Cambio della guardia

Draghi si separa da Arcuri e sceglie il gen. Francesco Paolo Figliuolo

Chi è Francesco Figliuolo età biografia Generale di Corpo d’Armata nuovo commissario per l’emergenza Covid che ha guidato missioni internazionali NATO e ONU

Draghi si separa da Arcuri e sceglie il gen. Francesco Paolo Figliuolo

Dopo il capo della guardia alla guida della Protezione civile, tra Angelo Borrelli e Fabrizio Curcio, arriva anche quello alla testa della task force per l’emergenza Covid: al posto di Domenico Arcuri, il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha nominato il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo.

Ecco chi, che incarichi ha ricoperto finora nell’ambito delle Forze Armate e a livello internazionale, e a che punto è l’indagine su Arcuri e le mascherine.

 

Via Arcuri, arriva Figliuolo: chi è

A Domenico Arcuri sono andati i ringraziamenti del Governo per l'impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito che gli era stato affidato dall’esecutivo Conte, “in un momento di particolare emergenza per il Paese”. Al suo posto è stato nominato il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo. Originario di Potenza, è un nome noto all’interno delle Forze Armate e in articolare dell’Esercito. E’ stato Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell'Esercito.

 

Una carriera internazionale

Il Generale Figiuolo ha anche ricoperto diversi incarichi di prestigio e responsabilità in ambito internazionale e interforze. E’ stato Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell'ambito dell'operazione ISAF, e in precedenza ha guidato le Forze NATO in Kosovo (da settembre 2014 fino ad agosto 2015.

Moltissime le onorificenze delle quali è stato insignito: tra queste la Decorazione di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, la Croce d'Oro ed una Croce d'Argento al Merito dell'Esercito e NATO Meritorius Service Medal.


L’inchiesta sulle mascherine

Intanto prosegue l’inchiesta romana sulla task force guidata da Domenico Arcuri, sulla gestione delle mascherine durante la prima fase della pandemia. Per l’ormai ex commissario si va verso l’archiviazione, mentre la Procura sembra convinta che ci fosse un gruppo di persone ("comitato d'affari") composto da "freelance improvvisati desiderosi di speculare sull'epidemia" che avrebbe approfittato dell’emergenza. Sarebbe stato “capace di interloquire e di condizionare le scelte della Pubblica amministrazione” a diversi livelli. I componenti avrebbero ottenuto provvigioni “indebite” per oltre 77 milioni di euro, grazie a quello che la Procura di Roma definisce “un certo ascendente” nei confronti della task force di Arcuri.

Secondo quanto emerge, gli 801 milioni di mascherine che a marzo 2020 lo Stato italiano ha acquistato dalla Cina al prezzo di 1,2 miliardi di euro, avrebbe prodotto “un’annata straordinaria” – come gli indagati avrebbero detto – per questo “comparto privato”. I reati ipotizzati a vario titolo sono di traffico di influenze illecite, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. I fornitori cinesi avrebbero versato commissioni di fatto “retribuite dal Governo italiano” grazie al “ricarico” effettuato sul prezzo. Fra gli indagati ci sono l’ex giornalista Rai, Mario Benotti, la sua compagna Daniela Guarnieri, l’imprenditore Andrea Tommasi, il banchiere sammarinese Daniele Guidi e il trader ecuadoriano Jorge Solis. Oltre a Antonella Appulo, ex segretaria al Mit.

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