai di varianti in Umbria ed Abruzzo. Il lockdown generalizzato lo userei solo come ultima ratio".
Intanto tengono banco le iniziative regionali, come quella Veneto che ha annunciato trattative per l’approvvigionamento diretto dei vaccini dall’estero, e l’allarme europeo sulle varianti.
Veneto: offerte di vaccini dall’estero
"Abbiamo avuto un'offerta per 12 e una per 15 milioni di dosi di vaccino. Sono proposte sul mercato europeo” ha annunciato il Governatore del Veneto, Luca Zaia, aggiungendo: “Abbiamo chiesto le offerte per iscritto – ha spiegato - Nel frattempo abbiamo scritto all'Aifa, ci ha risposto dopo 10 giorni dicendo di parlare con Arcuri, e lo faremo”. Mentre sul tema degli approvvigionamenti è intervenuto anche Pregliasco, secondo cui è tempo di far decadere le limitazioni sui brevetti, in Lombardia nelle scorse ore è andato in tilt il sito per le prenotazioni delle vaccinazioni, per l’eccesso di richieste.
Allarme degli ECDC: “Rafforzare le misure o i casi aumenteranno”
Quanto alla crescita dei casi e della letalità legati alla variante inglese, il virologo ha spiegato: “Sicuramente un aumento anche importante dei contagi, probabilmente anche dei decessi e dei ricoveri, se fossero confermati i dati dell'ultimo studio britannico della London School che stima un rischio di morte più alto del 58%. Sono stime ancora approssimative, ma ci dicono che dobbiamo tenere più alta l'attenzione”.
Parla di situazione “molto preoccupante” anche Andrea Ammon, direttrice dell'Ecdc, l'Agenzia Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie: “A meno che le misure non farmaceutiche" come distanziamento, telelavoro ove possibile, restrizione agli spostamenti, mascherine e igiene mani, "non vengano continuate o addirittura rafforzate, nei prossimi mesi dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati al Covid-19”.