
Non c’è pace in Spagna, soprattutto a Barcellona, dove per la sesta notte consecutiva sono andati in scena scontri e violenze: da una parte la polizia, con i Mossos d’Esquadra in azione in assetto antisommossa; dall’altra centinaia di persone a manifestare per chiedere la liberazione di Pablo Hasél, il rapper arrestato martedì scorso e condannato a una pena di 9 mesi per le sue accuse contro la monarchia, ritenuti violenti e da “terrorista”.
Ecco chi è l’uomo che sta alimentando un nuovo, durissimo scontro tra Madrid e Barcellona, e che solo nelle ultime ore ha portato ad altri 100 arresti.
Chi è Pablo Hasél
Pablo Hasél è un rapper catalano, arrestato martedì scorso dopo essersi barricato nell'università di Lleida, sua città natale. Le forze dell'ordine spagnole lo hanno fermato con l'accusa di "apologia di terrorismo" e "ingiurie contro la corona". Deve scontare nove mesi in carcere. La sua cattura ha scatenato guerriglie a Barcellona, che hanno portato centinaia di arresti in 6 giorni, da quando sono iniziate la manifestazioni di protesta per chiedere la liberazione del rapper.
Il suo vero nome è Pablo Rivadulla Duró, ha 33 anni ed è fra i più strenui sostenitori dell'indipendenza della Catalogna. Nelle sue canzoni Hasél accusa la monarchia spagnola di sostenere un sistema oppressivo e non risparmia da duri attacchi né Juan Carlos I, né il governo spagnolo. Per il suo sostegno a gruppi terroristici indipendentisti, come ad esempio l’Eta nei Paesi baschi, Hasél è stato condannato a nove mesi di carcere, sei anni di inabilitazione e una multa di 30mila euro per incitamento al terrorismo.
Alcune delle sue canzoni risalgono a una decina di anni fa, ma è negli ultimi tempi che il suo seguito è aumentato, preoccupando le autorità spagnole.
La polizia: “Amalgama di violenti”
Dopo l’arresto di Hasél, manifestazioni spesso non autorizzate sono andate in scena in tutta la penisola da Tarragona a Vic, Granada, Burgos, Guadalajara e Toledo. Secondo il capo dei Mossos, la polizia di Barcellona, a scendere in strada è “un’amalgama di persone violente e aggressive che, con il pretesto di una legittima manifestazione, causano disordini”. Sta di fatto che i cortei non si fermano e sono fonte di un nuovo scontro tra l’autorità centrale di Madrid e lo spirito indipendentista di Barcellona.